DUE

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Cesare


Aspettai ben cinque minuti sottocasa di Ottavio. Continuavo a ripensare alla voce incolore di Camilla, a come si stesse sforzando a parlare, a ridere, a scherzare.

Mi sentivo un fottuto bastardo per quello che c'avevo fatto, ma ero stato costretto. Non avrei mai permesso a nessuno di farle del male.

Ottavio e Cecilia entrarono in macchina salutandomi.

 Durante il tragitto, Ceci non fece altro che bombardarmi di domande sulla gita e su chi fosse la misteriosa ragazza con la quale mi aveva visto in compagnia.

«E' Lorena, la mia ex ragazza.»

«Lorena? La stessa che ti aveva spezzato il cuore lasciandoti?», chiese sporgendosi di più verso di me.

Accidenti, ma quante ne sapeva?

«Esatto, con la differenza che questa volta sono stato io a spezzarlo a lei», raccontai.

E non solo a lei...

Non so come, ma riuscii magicamente ad evitare Camilla per tutto il giorno. Quando uscii dall'aula di Fisica, trovai mia cugina ad aspettarmi appoggiata alla parete con le braccia incrociate.

«Non dovresti essere in classe?», le domandai sorpassandola.

 «Hai davvero superato il limite, Cesare Rossi, non avresti dovuto spingerti tanto in là, e per che cosa poi? Per ferire il cuore di Lorena?», mi sgridò Regina.

Mi bloccai, come faceva a sapere di Lorena? La sola persona con la quale mi ero confidato, seriamente, era Ottavio. Lui era il solo a sapere i segreti che circondavano la mia famiglia. L'unico a conoscenza del passato che legava me e Discordia. Nemmeno i gemelli sapevano nulla e così doveva rimanere.

Il solo modo per tenere la famiglia al sicuro e unita era quello di mentire.

Mi voltai verso di lei.

«Camilla è venuta da me in lacrime la sera in cui le hai spezzato il cuore. Lo sai che non sono mai stata una fan della tua cottarella, ma pensavo che stessi mettendo in pericolo l'integrità della nostra famiglia per qualcosa di importante e non per una vendetta contro la tua ex. Avresti potuto spezzare il cuore a Lorena in altri mille modi, perché diavolo hai ferito anche lei?», domandò scioccata.

«Perché se lo meritava. Perché mi ha mentito dal primo momento in cui l'ho vista. Lo sapevi che il giorno che è arrivata qui sapeva esattamente che sarebbe diventata nostra sorella e non ci ha detto nulla?»

Regina sostenne il mio sguardo. «Sì, lo sapevo. Sapevo già chi era. Come Rappresentante d'Istituto ho libero accesso alle aule della presidenza e ho origliato un colloquio tra tuo padre e il preside quindi sì Cece, lo sapevo già da un pezzo.»

«E non ci hai detto nulla? Nemmeno ad Alessandro?», domandai incredulo.

Scosse la testa. «Che senso aveva? Stravolgervi la vita, rivelarvi che non sareste stati più voi tre? Non spettava a me farlo e quindi non l'ho fatto.»Regina prese respiro. «Lo sai che sono molto diffidente e che nel momento in cui ho notato questa attrazione tra voi due non ne ero per nulla felice, ma Cece, non puoi averla trattata in quel modo solo per vendetta.»

«E perché no? Mi conosci, sono un Rossi dopotutto e nessuno può permettersi di passarla liscia. Se l'è cercata, voleva trasformarmi in qualcuno che non sono, così gliel'ho lasciato credere e poi, al momento giusto, ho spento tutto dentro di me», mentii.

E' sempre bello averti intorno (THE ROSSI'S SERIES 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora