TREDICI

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Camilla


Davanti alla blindata di mio cugino iniziai a domandarmi se avessi fatto la scelta giusta.

 «Allora, non so cosa dovrei fare per ringraziarti!», esclamò Leo alla mia destra.

 Alla fine avevo ceduto e avevo deciso di accompagnare il mio migliore amico ad una festa di Ottavio. C'era stato solo una volta e sempre con la sottoscritta. A dire il vero avevo già deciso di accompagnarlo, anche perché avevo trovato molto interessante il modo in cui Cesare si era ingelosito a riguardo.

Mi voltai verso Leo. «Assolutamente nulla», lo incoraggiai accarezzandogli la schiena.

Il mio migliore amico si sporse oltre la mia spalla. «Grazie anche a te.»

«Figurati cugino», rispose Christian. «In fondo sarà un appuntamento interessante, del tutto nuovo.»

Ebbene sì, non solo mi ero portata il mio migliore amico, ma pure il mio appuntamento. Mi sarei divertita stasera. Risi. «Forza, entriamo.»

«Per la miseria! Che accidenti è successo qua dentro? Sembrano scoppiati ormoni da tutte le parti!»

Sorrisi fissando Christian da sopra la spalla e gli feci cenno di seguirmi. «Tranquillo, per ora è tutto normale.»

Mi avvicinai al bar affianco alla console. Le luci colorate rimbalzavano sulle pareti di legno della taverna mentre le ragazze costrette in abiti troppo attillati per i loro seni si agitavano in ogni dove. Presi tre bicchieri colmi di birra chiara e li passai ai miei uomini.

«Alla salute!», brindammo tutti assieme prima di portarci alle labbra la bevanda spumosa.

Mi avvicinai a Leo. «Ehi, guarda chi c'è la!», dissi indicando Regina.

 Il mio amico sbatté le palpebre. «E' bellissima...»

«Perché non vai a parlarle?», proposi.

«Camilla... guarda che a casa ho uno specchio...»

«Già, ma non vedi quello che vedo io...», lo rassicurai prendendo in prestito la battuta di Carrie Bradshaw. Per fortuna il mio amico non se la prese per quell'incoraggiamento poco originale e si mischiò tra la folla per raggiungerla.

«Credi davvero che avrà qualche speranza con quella?», mi chiese Chris indicandoli con il bicchiere colmo di birra.

«Sinceramente? Non credo. Leo è fantastico, è lei che è una stronza!»

Chris scoppiò a ridere.

«Balliamo?», proposi e dopo aver appoggiato i nostri drink sul bancone ci trascinammo in pista.

Notai dall'altra parte della stanza Cesare assieme a Ottavio e le due ragazze della serata in discoteca e finsi di non darci peso. I suoi occhi mi scrutarono attentamente mentre si portava il bicchiere alle labbra. Dentro di loro riuscivo a leggere mille emozioni e non sapevo se dovevo esserne spaventata oppure contenta. Volsi lo sguardo da un'altra parte nella speranza di distogliere la mia attenzione da quegli occhi di ghiaccio.Non riuscii a individuare Ale, ma appena il mio sguardo si posò in quello di Filippo questo scosse la testa e salì al piano di sopra. Non eravamo ancora riusciti a parlare dopo l'incidente avvenuto in cucina qualche mattina prima. O meglio... lui non aveva voluto parlarmi. Sentivo di dover fare qualcosa.

Mi voltai verso Chris. «Puoi scusarmi un attimo?», chiesi e poi seguii il mio fratellastro.

Salii i gradini che portavano al piano superiore senza dar peso alle persone che mi salutavano lungo il tragitto. Purtroppo Cecilia era fuori a cena coi suoi genitori altrimenti mi avrebbe potuta aiutare a cercare Filippo.

E' sempre bello averti intorno (THE ROSSI'S SERIES 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora