Il bagno dei prefetti.

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«Poi Blaise mi ha proposto di trascorrere anche qualche giorno insieme, durante le vacanze

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«Poi Blaise mi ha proposto di trascorrere anche qualche giorno insieme, durante le vacanze. Però non so bene come possiamo vederci..» ammise Ginny accarezzando Grattastinchi sulle sue gambe. Erano nella camera di Hermione e come sempre parlavano dei due Serpeverde che erano presenza fissa nelle loro vite.

«Potresti usare me come scusa. Tanto lo sai solo tu che sarò al Malfoy Manor, puoi dire che mi vieni a trovare a Londra Babbana.» propose Hermione guardando ancora una volta il suo armadio. Mancava poco meno di due settimane che sarebbero iniziate le feste natalizie e lei sarebbe andata con Draco Malfoy.. «Forse sto sbagliando? Ginny, aiutami tu!»

«Hermione, non sono mai stata più d'accordo con te. Devi andare! Io non ti ho mai vista così felice e tranquilla, quando torni da un incontro con lui sembri esattamente un'altra persona. E so perfettamente che sono dei Serpeverde, ma dopo tutto quello che abbiamo sopportato ce lo meritiamo, non dobbiamo pensarci sempre sopra, agiamo!»

«Si ma lui è Draco Malfoy!» dibattè Hermione chiudendo con forza il suo baule, sedendosi sopra.

«Questo non ricordarmelo, okay? Lui per me è un Serpeverde a caso, non voglio ricordare il suo nome.» commentò Ginny, lanciando contro Hermione un piccolo libro posto accanto alla poltrona dove era comodamente seduta. «E poi, verrò a controllare che tu non abbia un mini Malfoy se veramente riuscirò ad incontrare Blaise, lui sicuramente sa dove abita il suo migliore amico. No?»

«Si, credo lo sappia. Penso almeno, non lo so.. Che poi, pensavo, ma non è strano che non ci sia la madre?»

«Forse è in qualche altra proprietà e non parla con Draco, non ti ha detto niente?»

«Sulla madre nulla, mi ha solo detto che non ci sarà. Ovviamente meglio per me, già sarà imbarazzante stare con lui tutto il tempo, dopo anche che ci siamo baciati l'altra sera.» mormorò Hermione, prendendo posto accanto a Ginny sulla poltrona. Avevano trascorso parecchie ore la scorsa sera in quella classe, dopo essere riuscita a riscaldare le mani del ragazzo si erano concessi ad un ulteriore sessione di baci, seguita poi da una conversazione e poi.. altri baci. Il modo in cui l'aveva stretta a se senza mai essere inappropriato o brusco le aveva fatto perdere la condizione del tempo, facendole trascorrere tutta la notte con lui, tra conversazione su argomenti stupidi interrotte da lunghe pause di carezze e baci.

«Imbarazzo? Io credo che non ci sarà nessun imbarazzo tra di voi, ma solo tanto sesso!» commentò Ginny, ricevendo uno schiaffo sul braccio destro.

«Ginny!»

«Come se tu non lo sapessi, Hermione! Gli hai infilato la lingua in gola adesso vorresti dirmi che lui terrà le mani al suo posto? O meglio, che tu rimarrai ferma a guardarlo?» chiese la rossa, scoppiando poi a ridere. Hermione rimase sconvolta, con gli occhi spalancati mentre analizzava perfettamente le parole della sua migliore amica e si rese conto che aveva ragione. «Ma in fin dei conti ti capisco, loro hanno un modo diverso di fare, di trattare le donne. Altrimenti non starei con Blaise, anzi mi hai ricordato che devo incontrarlo, devo ucciderlo dopo quello che ha fatto alla partita! Mi ha fatto perdere un giocatore, lo sai? Il mio portiere ha un braccio rotto per colpa sua, me la deve pagare. Mi presti il mantello dell'Invisibilità?» chiese poi alzandosi dal suo posto, facendo spostare Grattastinchi sulle gambe di Hermione.

«Si, certo. Tanto tra poco andrò in biblioteca e- e non mi stai sentendo più. Bene.» commentò ironica parlando con il nulla della sua camera. In poco tempo anche Grattastinchi l'abbandonò, rifugiandosi sotto una coperta posta sul letto. Hermione alzò gli occhi al cielo prima di alzarsi dal suo posto e recarsi in biblioteca per trovare un libro che la allontanasse dai suoi pensieri. Iniziò a scorrere tra i titoli lentamente, accarezzando le copertine dei libri come se fosse materiale pregiato. Si fermò su vari titoli prima di arrivare su un libro di Divinazione. Non aveva mai preso in considerazione quella materia dopo il commento della professoressa Cooman, decise di dover dare una nuova opportunità a quella materia recuperando il libro per portarlo nella sua camera.

«Non eri stata tu la prima ad abbandonare dalla classe divinazione?» domandò una voce alle sue spalle: Draco Malfoy. «Mi ricordo vagamente di una sfera di cristallo che rotola per terra. Sbaglio?»

«Si, ma forse è solo la professoressa Cooman ad essere incapace, posso studiare da sola. Non credi?» mormorò stringendo il libro al petto prima di voltarsi verso di lui. Draco era a distanza di almeno un metro e teneva sotto il braccio un libro di pozioni. Per chi non prestava attenzione il suo aspetto era sempre il solito, quello del tipico ragazzo viziato, ma per Hermione che ormai lo conosceva bene il suo aspetto era diverso dal suo solito. Le occhiaie che contornavano i suoi occhi grigi erano spaventose e lei non aveva più idee per tranquillizzarlo. Lui gli aveva ammesso di avere incubi, cosa che succedeva anche a lei, ma lei riusciva a riposare almeno per qualche ora.. «Cercavi qualcosa?»

«L'ho appena trovato.» rispose indicando il libro, poi si guardò velocemente intorno e le fece segno di seguirlo, cosa che fece mantenendo le distanze, così che chiunque li guardasse non avrebbe sospettato di loro. Dopo poi però Hermione si ritrovò a pensare ad alta voce.

«Non ho il mantello.» commentò avvicinandosi di qualche passo, ma Draco non disse niente e continuò a camminare verso le scale, verso il bagno dei prefetti dove entrò. Hermione continuò a seguirlo confusa, chiudendo poi la porta alle sue spalle seguita dal solito incantesimo per non essere interrotti e scoperti. «Perché siamo qui, Malfoy?» chiese poi, ma Malfoy non le rispose ancora ed iniziò a spogliarsi, iniziando dal mantello fino ai pantaloni. Hermione sospirò sorpresa e si voltò per guardare altrove mentre si stringeva il libro di divinazione al petto.

«Facciamo un bagno?» chiese Malfoy, scendendo velocemente le scale della vasca prima di voltarsi verso la ragazza che era ancora immobile vicino alla porta d'entrata. «Forza, Granger.» la incitò portando le braccia sul bordo piscina. Il vapore della vasca iniziò ad aumentare così come la schiuma, sembrava un posto incantato..
Hermione si guardò intorno confusa ragionando sull'ipotesi di fuggire via, però poi posò la cartella accanto ai vestiti di Malfoy ed iniziò a spogliarsi, seguendo il consiglio di Ginny di godersi quello che le si presentava davanti. «Quanta lentezza, Granger, è solo una camicia. Sbottona e vieni qui!» mormorò stanco, facendo alzare gli occhi al cielo alla ragazza, prima che lo raggiungesse nella vasca. Non riusciva nemmeno a rispondere come sempre, anzi eseguiva meccanicamente ogni cosa che lui richiedeva. Nemmeno Draco aveva capito perché l'aveva portata lì, non era nei suoi piani. Era andato in biblioteca solo per recuperare il libro di pozioni per il suo compito, poi l'istinto aveva fatto il resto.
Si avvicinò lentamente cercando di non arrossire, focalizzandosi sul suo nobile spirito di Grifondoro anche se era sorpresa dalla sua bellezza. Era una solita descrizione del principe azzurro che si trova nelle favole. Quei suoi capelli biondi, quasi platino, che gli risaltavano il viso marcato, gli occhi azzurri che seguivano attentamente i suoi movimenti, un fisico asciutto ma ben scolpito, era bellissimo.
Draco si allontanò dal bordo della vasca e le andò incontro lentamente, ammirandola con calma. L'intimo azzurro le fasciava perfettamente le forme e non sarebbe riuscito a tenere le mani ferme per ancora molto tempo, infatti appena si ritrovarono uno difronte all'altro non si capì chi fu il primo ad avvicinarsi, forse lo fecero insieme. Le labbra si incontrarono come se fosse un bisogno primario e le mani di Draco corsero sulla schiena di Hermione, facendo stringere le mani della ragazza sulle sue spalle. Le mani di Draco erano ancora gelide anche se l'acqua era bollente, ma quella volta non ritirò, anzi si spinse verso di lui. Si lasciarono trasportare dall'istinto e dalle emozioni ed Hermione si ritrovò a dover portare le mani sul viso di Draco per essere sicura che non si allontanasse. A quel gesto seguì una spinta veloce verso il bordo della vasca, così che potesse poggiarla contro ed aiutarla a mantenere l'equilibrio. Le labbra di Draco scesero lente verso il collo della ragazza, marchiando quella pelle chiara che tanto desiderava toccare. La morse leggero, poi tirò la pelle con più forza quando Hermione lasciò cadere il capo all'indietro gemendo. Hermione teneva il labbro stretto tra i denti per non gemere ancora a voce alta, mentre l'eccitazione del momento cancellava ogni pensiero dalla sua mente. Le sue mani erano ancora sul viso del ragazzo e decise che, anche se le piaceva quel contatto delle labbra contro il suo collo, desiderava di più baciarlo e quindi lo spinse via per avvicinare di nuovo le loro labbra. I loro occhi si scontrarono per un secondo, un immensa distesa di acqua azzurra la accoglieva, lasciandola senza parole.

The truth about monsters; Dramione.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora