La settimana si conclude senza troppi intoppi, venerdì pomeriggio vado da Teresa per parlare e confortarla un po', ho detto a Mimmo di vederci per cena, al momento la mia amica necessita il mio aiuto e io ci sono. Teresa non prende quasi mai la macchina per venire a scuola ma oggi ha fatto un'eccezione. Prima di andare passiamo alla caffetteria per un the per aspettare che il traffico degli scuolabus si diradi abbastanza da non doverci fermare ad ogni sosta.
Oggi sembra più tranquilla del solito ma non a sufficienza per non farmi notare la sua tristezza. "Quindi stai pensando di lasciare Enzo?", "Non ho detto questo, non so davvero cosa fare, so solo che vorrei essere libera di comportarmi come chi sono veramente. Enzo non me lo permette.", "Va bene, non ti preoccupare, sei dimagrita o sbaglio?", "Non sbagli ma non so il perché, ho sempre fame e non sto facendo sport da settimane ormai. Non faccio altro che fumare, andare alle feste e dormire, sto accantonando anche lo studio ma devo rimettermi in pari il prima possibile.", "Addirittura? Non pensavo stessi perdendo il controllo." "Non lo sto perdendo, sto solo... lasciando un po' più di potere alla mia tristezza e alla mia depressione, dai su andiamo a casa così ti spiego meglio davanti ad un panino, sto morendo di fame.". Arriviamo alla macchina tramite un passaggio vietato agli studenti ma ho la chiave da anni, da quando ancora combinavo parecchi casini con Tio.
La casa è vuota, lascio i nostri zaini in salotto mentre Teresa va in cucina a preparare due panini al salame, faccio un po' di coccole ai suoi gatti e la raggiungo. Il mio panino è pronto così lo addento subito, il suo sembra una montagna. Oltre al formaggio spalmabile e al salame vedo della nutella, dei gamberetti in salamoia e dei cetriolini, non scherzava quando diceva di avere fame ma questo è un panino abnorme. "Salute amore!", "Scusa è faccio davvero schifo nelle ultime settimane". Finisce di preparare il panino e andiamo a sederci sul suo letto, "Mi sembra quasi di essere incinta a volte, mi vengono delle voglie strane, tipo questo panino ma è impossibile, uso sempre le protezioni, sia con Enzo che con Giulio." dice ridendo. "Senti che rumori strani fa la mia pancia," *blop, blop* esordisce dopo aver finito di mangiare il suo capolavoro, "fumiamo?", annuisco e apro la finestra con il davanzale pieno di cicche e cenere, "Ho una cannetta abbastanza leggera, la dividiamo?" "Ma si dai, alleggeriamo un po' la tensione e parliamo senza filtri, mi serve proprio.", mentre si alza per prenderla scrivo a Mimmo l'indirizzo di Teresa per farmi venire a prendere verso l'ora di cena poi a mia madre per informarla che tornerò tardi. "Pronta? Me l'ha passata Tio quindi è roba buona sa." "Tio ha sempre e solo roba buona" rispondo ridendo.
Iniziamo a fumare e inizio a immaginare ad alta voce, "Pensa se fossi davvero incinta, diventerei zia a diciott'anni, che cosa carina", "Si certo e io mamma a diciannove, grazie ma no grazie. Però se proprio devo pensarci, non mi dispiacerebbe avere un bambino, un maschio preferibilmente", "Come lo chiameresti?", "Domanda complicata, non ne ho idea, ci sono un sacco di nomi che adoro. Alessandro, Matteo, Samuele, anche Domenico non mi dispiacerebbe. A proposito di Domenico, quando rivedi il moro conquistatore?", "Fra qualche ora a dir la verità.", "Quindi ora siete fidanzati?", "Non lo so," ammetto, "non abbiamo ufficializzato nulla.". "Beh, sareste proprio una bella coppia, la stronzetta dagli occhi verdi con il mansueto moro dagli occhi di miele, ci sta proprio." ridendo la ringrazio.
Passiamo ancora qualche ora a chiacchierare serenamente, evitando altri argomenti di serio conto ma ad un tratto Teresa ha una fitta alla pancia. "Hey, inizi a preoccuparmi, seriamente, quando hai avuto l'ultimo ciclo?", "Cami non lo so, lo sai che non lo tengo quasi mai sotto controllo. Deve essere stato... l'ultimo che mi ricordo risale al campo scuola, non è passato tanto.", "Teresa. Sono passati quasi due mesi e mezzo." "No, non è possibile." "Ti dico di si." siamo in preda al panico ma la droga che abbiamo in corpo non ci fa preoccupare. "Eddai, pensa se è un maschietto, saresti la madrina." "Dai non mi ci far pensare, te lo ruberei ogni tre per due, sai che amo i bambini.". Continuiamo a scherzare finché non realizzo la cosa. Apro un sito di informazioni e digito la data dell'ultimo ciclo di Teresa, secondo i miei calcoli potrebbe essere incinta da quasi tre mesi. "Tesoro, dobbiamo fare un test." "Ma ti pare che aspetto un bambino? Negli ultimi mesi non ho fatto altro che drogarmi, bere e sfogarmi, anche se fosse dovrei aver già abortito perché questo bambino nascerebbe malformato.", "Un altro problema, chi sarebbe il padre?", "Non vado a letto con Enzo da gennaio, non può essere lui. No, no, no. Non deve essere di Giulio. Saremmo dei pessimi genitori.", "Okay, ho capito. Aspettami senza fare cazzate, vado a comprare un test.".
Mi vesto velocemente e vado alla farmacia alla fine della strada, compro il test e torno da Teresa. Entro nella sua camera per trovarla abbandonata sulla sedia della sua scrivania a disegnare, odio interromperla ma direi che in questa occasione non può arrabbiarsi. Glielo porgo e la aspetto fuori al bagno, dopo qualche minuto esce e mi guarda con uno sguardo indecifrabile. "Sono incinta da dieci settimane." dice scoppiando a piangere.
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Myme
Teen FictionLa storia di una ragazza complicata alle prese con l'adolescenza con drammi amorosi e amicizie alternative. Perdonate la mia inattività, il romanzo è in fase di revisione, presto nuovi capitoli!