Classe.

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«Draco, devi farlo figliolo mio

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«Draco, devi farlo figliolo mio. È l'unico modo che abbiamo per sopravvivere!» disse Narcissa seguendo il figlio nella sua camera. Draco intanto sapeva che le sue pareti avevano orecchie ed occhi, ma decise di non abbassare la voce.

«Non ucciderò il Preside! Mi chiedete troppo.» urlò Malfoy ritornando a guardare sua madre. Non poteva crederci, non riusciva. «Io non ne sono capace! Non sono nemmeno riuscito a torturare quelle due babbane prese qualche mese fa! O devo ricordare cosa ho fatto?»

«Non urlare, Draco! Ci farei uccidere tutti.» commentò Narcissa abbassando la voce, sperando lo facesse anche Draco, ma era inutile perché lui non ascoltava più ragioni. Chiedergli di uccidere il Preside della sua scuola era fin troppo, sapeva che non ci sarebbe mai riuscito.

«Cosa cambia? Sono già morto!» ammise indicando il suo corpo, un corpo troppo magro per un ragazzo normale di soli sedici anni, con occhiaie troppo scure. «Non mi vedi? Sono un ombra del mio corpo! Non ho più stimoli, non sento più niente! Potrei essere torturato per ore senza dire una parola, sono abituato da quando avevo dieci anni. Mi hai trasformato in un mostro... Cosa credi che succederà poi? Che finita la guerra avrò una vita normale? Che io possa davvero sposarmi con Astoria e vivere tranquillamente? Dopo quello che ho visto e fatto?»

«Malfoy!» una voce che non riconosceva urlava, mentre lui continuava a gettare cose contro il muro, qualsiasi cosa gli capitasse sotto le sue mani.

«Non voglio farlo!» urlò di nuovo, scaraventando via anche i libri posti sulla scrivania, pronti per il nuovo anno. Un anno che avrebbe trascorso a seguire ordini di pazzi che governavano la sua casa.

«Draco!»

Malfoy si svegliò di soprassalto e con un solo movimento ormai meccanico si mise a sedere sul letto afferrando la bacchetta poggiata sul comodino, puntandola poi davanti a se.

«Draco, sono Blaise. Smettila di puntarmi questa cosa contro. Stavi urlando come un pazzo.» disse Blaise alzando le mani, mettendole bene in vista per non essere colpito da un crucio. «Era un sogno, solamente un sogno.»

«Non esattamente.» commentò Draco, alzandosi dal suo letto per controllare l'orario, prima di recarsi sotto la doccia. Aveva bisogno di eliminare qui ricordi da dosso, sentiva il peso sulle spalle ancora più pesante se possibile. Strofinò forte il bagnoschiuma sulla sua pelle, cercando di eliminare le tracce sulla sua pelle, il marchio, i tagli che portava sul fianco che gli ricordavano i dolori delle torture inflitte dalla sua stessa famiglia.. uscì veloce dalla doccia abbandonando la speranza di poter dimenticare e tornò in camera per indossare vestiti puliti. «Vado a fare un giro, Blaise.» lo informò poi, invitandolo ad uscire con lui dalla sua stanza.

«Come sempre.» commentò il moro seguendolo fuori dalla sua stanza, per poi dividersi poiché Draco si mosse veloce verso la cucina di Hogwarts, sperando di trovarci l'unica figura che voleva vedere in quel momento. Camminava per i corridoi con il viso basso e stanco ed alzò gli occhi al cielo quando vide una coppia nascondersi in una classe poco distante da lui, se fosse stato un periodo diverso si sarebbe sentito soddisfatto a rovinare la serata, invece in quel momento era solo invidioso poiché lui non riceveva attenzioni da mesi. Non capiva esattamente perché la voleva, ma era troppo piacevole trascorrere del tempo con lei e se era questo che voleva, non si sarebbe più fatto domande ed avrebbe agito. Forse era solo il sonno a farlo ragionare, o forse non ragionava per niente dato che erano settimane che non chiudeva occhio e se posava il viso sul cuscino riviveva vecchi momenti terribili.
Intanto Hermione camminava veloce verso Malfoy, inseguendolo tra i corridoi del terzo piano. Cercò di non farsi sentire e vedere dalle coppie che si nascondevano nelle classi, come ogni venerdì sera che si rispettasse. Come aveva precedentemente previsto la mancanza di un custode aveva lasciato libero spazio agli alunni che scorrazzavano per i corridoi felici, ma forse era questo ciò che serviva in quel momento, provare l'ebrezza di essere ribelli e di poter raggirare il sistema anche se tutto questo era un programma già previsto da tutti i professori e la preside. Con passi veloci cercò di stare dietro a Draco ma sembrava perso nei suoi pensieri, non si era nemmeno reso conto che le scale, cambiando, lo avevano condotto su un altro piano. Quando Hermione riuscì ad afferrargli il mantello aveva l'affanno, le gambe del ragazzo erano molto più lunghe e veloci delle sue.

«Dove diamine corri?» chiese la ragazza facendolo voltare verso di lei, ma rimase sconvolta poi dal viso del biondo, così si tolse subito il mantello dell'Invisibilità. «Ma cosa hai combinato? Ma tu dormi la notte? Sai come si dorme?» continuò trascinandolo nella prima aula libera, chiudendo subito con un incantesimo cosicché nessuno li potesse scoprire. Posò il mantello sulla prima sedia libera e si avvicinò di nuovo a lui, che intanto sbuffava annoiato.

«Se hai qualcosa contro la mia faccia e non ti aggrada, posso andarmene.» disse Malfoy, sedendosi su banco libero con la sua solita eleganza da stronzo. «Perché siamo qui?» domandò poi guardandosi intorno, un'altra classe che non ricordava di aver mai visto.

«Dovrei chiederlo io a te, dato che stavi camminando qui. Sicuramente volevi andare in cucina ma-»

«Chi ti dice che io volessi andare in cucina?» la interruppe prontamente, incrociando le braccia al petto. Hermione lo guardò per qualche secondo senza dire niente, poi si mosse veloce sul suo posto per allontanarsi.

«Se non vuoi stare qui con me, puoi anche andare!» sbottò Hermione e fece per riafferrare il mantello dell'Invisibilità per andare via, ma Malfoy la afferrò di nuovo ed inaspettatamente la baciò. Hermione in quel momento si rese conto che non aspettava altro da quando lei lo aveva baciato per sfida nella sua camera. Malfoy non le diede molto tempo per decidere se ricambiare o meno, le portò subito il braccio attorno alla vita e lei si aggrappò alle sue spalle, stringendo il colletto della camicia per avvicinarlo a se perché quel piccolo contatto non le bastava. Gli morse timidamente il labbro inferiore, approfittando del suo sorriso per accogliere la sua lingua, inclinando leggermente il capo per spingersi più a fondo. Le mani di Draco scesero veloci sulle sue gambe per alzarla da terra e posarla sul primo banco disponibile, infilando poi le mani sotto la sua gonna spingendola verso di se, aveva le mani gelide e ciò fece allontanare Hermione di scatto. «Sei gelido.» sussurrò afferrando le sue mani, per stringerle a se. Draco sorrise a quel commento ed incrociò le loro dita, mentre depositava dei piccoli e leggeri baci alla base del suo collo, inebriandosi del suo profumo alle fragole.

«Siamo ad inizio dicembre, Granger. Penso sia normale?» chiese ironico, alzando gli occhi al cielo in risposta all'allontanamento della ragazza dal suo corpo che aveva sciolto anche il contatto tra le loro mani. Hermione non fece caso alla sua domanda e portò di nuovo un braccio intorno alle spalle di Malfoy, stringendo le gambe intorno al suo bacino come se volesse riscaldarlo. Istintivamente Draco portò il viso sul suo petto lasciandosi stringere ed accarezzare i capelli, mentre l'altra mano libera di Hermione teneva strette a se le mani del ragazzo. «Potresti riscaldarmi anche in un altro modo..» propose ironico aspettandosi di essere allontanato di nuovo. Non sapeva perché facesse quei commenti dato che stretto dal corpo della ragazza si sentiva finalmente bene, ma la sua vena ironica non riusciva a tacere. Hermione in realtà non disse niente e continuò a stringerlo in silenzio e sarebbe rimasta lì tutta la notte se quello fosse servito ad alleviare le pene di quel ragazzo, che intanto le dimostrava di essere un ottimo amante.

The truth about monsters; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora