«Di nuovo in cucina, Granger?»
La voce del ragazzo la fece scattare sull'attenti e come da rito ormai le fece afferrare la bacchetta e la puntò davanti a se, ma non ci trovò nessuno. Ormai era già la sesta volta di seguito che si imbatteva nel biondo la notte, quella cucina sembrava essere il loro punto d'incontro.
«Non mi sembri tanto sveglia.» aggiunse il ragazzo ironico, spostandosi poi dal suo posto per sedersi comodamente sul bancone della cucina e mangiare come suo solito una fetta di torta. Hermione si rese conto che il ragazzo era alle sue spalle e rimase immobile sul suo posto, da quando avevano quella confidenza? Forse da quando trascorrevano quasi tutte le notti insieme..
«Dovresti smetterla di farmi questi agguati, mi farai venire un colpo.» commentò la ragazza abbassando lo sguardo al suo the. Ancora un volta gli incubi l'avevano svegliata e, convinta di trovarlo lì, si era subito mossa verso le cucine anche se non aveva voglia del the. Nella lettera del sabato precedente si era premurata di ringraziare Harry per averle fatto recapitare il mantello dell'Invisibilità e la mappa del malandrino. Non riusciva nella legimanzia e quindi avrebbe utilizzato altri metodi. Si voltò verso il ragazzo che intanto la guardava, la guardava in modo strano... «E smettila di leggermi la mente, Malfoy!»
«Sei così prevedibile, pensavi al tuo Potter e RonRon con gli occhi a cuoricino che non mi hai nemmeno sentito mentre entravo, come pensi di poter imparare la legimanzia?» chiese poi con un tono quasi disgustato, come se fosse un insulto.
«Solo perche tu sei capace non significa che tu sia migliore di me, Malfoy. Sei più bravo di me solo in questo.» commentò scocciata la ragazza, poggiandosi al bancone poco distante da lui. Le luci della cucina erano soffuse eppure riusciva a vederlo bene, come forse mai aveva fatto. Si erano sempre impegnati ad odiarsi che forse non si erano mai guardati veramente, non aveva mai visto che i suoi capelli erano veramente così biondi, che i suoi occhi erano veramente azzurri, raramente grigi, il suo viso era preciso ed era strano. Ron era sempre stato leggermente più paffutello, le sue guance erano più piene a differenza del ragazzo che in quel momento si ritrovava difronte, che aveva il viso ben delineato.
«Mh, sono più bravo di te in pozioni, volo, difesa contro le arti oscure, legimanzia e occlumanzia. Non ritengo che siano poche cose.» disse il ragazzo ridendo, facendo stringere i pugni alla ragazza.
«Difesa contro le arti oscure? Non penso proprio, Malfoy.» disse Hermione incrociando le braccia al petto dopo aver posato la tazza sul bancone. «Evochi un patronus?»
«Dopo la guerra? Non penso, Granger.» rispose semplicemente abbassando lo sguardo sul piatto vuoto tra le sue mani. Che incantesimo inutile, un ricordo felice... e chi non aveva ricordi felici?
«Non mi pare tu abbia mai evocato un patronus, Malfoy. Io invece si. È una lontra, se ti interessa.» affermò fiera afferrando la bacchetta dal suo mantello per evocarlo. La sua bacchetta scaturì un bellissimo fascio di luce argentato che si trasformò in una lontra che corse per la stanza, per poi sparire.
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The truth about monsters; Dramione.
FantasíaHermione Granger ha deciso di tornare ad Hogwarts per terminare gli studi, insieme a Ginny Weasley. Le due sono profondamente scosse dalla guerra e sentono l'enorme peso sulle spalle, aspettandosi di concludere l'anno in tranquillità, ma niente va c...