Mostro.

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Hermione si svegliò per prima quella mattina e anche se ricordava bene di essere arrabbiata con lui in quel momento si godeva le carezze che lui gli dedicava mentre dormiva, come sempre

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Hermione si svegliò per prima quella mattina e anche se ricordava bene di essere arrabbiata con lui in quel momento si godeva le carezze che lui gli dedicava mentre dormiva, come sempre. La dita del ragazzo si muovevano leggere tra i suoi capelli facendola sorridere, le loro gambe si erano incrociate durante la notte afferrando anche il lenzuolo che era scomparso verso il basso. Il suo viso era premuto sul suo petto e non riuscì a non lasciargli un bacio prima di allontanarsi. Si diresse verso il bagno in modo silenzioso, cercando di non inciampare tra i vari vestiti lasciati per terra. Prima di chiudersi la porta del bagno alle spalle decise di aprire l'armadio del ragazzo così da trovare qualcosa per coprirsi, così prese un altro pantalone della tuta simile a quello che lui indossava in quel momento ed un maglione bianco, poi fuggì sotto il getto caldo della doccia cercando di stilare una lista di domande che avrebbe presto fatto a Draco. Quando uscì dal bagno pronta e vestita, il ragazzo ancora dormiva tranquillamente così si ritrovò a doverlo svegliare. Gli si avvicinò calma, accarezzandogli i capelli mentre gli baciava la guancia.

«L'unica volta che dormo tranquillo, mi svegli.» commentò dopo pochi secondi girandosi dal lato opposto per continuare a dormire. Hermione sbuffò e si sentì anche in colpa, così lo lasciò perdere e si alzò di nuovo per raggruppare le sue cose ed andare via. Sistemò anche i vestiti di Malfoy sulla sedia prima di iniziare a spogliarsi per infilarsi le sue cose. «Aspetta, te ne vai?» chiese ancora lui ed Hermione annuì sfilandosi il morbido maglione del ragazzo. Aveva sperato per un secondo di trascorrere con lui quel sabato, sperando che Ginny utilizzando la mappa del Malandrino vedesse che i due erano insieme e convincesse Blaise a trascorrere quel sabato con lei invece che con Malfoy. «Mi sto alzando..» affermò lui intanto quando vide la ragazza afferrare i suoi vestiti. Si stiracchiò debolmente prima di sedersi al bordo del letto per mettere i piedi a terra. Si ritrovò a doversi strofinare gli occhi per risvegliarsi completamente, capendo che quello non era esattamente il mondo in cui sperava di svegliarsi.

«Possiamo parlare un altro giorno, Malfoy. Non preoccuparti.» disse Hermione prendendo i bordi della maglia, anch'essa rubata dall'armadio di Malfoy, per tirarla via ma fu fermata da lui. Avvolse le mani intorno ai suoi polsi e la voltò verso di lui, tirandole giù la maglia per sistemarla sul suo corpo.

«Fammi solo fare una doccia.» interruppe portando le labbra sulle sue. Un bacio veloce e casto interrotto da un breve commento. «Mi piace che indossi i miei vestiti.» disse prima di chiudere la porta del bagno alle sue spalle. Hermione sorrise un pò stordita da quel gesto e tornò ad indossare il maglione prima di stendersi di nuovo sul letto per farsi avvolgere dal forte profumo alla menta attorno a lei. Si sentiva una bambina in quel momento, una bambina che aveva appena ricevuto le sue caramelle preferite. Ricevere le caramelle le portava una gioia immensa, perchè i suoi genitori le vietavano di mangiarle per la salute dei suoi denti. A volte però capitava che il padre le portasse le sue caramelle preferite, forse una volta ogni paio di mesi e si ritrovava ad aspettarle sempre con ansia. Ecco come si sentiva in quel momento, solo che le sue caramelle in quel momento erano un ragazzo per cui non avrebbe dovuto provare quelle cose. Era così strano eppure così bello, non aveva il tempo di razionalizzare i suoi pensieri e non ne aveva nemmeno voglia. Si alzò solo quando Draco la raggiunse di nuovo, perfettamente vestito con il suo solito completo scuro. «Vado a dire a Blaise di incontrarci più tardi.» la informò prima di uscire dalla sua camera e recarsi verso la stanza del ragazzo. Bussò più volte, poi finalmente il moro aprì la porta, anch'egli vestito. «Senti Blaise ti volevo dire-»

«Ho visto sulla mappa del Malandrino. Hai la Granger in camera, vado ad Hogsmeade con Ginny. Ti porto la bottiglia di whisky, prometto.» interruppe sorridendo e Draco annuì vedendo la chioma rossa della ragazza alle sue spalle. Lo salutò con un cenno del capo e tornò nella sua stanza indisturbato, dato che tutti erano pronti per uscire, invece lui doveva prepararsi ad una lunga conversazione con la Granger.

«Eccomi qui. Hai ancora freddo?» chiese spontaneo quando la vide vicino al camino. Hermione scosse la testa e si voltò verso di lui. «Sei ancora arrabbiata con me?» continuò chiudendo la camera con il suo solito incantesimo.

«Abbastanza, si.» rispose lei rimanendo ferma al centro della stanza. «Prima che iniziamo però alzati la manica della camicia.» disse indicando la crema tra le sue mani. Draco obbedì silenzioso sbottonando i polsini per poi tirare su la manica sinistra della camicia. Hermione si avvicinò a passo svelto e tornò ad applicare la sua solita crema sull'avambraccio ancora rosso. «Poteva venirti qualche infezione, dove hai trovato l'incantesimo?»

«Nei libri della biblioteca. Non credi sia meglio un incantesimo che questa crema babbana?»

«Questa crema babbana funziona meglio di un maledetto incantesimo. Quando fa freddo screpolo ovunque e questa crema è l'unica cosa che mi allevia il rossore, poi fa come vuoi.» disse annoiata massaggiando la crema sul braccio cosicché l'assorbisse.

«Ecco svelato il trucco del perché sei così morbida.» disse sorridendo, portando la mano destra sulla sua guancia scoperta. Quando avevano giocato sotto la neve al Manor aveva notato come la sua pelle fosse sensibile e si fosse subito screpolata, lasciandole anche le labbra rotte per qualche giorno. Hermione arrossì di poco, cercando di nascondere l'imbarazzo con i capelli sciolti sul viso, ma Draco portò le ciocche dietro le sue orecchie e si abbassò per baciarle il viso.

«Perché l'hai nascosto?» chiese alzando lo sguardo su di lui. Draco alzò le spalle in risposta ma non poteva terminare così quella discussione, voleva delle risposte concrete.

«Non è una bella cosa da mostrare, non credi?» domandò con il suo solito tono ironico che usava per sminuire ogni discorso ma Hermione non si arrese. «Non pensavo ti piacesse, se vuoi te lo faccio.» aggiunse poi, riportando lo sguardo sul segno. L'unica cosa che riusciva ad attribuire era morte e distruzione, nient'altro.

«Non si tratta di questo! Posso capire con gli altri ma perché sopportare il fastidio anche a casa tua o con me?!» chiese furiosa spingendolo via da lei. «Non ti ho dimostrato abbastanza fiducia? Anche io ho un segno che non ho mai coperto con te! Non ci pensavo nemmeno.»

«Però appena hai saputo dell'incantesimo hai voluto provarlo. È la stessa cosa, Granger. Entrambi abbiamo un segno che non vogliamo e anche se l'incantesimo porta fastidio io lo sopporto perché odio vederlo ogni giorno lì a ricordarmi chi sono!»

«Tu non sei quello!» urlò Hermione afferrando di nuovo il suo braccio sinistro. «Questo marchio ti dovrebbe solo far capire di quanto sei stato coraggioso a non cedere. Tu non sei come loro.» disse portando una mano sul marchio, cercando di fargli capire che non aveva paura di lui per quello.

«E tu che ne sai di cosa posso o non posso fare? Ho un marchio che mi renderà un mostro per sempre, sarò sempre un mangiamorte fallito e rinnegato. Credi che io non senta ciò che gli altri dicono di me? Sono il ragazzino viziato che ha perso il padre ed aveva la madre impazzita al San Mungo! Tutti hanno paura di me quando sono in una stanza, te ne rendi conto oppure no?» chiese ricordando tutti i commenti che lo avevano accompagnato in questi mesi. Quando aveva accettato di terminare la scuola sapeva a cosa sarebbe andato incontro, ma non pensava che lo avrebbe abbattuto così tanto. Non credeva che dei commenti potessero generare tutto quello, finché non l'aveva provato sulla sua pelle.

«Cosa importa che pensano gli altri? Anche se tu fossi un mostro, dietro ogni mostro c'è una persona con un anima dolce, ciò che ti rende così non è colpa tua, non sei tu di cui si deve avere paura ma della persona che ha rubato quella dolcezza e ti ha marchiato.» sussurrò avvicinandosi a lui. Non riusciva a vedere nient'altro che un meraviglioso uomo.

«Sei troppo ingenua.» commentò lui cercando di ritrarsi da quelle parole finte, di circostanza. Cercava di allontanarsi da lei che mentiva così bene, facendogli credere per qualche secondo che quello che stava dicendo era la verità. Hermione però si avvicinò di nuovo e strinse il suo braccio sinistro al suo corpo.

«Non sei un mostro o non starei qui con te, ora. Ti conosco perché ho visto i tuoi ricordi, ho visto cosa ti ha reso così. Ma non devi nasconderti con me, non lo accetto che tu lo faccia. Promettimi di non farlo più.» chiese Hermione guardandolo negli occhi mentre ancora la mano stringeva il suo braccio marchiato.

The truth about monsters; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora