VENTUNO

306 13 1
                                    



Camilla



Davanti alla porta di Leo espirai più volte l'aria dai polmoni prima di farmi coraggio e bussare. Era stata Amanda, la sorella più piccola ad aprirmi e a dirmi dove trovavo il mio migliore amico. Quando finalmente aprì l'uscio potei tirare un sospiro di sollievo.

«Ciao», mi salutò spostandosi di lato per farmi entrare. «Che ci fai qui?»

Mi torsi le dita delle mani più e più volte entrando nella stanza. «Va tutto bene? Sì, tra di noi», chiarii e l'osservai sedersi sul suo materasso.

«Sì, perché mi chiedi qualcosa del genere?», volle sapere impacciato.

Mi accomodai al suo fianco. «Forse perché è tutto il giorno che m'ignori», gli feci notare.

 «Oh, scusami tanto ma dal momento che sono passati due giorni in cui non ti sei fatta né vedere né sentire sinceramente credevo fosse il nostro nuovo modo per comunicare», mi rimproverò.

 «Hai ragione», ammisi. «Sono stata una stronza ad essermene andata via così senza dirti nulla, ma credevo che Chris ti avesse avvisato.»

Leo mi fissò coi suoi occhi di ghiaccio. «Certo che l'ha fatto! Lui non è un traditore come te, Cami! Dio... ma non ti sei nemmeno chiesta per un attimo che forse avrei voluto averti al mio fianco in una situazione del genere perché ti ricordo che entrambe le volte mi hai scaricato bellamente?»

Incassai colpo dopo colpo.

«Ogni volta sei sparita, perché per te c'è sempre qualcosa o meglio, qualcuno, che vale più dei tuoi amici. Qualcuno che ti ha trattata di merda! L'hai fatto tre volte con me e anche con Susanna quando ti ha accompagnato! E tu invece di stare affianco alle persone che ti amano cosa fai? Gli corri dietro ancora? Ma che cazzo sei? Autolesionista per caso?», sbraitò e io tentai di trattenere le lacrime. «E poi, ciliegina sulla torta», disse lanciandomi davanti il telefono.

 Non avevo bisogno di vederlo perché sapevo già cos'avrebbero osservato i miei occhi, di nuovo.

Leonardo fece una risata forzata. «Poi vengo a scoprire che vi siete rimessi assieme da un cazzo di post su Instagram, Cami! Dico ma valgo così poco? Anzi, mi correggo, valiamo così poco? Perché anche Susanna non ne sapeva un cazzo!»

«Non l'ho pubblicato io», dissi calma.

Leonardo mi fissò sconcertato. «Camilla...»

«Non ti sto mentendo! Guarda i miei vestiti nella foto. Sabato sera indossavo un paio di jeans e un maglioncino chiaro, non come nella foto.»

Leonardo, iniziando a calmarsi mi raggiunse. «Allora come lo spieghi questo?»

Scossi la testa. «Sinceramente? Non lo so», presi un respiro. «Mi dispiace di essere stata una pessima amica in questo periodo. Ti giuro che non era mia intenzione nascondere nulla né a te né a Susanna. Le cose con Cesare si sono sistemate e sono finalmente felice. Non potresti esserlo per me?», gli domandai con le lacrime agli occhi.

«Lo sai che sei una fottuta stronza e che non riesco a rimanere arrabbiato con te a lungo, figuriamoci poi quando mi guardi con quegli occhi», mi rimproverò sorridendo e io lo abbracciai stretto.

«Scusami...», sussurrai all'orecchio mentre lo tenevo stretto a me.

«Va bene. Ti perdono e poi... devo dire che dal momento che te ne sei andata, sabato sera ho preso coraggio e ho parlato con Regina», mi confidò.

E' sempre bello averti intorno (THE ROSSI'S SERIES 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora