Capitolo 23

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Hakon non si era mai sentito così impotente e spaventato, come in quel momento; l'uomo che per anni aveva maltrattato e calpestato Irvine era riapparso dagli inferi e l'aveva portata via, con l'infausta promessa di castigarla per quel briciolo di felicità che era riuscita a trovare. Abraham aveva la sua donna, l'avrebbe torturata e probabilmente uccisa nel peggiore dei modi e lui non poteva fare niente, era in trappola. A dividerlo dall'amore della sua vita c'erano un'orda di traditori, fomentati da Oleg, il cui unico scopo era quello di uccidere lui, la sua famiglia e tutti i presenti; la sete di denaro spingeva gli uomini dello sfregiato a battersi senza sosta, con una sete di sangue e annientamento che raramente avevano dimostrato in altre occasioni.

Forse le loro coscienze li stavano silenziosamente condannando per le loro deplorevole azioni e l'unico modo per zittirle era far terminare quello scontro impari il prima possibile. Quanto prima avessero tolto di mezzo suo padre Uther, capo della tenuta e uomo di un certo prestigio, quanto prima tutti i suoi beni e possedimenti sarebbero stati spartiti tra di loro e, si sa, l'argento ha il potere di corrompere la mente e di far tacere la propria voce interiore. Non tutti però erano spinti dalle stesse ragioni e Hakon lo comprese ben presto.

Oleg attraversò lo scontro appena scoppiato e andò dritto da lui, sguainando la spada e sfoderando un sorriso diabolico e soddisfatto. Era chiaro: quell'essere viscido e senza scrupoli era lì per lui. Ovviamente, se fosse riuscito a togliere di mezzo la sua famiglia, la sua posizione avrebbe subito un netto miglioramento, ma il suo sguardo folle, che sprizzava invidia e odio nei suoi confronti, la diceva lunga riguardo cosa lo avesse realmente indotto a quella rivolta interna. Ancora una volta Irvine ci aveva visto bene: Oleg le dava il tormento soltanto perché aveva capito quanto lui tenesse a lei e il suo più grande desiderio era, non soltanto ucciderlo, ma anche portargli via quanto avesse di più caro. Oleg era geloso di lui, dell'uomo che era e del rispetto che gli altri avevano nei suoi riguardi e questo aveva fatto nascere nella sua anima malata un odio profondo e senza limite.

Il modo in cui lo Sfregiato lo stava attaccando, l'ardore che ci metteva, erano la prova lampante della sua tesi: Oleg voleva annientarlo in ogni modo possibile e immaginabile. Se la forza che animava le sue gesta era l'astio, quella di Hakon aveva radici più nobili e umane, ma non per questo meno distruttive; lui si batteva per amore, per potersi liberare e correre così a salvare la donna che amava. Con il pensiero di Irvine impresso in mente, Hakon si batteva con coraggio, schivando i micidiali affondi dell'avversario e provando a sua volta a trafiggerlo. Erano due guerrieri abili e temprati da anni e anni di battaglie, il che manteneva il duello sullo stesso piano.

Di certo chi dei due aveva più da perdere era Hakon; non solo era in uno stato di profonda apprensione per Irvine, ma la sua preoccupazione andava anche a suo padre e a suo fratello che si battevano, poco distanti da lui, con la stessa ferocia di un leone, ma che sarebbero potuti morire da un momento all'altro, proprio sotto i suoi occhi. La situazione era critica, l'unica speranza che aveva era uccidere Oleg e convincere i suoi uomini ad arrendersi; senza il loro capo pronto a dargli quel che gli era stato promesso, molti di loro si sarebbero sottomessi, mentre alla restante parte dello squadrone sarebbe toccata la morte.

Il suo destino e quello delle persone che amava erano nelle sue mani.

Con uno slancio roteò la spada vicino alla faccia di Oleg, tanto vicino che la lama lacerò la pelle della sua guancia sana. "Così ora non avrai più un profilo intatto da mostrare alle puttane che paghi per venire a letto con te!" Distrarlo e farlo imbestialire era una buona tattica, l'avrebbe reso avventato.

"Chiedi alla tua cagna inglese qual è il mio profilo migliore... già, quasi dimenticavo, non la rivedrai mai più. Dopo che quell'aldermanno avrà finito con lei, resterà ben poco di quel bel corpo da sgualdrina che si ritrova. Di gente sadica con le donne ne ho conosciuta parecchia, ma quell'Abraham è veramente un pazzo violento!"

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