Capitolo II

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Un bellissimo giovane dagli occhi color nocciola fa per aiutarmi, riempiendomi di scuse mentre i suoi tre amici ridevano qualche passo più in la. Devo ammettere di essermi spaventata e arrabbiata ma davanti al quel bel fusto non riuscivo a proferir parola. "Oi scusa, non ti avevo proprio vista, permettimi di ricomprarti le bevande per farmi perdonare!" mi disse osservando i resti per terra. "Non ti preoccupare, è stato un incidente ma accetto volentieri altri due frullati visto che non erano per me." risposi cercando di darmi un contegno. Mentre ripercorriamo la strada per il chiosco si presenta: "Piacere, Domenico. Non avrei voluto conoscere così qualcuno ma credo di dover ringraziare i miei amici per quella spinta...tu sei?", "Piacere, Camilla.". Chiacchieriamo un po' anche dopo aver preso i frullati, dei suoi amici ne era rimasto solo uno, Lorenzo, me lo presenta e mi accompagnano ad aspettare il tram. Domenico mi lascia il suo nickname per poter mantenerci in contatto e mentre salgo sul vagone lo sento urlare un "Mi raccomando, scrivimi!". Sono distrutta, dopo cena mi butto direttamente nel letto e poco dopo aver scritto a Domenico mi addormento senza aver modo di poterci parlare.

È ora di andare alla festa, Teresa sarà qui a momenti per accompagnarmi, mi piace moltissimo il vestitino che ho comprato, è blu scuro, ha uno scollo a v, senza maniche con una bella gonna a ruota che arriva poco sotto la metà coscia, la cosa che preferisco è la strettezza del punto vita che evidenzia le mie curve. Opto per una giacca di velluto nero abbinate con degli stivaletti neri alti per compensare la mia bassezza, il tutto con vari gioielli neri e argentati con un trucco molto semplice. Il citofono suona e scendo, entro in macchina e con una certa euforia mi rivolgo a Teresa: "Ho conosciuto un ragazzo ieri," inizio, "mi è venuto addosso poco dopo che mi avete lasciata, si è scusato ed abbiamo chiacchierato un bel po'. Abbiamo parlato tutto il giorno, è bellissimo e a quanto pare anche molto simpatico.". "Alt! Ferma, ferma, ferma. Tu hai conosciuto un ragazzo che non sembra psicopatico?", con un sorriso ebete, annuisco. "Sono troppo contenta per te, sai se verrà alla festa?", non ci avevo neanche pensato a questa possibilità. "Non ne ho idea, penso che lo scopriremo presto se ti decidi a partire!" dissi ridendo. Circa a metà strada ricevo un messaggio da Mati, *Hey belle, io sono arrivata, non c'è ancora tanta gente ma l'alcol e i bei ragazzi non mancano! Muoveteviii*. Arriviamo in poco tempo e la musica si sente dall'inizio della strada, beh, promette bene.

Alla festa ci metto un po' a salutare tutti quelli che conosco e mi dirigo verso il proprietario di casa, Damon, è uno dei miei migliori amici e lo avverto che dormirò li. Un secondo dopo vado a lasciare le mie cose in quella che ormai è la mia stanza, ci dormo almeno due volte al mese e dopo aver sistemato tutto mi metto un po' di profumo e raggiungo gli altri al piano di sotto per godermi la festa. Mati mi prende subito per mano portandomi nel giardino dove Teresa occupava un tavolino con tre birre, l'ambiente è fantastico, il sole non è ancora totalmente tramontato lasciando una luce aranciata molto confortante. Ci mettiamo a parlare e in qualche secondo arrivano a farmi il terzo grado: "Quindi hai conosciuto un ragazzo eh," prorompe Matilde, "dai su, racconta, com'è?" così raccontai la dinamica dei fatti e di come stessimo parlando assiduamente da quella mattina. "Non so se sarà alla festa, ci conosciamo da un giorno ma non penso di averlo mai visto in giro. Diciamo anche che con tutta quella bellezza sarebbe stato difficile fare altrimenti ma chi lo sa, Damon con questa serata si è superato, dovrebbero esserci quasi un centinaio di persone.", dissi con tranquillità.

Dopo aver bevuto la birra ci dirigiamo nel salotto, trasformato in una fantastica sala da ballo, per scatenarci grazie alla fantastica musica. Proprio all'inizio di una delle mie canzoni preferite, sento qualcuno afferrarmi per la vita e affiancarsi al mio corpo, muovendoci in simbiosi a tempo di musica. Non ho neanche bisogno di guardarlo, so già chi è, è mio cugino, che considero come un fratello, Diego. Balliamo sulle note pop per una quarantina di minuti poi facciamo una pausa per bere qualcosa e fumare una sigaretta.

Uscendo urto un ragazzo rischiando di cadere ma Diego mi sostiene per un braccio, mi giro per scusarmi e mi trovo davanti Domenico e Lorenzo. "Ciao!" mi saluta sorpreso mentre Lorenzo ride incredulo, "Certo che è un vizio darci addosso eh", "Ciao, scusa non ti avevo proprio visto, per la seconda volta", risposi sorridendo. "Posso prenderti un drink così parliamo un po'?" mi chiese, "Piacere, Diego, il fratello" disse intromettendosi con la sua solita gelosia facendomi scappare un sorriso, "Piacere, Mimmo, un amico di Cami o almeno credo", "Tranquillo Bubbu, vai dagli altri, Mati ti deve presentare una sua amica", "Va bene, se hai bisogno sai dove trovarmi" e mi salutò con un bacio sulla fronte. "Wow, hai anche la guardia del corpo?" mi chiese Domenico ridendo, "È mio fratello, è normale che sia così, non mi dispiace sentirmi al sicuro quando lui mi sta intorno.", "Fumi?" "Si, usciamo un po'". Arriva Lorenzo con due drink che ci lascia e torna dentro salutandoci. Con la luce delle candele che illuminano il giardino i suoi occhi sembrano fatti di ambra, e i suoi capelli hanno dei riflessi bellissimi, è tutto bellissimo. "Come sei arrivata a questa festa, non sei troppo piccola per questi ambienti?", ridendo a denti stretti risposi: "In realtà di solito le organizzo queste feste ma oggi sono solo ospite del mio migliore amico. Tu invece non sei troppo grande?", ridendo, "Quanti anni credi che abbia?" chiesi. "Dall'aspetto sembri una sedicenne, sei piccola di statura ma le tue curve e i tuoi movimenti mi dicono qualcosa che ancora non percepisco. Parlando sembri molto più matura ma non mi sbilancio e mi mantengo sui sedici. Beh, per quanto riguarda me, probabilmente sono più grande, mi sono appena trasferito in città e frequento il primo anno di università, in qualche modo devo farmi degli amici." asserì fra il compiaciuto e l'imbarazzato. "Guarda che non sono tanto più piccola di te, ho compiuto diciott'anni lo scorso inverno e frequento l'ultimo anno di superiori, per il mio corpo, si lo ammetto. Sono piccolina ma letale, non farti addolcire dal mio faccino." controbattei. Continuiamo a parlare per un tempo indefinito ma veniamo interrotti da Damon, "Cami, devi venire subito con me." mi disse impanicato, "Oh, ciao Mimmo, te la rubo un attimo! Dai andiamo!". Salutai Domenico con un gesto della mano seguendo Dam verso l'interno dell'abitazione.

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