Capitolo XV

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Domenico mi porta in centro per un aperitivo in modo da poter parlare senza troppi impicci. "Cosa ne pensi delle canne?", inizio andando dritta al punto, "Così a buffo te ne esci?", risponde ridendo, "Beh, ormai sai quasi tutto di me e ci conosciamo da poco più di una settimana, se dobbiamo fare le cose per bene facciamolo, dai rispondi.", "Non c'è nulla di male a farsi qualche canna, fumo anche io a volte.", dice con tono rassicurante. "Sono sollevata, pensavo mi odiassi sapendo che fumo." dico sinceramente. "Partiamo dal presupposto che non potrei mai odiarti, non mi sembra una cosa così grave." afferma ridendo sotto i baffi, "Mi è capitato di perdere persone importanti per questo motivo perciò preferisco che tu lo sappia subito. Voglio che vada tutto bene fra noi.", "E sarà così che andrà, non ti devi preoccupare, io ti amo, non potrei smettere neanche volendo. Al cuore non si comanda.", mi avvicino per dargli un bacio quando sento una voce familiare alle nostre spalle. Lucio, uno dei pochi amici che mi sono fatta appena arrivata qui e che poi ha dovuto lasciarmi alla sofferenza per trasferirsi sta bevendo una birra al bancone del locale in cui siamo.

Senza dare spiegazioni a Mimmo mi alzo e mi dirigo verso il mio vecchio amico, i suoi capelli biondi e la sua pelle biancastra non sono cambiati di una virgola, "Lucio!", dico alzando un po' la voce, "Camilla Gonzalez, che piacere rivederti!", "Che ci fai qui? Ti credevo dall'altra parte del mondo a studiare robotica!", Mimmo si è avvicinato e mi abbraccia dolcemente il fianco in attesa delle presentazioni, "Lucio, questo è Domenico, il mio ragazzo.", "Piacere, Mimmo.", "Il piacere è tutto mio, Lucio, un vecchio amico. Per la cronaca, ero dall'altra parte del globo a studiare robotica ma la via della musica si è rivelata l'unica possibile per accontentare le mie passioni e allora sono tornato con la mia band per un contratto che abbiamo firmato oggi. A quanto pare ci vedremo spesso!", "Sono felicissima che tu stia raggiungendo i tuoi sogni, dobbiamo uscire uno di questi giorni, aspetta solo che lo dica agli altri, non hai idea di quante cose ti sei perso!", "Avremo tutto il tempo per recuperare, ti lascio al tuo uomo prima che mi polverizzi con lo sguardo, ci sentiamo presto C.", "A presto!". Sono contenta di aver rivisto Lucio e la gelosia di Mimmo non fa a meno di farmi sorridere, non ha ancora capito che sono sua, sono solo sua. Continuiamo il nostro aperitivo in dolce intimità ma devo essere a casa per cena così mi lascia davanti al portone ma non senza un bacio passionale come buonanotte.

La settimana è stata molto pesante e per questo weekend ho deciso di stare in solitudine, dal prossimo ricominciano le feste ma non questo... ci sono gli esami di inizio primavera e mi chiudo in casa a studiare, devo farlo, più andiamo avanti più gli esami sono vicini e con essi anche i test di ingresso per l'università per i quali non ho ancora aperto libro, sono un disastro. Per fortuna i miei sono fuori tutto il weekend, avrò la pace che mi serve per concentrarmi. Sabato mattina mi svegli di buon ora, rialzo la testa dai libri solo dopo l'ora di pranzo, pranzo che ho saltato, faccio una pausa e ordino del cinese per una pausa di un'oretta in cui vedrò una puntata di una serie. Ho deciso di tenere spento il mio cellulare, per le emergenze c'è sempre il telefono di casa.

È il mio periodo di reclusione, qualche ora da sola che mi fa bene, ho tempo di fare tutto, pensare, studiare, cucinare, dormire bene e fumare in santa pace. Ho passato tutto il giorno concentrata, è ora di cena e ho preparato un bel passato di zucca che mangio sul balcone non troppo freddo a godermi il tramonto con un bel libro.

È domenica sera, i miei tornano dopo cena e Diego viene con due pizze ad aspettarli con me, ha deciso di trasferirsi nell'appartamento sotto al nostro dopo vari litigi con mio padre, gli dobbiamo tutto, siamo cugini di sangue, i nostri genitori biologici sono morti in un incidente quando avevamo pochi mesi, Giacomo e Miriam ci hanno adottati subito e qualche anno dopo hanno avuto Nina, nostra sorella a tutti gli effetti. Diego non è mai stato un ragazzo molto attento alle regole e dopo vari casini Giacomo lo ha ammonito severamente e lui ha deciso di vivere da solo, al piano di sotto, in modo da rimanere in famiglia ma con la sua piena libertà. "Hey sorellina, come è andato il tuo chiusone con lo studio?", "Bene credo, il tuo?", "Non bene quanto speravo, con la gamba rotta che mi faceva male non sono stato abbastanza concentrato.", guardo il suo gesso ricoperto da un tutore che lo aiuta a camminare, sarà un mese lungo per lui, soprattutto senza il calcio. Mangiamo velocemente le pizze e mentre sistemo la tavola sento la porta richiudersi, la famiglia è al completo ora.

Prima di andare a dormire chiamo Mimmo, mi è mancato questi due giorni, "Buonasera amore, visto che non ci sentiamo da un po' posso invitarti per una deliziosa merenda al centro commerciale domani pomeriggio?", "Certo principessa, non vedo l'ora ma purtroppo non posso stare al telefono, devo rientrare in palestra, domani ti spiego, buona notte e ricorda che ti amo.". Mi addormento in poco tempo con un sorriso sereno stampato in faccia senza pensare alla settimana infernale che mi aspetta.

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