È già martedì. Domenica, con la mente che mi riportava a Mimmo, ho cercato di studiare un po' senza grandi risultati e sono finita a dormire quasi tutto il giorno, lunedì è stato talmente tanto pieno che a malapena ho guardato il telefono. Oggi Domenico viene a prendermi a scuola, ha detto di avere una sorpresa per me e io sono curiosissima di scoprire di cosa si tratta.
Mentre viaggio con il pensiero alla ricerca della sorpresa, mi imbatto in Michela, "Buongiorno Cami, come stai?", "Sono molto felice oggi, tu invece come te la stai cavando?", chiedo cercando di non destabilizzarmi, "Bene, sono contenta che tu abbia deciso di darmi una seconda possibilità, ti va di mangiare con me e gli altri dopo?", "Va bene ma devo passare in presidenza prima, non aspettatemi e mangiate!","Perfetto, a più tardi" mi risponde con un sorriso a trentadue denti. Spero vivamente che riesca a superarmi, è una persona buona in fondo. Mi dirigo in presidenza per recuperare dei documenti richiesti dal professore di storia con cui ho lezione dopo pranzo ed incontro Giulio. "Ciao Giu, come mai da queste parti?", chiedo, "Ho fatto una cazzata, ho quasi dato fuoco al laboratorio di arte, avevo un accendino che non avrei dovuto avere quindi ora sono qui e dubito che la vicepreside sia contenta di vedermi per la terza volta nell'ultimo mese." aia, stavolta l'ha combinata più grossa delle altre volte... "In bocca al lupo ma se ti grazia vedi di smetterla, è l'ultimo anno, godiamocelo.". Detto ciò prendo i documenti e vado a posare le cose all'armadietto per andare a pranzo con gli altri.
Li trovo ad uno dei tavoloni di legno in cortile, è una bella giornata e non fa neanche tanto freddo, ottima scelta. Ci sono quasi tutti, Michela, Irene, Dalila, Enzo, Mati e Teresa, non vedo Diego ma penso che sia da qualche parte a rimorchiare una qualche ragazza che ancora gli manca, non finirà mai di essere un Don Giovanni, penso ridendo. Mi siedo fra Mati e Teresa, mangiamo in tranquillità e ad un certo punto un messaggio si Mimmo, buongiorno, sarò fuori scuola alla fine delle lezioni, non scordarti di sorridere, sei stupenda quando lo fai. Mi metto a sorridere come un'idiota e Teresa mi ruba il telefono per leggere i messaggi, "Wow, qualcuno qui ha fatto veramente colpoooo" inizia, "Vi siete già baciati spero, quel figo non lo puoi lasciar scappare", "Ha ragione, avete parlato un sacco alla festa e si vede che non pensi ad altro" interviene Irene, "È vero, sei sempre felice da quando l'hai conosciuto, ci mancava questa versione di te." conclude Mati. Sono orgogliosa di avere amiche del genere, continuarono a rincuorarmi, finiamo di mangiare e vado in uno dei pochi posti dove si possa fumare in pace a scuola.
Tiodor e Ben sono appollaiati su uno dei muretti e mi unisco a loro, sono due dei ragazzi più casinisti della scuola, se succede qualcosa sono i primi a saperlo e, la maggio parte delle volte, sono loro i responsabili. Io e Tiodor siamo amici da sempre e prima che maturassi un po', anche compagni di sventure e ora solo cari amici. Ben è arrivato a scuola un paio di anni fa ed ora sta entrando nel giro di Tio con molta cautela. Entrambi sono più piccoli di me, sono in classe di Mati ma stiamo bene insieme. Mi accendo una sigaretta e racconto ai due della festa che si sono persi per un rave fuori città, "Quindi nulla, è stato divertente e come al solito Mati si è addormentata a metà festa.", "Tipico della ricciolina, abbiamo saputo che hai fatto amicizia, perché devo saperlo dagli altri e non da te?" mi ammonisce Tio, "Amico, non mi capitava una cosa del genere da mesi, devo ancora abituarmi," feci un tiro e continuo, "non so dove possa andare a parare una storia del genere. Sembra una cosa molto seria e c'è un romanticismo da parte di questo ragazzo degno di un romanzo rosa, credimi.", "Tu vuoi dirmi che non è il solito tossicone caso umano di cui ti innamori di solito?" afferma Tio sbalordito, "No, è qualcosa di nuovo e diverso, devo capire come muovermi.", "Oh beh, sembra che ti prenda tanto, buona fortuna Cami.". La situazione era quasi irreale, lui che rincuora me, inaudito, il suono della campanella ci da una scossa e tutti e tre corriamo agli armadietti per poi dividerci, raggiungo il professore di storia per consegnargli i documenti e mi siedo in classe al mio solito banco.
Diego arriva con qualche minuto di ritardo e si affretta a prendere posto accanto a me mentre il professore lo fulmina con lo sguardo. "Dove diavolo eri finito, ho ancora il tuo pranzo nello zaino!", lo rimprovero sotto voce, "Scusaaa, ho conosciuto una ragazza e l'ho portata a mangiare in caffetteria, avrei dovuto scriverti, sono uno scemo." si scusa sempre così ma ormai ci ho fatto l'abitudine e sorridendo gli dico di seguire la lezione perché sarebbe stata più lunga del solito. Dopo un'ora e mezza di storia c'è l'ora di laboratorio artistico, uno dei miei corsi preferiti, entro in classe, do il buongiorno al professore e con la musica a palla nelle cuffiette mi cimento in una piccola scultura d'argilla. Mi è sempre piaciuto modellare ma ho sempre fatto cose abbastanza semplici, stavolta voglio fare qualcosa di un pochino più complesso, un albero spoglio da trasformare in un porta gioie per la mia camera e faccio subito un modellino su carta. Amo il sistema scolastico di questa scuola, sei tu stesso a creare il tuo percorso con le lezioni che ti interessano per sviluppare più capacità e trovare la tua via verso il futuro. Sollevata da tutti i pensieri inizio la base della scultura aspettando con ansia di rivedere il ragazzo dagli occhi ambrati.
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Myme
Teen FictionLa storia di una ragazza complicata alle prese con l'adolescenza con drammi amorosi e amicizie alternative. Perdonate la mia inattività, il romanzo è in fase di revisione, presto nuovi capitoli!