Capitolo XXI

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Domenico mi raggiunge mentre cerco di allacciare la zip del tubino blu che mi ha regalato Teresa lo scorso Natale dandomi una mano. "Scusa se non ti ho mai spiegato bene la mia situazione familiare... temevo che finissi per amarmi per qualcosa che sono solo su carta e non per il ragazzo che sono realmente.", "Okay, ci sta ma ora ci sediamo e mi spieghi tutto.", "Si.".

"Sono il figlio di un principe francese, ho molte ricchezze ed ho vissuto quasi tutta la mia vita in collegio ad imparare le buone maniere e finalmente due anni fa ho raggiunto un compromesso con mio padre, sarei potuto partire per l'università dove avrei voluto se avessi accettato di succedergli.", sospira, "Sono il primo genito e il suo titolo mi appartiene di diritto ma non l'ho mai voluto, l'unica cosa che desidero ardentemente è essere un ragazzo normale, con una vita tranquilla e con una ragazza che amo davvero e non un'altra principessa con cui non ho nulla in comune.", ho la bocca spalancata, non riesco a metabolizzare tutte queste informazioni, "Ti prego fammi finire di parlare e dopo potrai farmi tutte le domande che vorrai.", accenno con la testa un segno di assenso, "Mia madre, la principessa Lien, è morta qualche anno fa e da allora mio padre si è risposato con una lontana parente, gran parte del nostro accordo si basa su questo matrimonio che io non approvo, tuttavia non posso fare a meno di considerare i loro figli miei fratelli." afferma quasi rassegnato, "Ho sempre avuto molte responsabilità che devo mantenere ma grazie a te sto capendo il vero senso della mia vita e sto considerando di fare qualche passo in più. Queste responsabilità saranno sempre destinate a me ma meglio iniziare gradualmente." finisce la frase per poi guardarmi negli occhi, "Non avrei mai avuto il coraggio di farlo se non avessi avuto il tuo esempio, il tuo coraggio nell'affrontare Charlie e tutti gli avvenimenti del tuo passato mi hanno portato a riflettere molto su quello che sto facendo io. Torniamo a parlare della mia famiglia, ci sarà tempo per parlare del resto. Mio padre è il principe Edmund, sua moglie si chiama Janine, io sono il più grande di otto figli... Siamo quattro maschi e quattro femmine, non andiamo sempre d'accordo ma il vederci solo durante le vacanze ci ha legato molto negli anni. In ordine di nascita ci sono io, Gaëlle, Pietro, Giulietta, i gemelli George e Matthew, Catherine e la più piccola, Clarissa. In questi giorni li conoscerai tutti, di sotto ad aspettarci in giardino per il pranzo ci sono Pietro, Matthew e Clarissa, gli altri arriveranno fra oggi e domani e per quanto riguarda mio padre e sua moglie, loro verranno solo per il weekend, sono a Versailles per questioni diplomatiche. Ora puoi chiedermi ciò che vuoi, questa è la mia famiglia.", mille domande mi frullano in testa, sono sbalordita e non so bene sa dove cominciare, "Quindi sei un futuro principe e me lo dici con tutta questa leggerezza?", "Beh, per me è la normalità, non so bene come avrei potuto farlo altrimenti." ribatte ridendo alla mia reazione. "Sono tante le cose da metabolizzare, come ti devo chiamare? Sua altezza o cose del genere? Mi devo inchinare?", "Non devi fare nulla che tu non facessi prima, sono sempre lo stesso ragazzo che hai conosciuto al centro commerciale, niente di più, niente di meno. Sono solo Domenico, il tuo fidanzato che ti ama moltissimo e che non vuole perderti dopo averti nascosto così tanto.", "Oh beh, se pensi di perdermi dopo questo scordatelo, ormai mi hai fatto innamorare di te e non sarà un titolo con un corredo di enormi responsabilità a farmi cambiare idea!" rispondo sinceramente più sollevata di qualche ora fa.

Una volta sistemato i capelli in una mezza coda ed essermi sciacquata un attimo la faccia per rimanere con i piedi per terra, Mimmo mi accompagna in un bellissimo giardino pieno di verde e fiori colorati dove c'è una veranda rialzata con un enorme tavolo apparecchiato e seduti ci sono quelli che devono essere i suoi fratelli. Sono tutti bellissimi come lui, il tempo di avvicinarci che una bambina dai lunghi capelli ricci color oro con degli occhi azzurri come il cielo salta addosso al mio principe urlando il suo nome, lui la prende in braccio, "Clary, questa è Camilla, la mia ragazza." dice per poi sussurrarle qualcos'altro in modo da non farmi sentire, scende e con le mani unite dietro la schiena e le punte dei piedi unite mi si presenta, "Ciao, io sono Clarissa, sei molto bella.", "Ciao Clarissa, grazie, tu sei bellissima e il tuo vestitino è molto grazioso." risponde con un sorriso per poi tornare a tavola. Nel frattempo anche gli altri due fratelli ci sono venuti incontro presentandosi come Pietro e Matthew, Pietro ha la mia età, sembrano tutti molto simpatici e premurosi, durante queste due settimane spero di non essere di troppo ma, a detta di Domenico, sono tutti entusiasti di conoscermi e io lo sono altrettanto. Con molta calma ci sediamo e ci viene servito un pranzo delizioso, nel mentre si parla di molte cose e sono grata di non essere al centro dell'attenzione, raccontano della vita in collegio, delle varie avventure amorose e altro. I ragazzi chiacchierano fra di loro e dopo il secondo la piccola Clarissa viene verso di me e prendendomi per mano mi porta un po' più in la, "Ti va di venire a giocare con le bambole nella mia camera?", "Certo!" così la seguo mentre saltella e mando un messaggio a Mimmo per avvertirlo. La stanza in cui siamo è stupenda, il rosa antico delle pareti si sposa perfettamente con l'oro dei decori sul soffitto e con le tante bambole dai colori pastello ordinate su delle sedioline di legno ma un particolare attira la mia attenzione. In un angolo c'è una casa delle bambole in legno grezzo con tanti personaggi adagiati sui propri letti nelle varie stanze, "Ti piace?" mi chiede Clary, "Moltissimo, quando ero piccola come te ne avevo una anche io, identica a questa, passavo le ore a giocarci." dico con gli occhi lucidi ripensando a tutti quei pomeriggi. "Allora giochiamo un po' con questa così dopo sarà l'ora del the e potremmo prenderlo con le altre ragazze!!" urla con gioia la dolce bambina dai riccioli d'oro.

La giornata è stata stremante così prima della cena torno nella mia stanza per cambiarmi e magari riposare un pochino, entrando trovo Mimmo addormentato in quello che dovrebbe essere il mio letto così tolgo il vestito, le scarpe e lo raggiungo mettendo la sveglia per evitare figuracce a cena, mi posiziono fra le sue braccia e mi libero dai pensieri in piena serenità.

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