Capitolo 15

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Sam era corsa in bagno di corsa. Il mio sguardo s'incrociò con quello di Kris, ci capimmo subito. La soccorremmo e la trovammo con il capo poggiato al lavandino, una mano gocciolante e l'acqua che scorreva.
Si voltò, ci diede un breve sguardo e poi si gettò fra le mie braccia.
La tenni stretta mentre singhiozzava. Aveva proprio un aspetto orribile.
La dolce e tenera Sam si trovava ad affrontare qualcosa più grande di lei, mentre Marcus, da perfetto stronzo, aveva preferito evitarla.
«Sh, sh...» le accarezzai il capo, mentre Kris e Hanna si fissavano quasi disperate.  «Andrà tutto bene, ci siamo noi...» le sussurrai.
Poi si distanziò, mi fissò e accennò un sorriso forzato. Le asciugai le lacrime ed uscimmo.

La lezione fu proprio un massacro, persino io non riuscii ad ascoltare una parola. Fissavo continuamente Marcus, teneva gli occhi bassi, mentre Brady non perdeva un attimo per comportarsi da un emerito coglione.
Sam non alzava gli occhi dal libro ed era frustrante vederla in quella maniera, con quell'aria triste.
Improvvisamente, però, un fogliettino volò esattamente sul mio banco.
Mi osservai intorno e Jake mi schiacciò un occhio. Impassibile lo lessi.

Bambola, lo so che vuoi venire al ballo con me, dai.

Lo accartocciai e lo infilai nel mio astuccio, mentre un Brady curioso osservava la scena con occhi vispi.
Qualcosa dentro di me mi diceva di accettare e che in fondo sarebbe stato solo un ballo, ma qualcos'altro mi incitava a rifiutare l'offerta.
Infine mi voltai decisa ed impulsiva, fissai Jake aspettando d'incrociare il suo sguardo e gli mimai un semplice "okay".
A mensa il nostro tavolo sembrò più vuoto che mai.  Sam non toccava cibo, Kris, invece, sembrava più affamata che mai.
«So che non è il momento, ma... secondo voi il blu piacerà a Tom?» Jenny alzò lo sguardo dal suo piatto osservandoci.
Io le sorrisi subito come fece Hanna. «Il blu è bello, penso di sì.» Rispose quest'ultima, mentre io mi limitai ad annuire.
Spostai poi lo sguardo sul tavolo distante dal nostro, nel quale risiedevano la squadra di basket e Jake. Brady era impegnato con Marcus, gli parlava nell'orecchio e non spostava lo sguardo da una biondina accanto a loro. Tom sorrideva e parlottava tranquillo, mentre Jake si mordeva continuamente il labbro inferiore, facendomi accaldare.
Quando mi accorsi che la mia mente stava vagando un po' troppo, mi alzai dal tavolo, le fissai e presi un respiro profondo, «Vado a prendere un po' d'aria, mi gira la testa...»
«Vuoi una mano? Che ti succede?» Biascicò Kris aggrottando la fronte confusa.
«Sicura di stare bene?» Hanna mi fissò di sbieco.
«Ragazze, sto bene. Okay?» Il mio tono sembrò più acido del solito, così sgattaiolai fuori dalla sala e mi rifugiai in palestra.
Sembrava di essere in purgatorio, una flebile luce illuminava il centro del campo e il silenzio mi aiutava a pensare.
C'eravamo solo io e lui, ma tutto ciò durò cinque splendidi minuti, fin quando dei passi risuonarono alle mie orecchie.
Mi voltai lentamente e notai Jake. Si venne a sedere al mio fianco e sorrise.

«Non voglio che ti monti la testa perché ho accettato di venire al ballo con te.» Lo misi in guardia.
Di rimando smorzò una risata, «Beh, forse tu non dovresti montartela.»
«Sei più simile a Brady di quanto pensassi...» Osservai i suoi capelli castano scuro arruffati ed i suoi occhi scuri. Il suo volto, le sue lineature, la forma degli occhi e il sorriso somigliavano molto a quelli di Brady.
«Se dici caratterialmente, baby, siamo talmente diversi da far paura.»
«Intendo fisicamente.» Decretai.
Sgranò gli occhi, «Mi stai offendendo.»
Assottigliai lo sguardo e corrugai la fronte interrogativa.
Che intendeva?
«Sono brutto come mio cugino?» Chiese.
Sbuffai e mi misi in piedi. «Facciamo che non ti ho sentito e che ci parliamo direttamente la sera del ballo.»
«Dopodomani.» Sorrise alzandosi e cingendomi i fianchi. Mi guardò fisso negli occhi e avvicinò le labbra alla mia guancia. Mi posò un bacio caldo e poi percorse la mascella lentamente. Mi lasciai prendere dal momento, dalla voglia e dalla sua bellezza, così mi baciò. Le sue mani si posarono sui miei glutei e famelico muoveva la sua lingua insieme alla mia.  Fu un bacio rude e lungo, e vi resistetti per istinto.
Scattante, però, mi distanziai e deglutii rumorosamente.
Mi sorrise compiaciuto ed io non seppi fare altro che scappare.

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