Hermione guardava il libro difronte ai suoi occhi mentre al suo fianco Ginny la guardava incredula: aveva rifiutato Draco Malfoy. Dirlo era stato semplice, ammetterlo molto meno.
Dimostramelo.
E lei come una stupida era scappata via. Mentre lui aveva fatto un passo importante verso di lei, Hermione ne aveva fatti cento indietro. Era immobile, quando ci pensava ancora sentiva tremare le gambe e l'idea di essersi fatta scappare la possibilità di stringerlo come desiderava fare ormai da settimane, le facevano rimpiangere la sua scelta. Avrebbe potuto accontentarlo - accontentando anche se stessa - ma la sua ragione aveva preso il sopravvento in un momento di confusione. Era Draco Malfoy e lei Hermione Granger. Non riusciva a capire.«E tu non l'hai baciato?»
«No.»
«Ma lui voleva baciarti?»
«Ginny, è la quinta volta che ti racconto di questa cosa, se avessi saputo-» sospiro esausta mentre si muoveva per i corridoi della biblioteca, cercando un libro per completare la sua ricerca per storia della Magia sperando di allontanare l'immagine degli occhi di Draco dalla sua mente.
«Tu stavi per baciare Draco Malfoy! Posso capire sia un mangiamorte, stronzo, furetto platinato-»
«Grazie che me lo ricordi, grazie mille. Ne avevo bisogno.» interruppe ironica, sfogliando le pagine dell'ennesimo libro che controllava, per poi posarlo di nuovo. Era così presa da altro che non riusciva nemmeno a pensare lucidamente, non capiva che libro scegliere per la ricerca e avrebbe voluto mandare tutto al diavolo e dirigersi verso il cortile della scuola per dedicarsi ad una lettura.
«Non mi fai terminare! È anche un gran figo!» ammise facendo fermare di scatto la mora, così bruscamente che la rossa le andò a sbattere contro. «Che succede?»
«Che hai detto?» chiese girandosi verso di lei con uno sguardo indagatore. «Da quando ti è simpatico Malfoy?»
«Non ho mai detto questo, ma non ho mica dei prosciutti davanti agli occhi! Lo vedo bene. È un mangiamorte, stronzo, furetto platinato-»
«Ginny..» la riprese alzando gli occhi al cielo.
«Ma è figo, dico solo questo. Il biondo con con occhi azzurri, bello e dannato. La descrizione tipica del principe azzurro.. lo pensano tutti.» conclude alzando le mani, come se volesse eliminare la colpa da se. Hermione scosse la testa e riprese a camminare tra i corridoi nella ricerca di quel maledetto libro. «Comunque domani c'è la partita, Grifondoro contro Corvonero. Verrai, giusto?»
«Certo, Ginny. Anche se non ne capisco nulla.» ammise recuperando l'ennesimo libro, sfogliandone poi le prime pagine. «Potresti aiutarmi comunque- Ginny?» chiese guardandosi intorno, la ragazza non era più al suo fianco. Scrutò le persone al suo fianco confusa, mentre cercava la chioma rossa della sua migliore amica. Si era volatizzata nel nulla?
«È andata via con Blaise.» commentò una voce alle sue spalle, facendola irrigidire sul suo posto. Hermione rimase ferma senza dire niente, prendendo un altro libro da controllare sperando che lui andasse via. Intanto Draco le dava le spalle, cercando anche lui un libro per terminare la sua ricerca per storia della Magia. Ne controllò un paio, prima di trovare quello giusto che infilò prontamente nella sua borsa per poi camminare verso l'uscita.
«Hai.. trovato il libro giusto?» chiese Hermione correndo verso di lui, fermandosi solo quando il ragazzo si girò verso di lei. «È due ore che lo cerco-»
«E quindi, Granger?» chiese annoiato, stringendo la cartella sulla sua spalla. La sua espressione fredda e stanca era stampata sul volto, mantenendo le giuste distanze dalla ragazza per non destare sospetto ai presenti che avevano distrattamente portato l'attenzione su di loro. «Vuoi che ti dia il libro solo perché sei qui da più tempo?»
«No, io pensavo che, forse, possiamo studiare insieme? Tanto è la stessa ricerca-» iniziò a proporre con tono basso, facendo un passo verso di lui ma Malfoy ne fece uno indietro allontanandosi disgustato.
«Mi stai forse chiedendo di poter copiare da me, Granger?» domandò ironico, facendo spalancare gli occhi alla ragazza. Draco alzò semplicemente gli occhi al cielo prima che si girasse e tornasse a camminare verso la porta.
«Malfoy!» urlò la ragazza riprendendo a camminare verso di lui dopo aver recuperato la borda dal tavolo doveva aveva preso posto. Corse dietro al mantello di Draco che intanto non la degnava più di attenzione, fermandosi solo quando arrivò davanti la porta del suo dormitorio. «Davvero? È così che vuoi reagire adesso?»
«Granger, vuoi per caso seguirmi nella mia stanza? Perché, se così non fosse, torna in biblioteca a cercare altri libri.» commentò Draco, sussurrando la parola d'ordine per aprire la porta del dormitorio. Si mosse veloce ma si sentiva seguito ed osservato, anche se non era presente quasi nessuno nella sala comune, solo pochi ragazzi del primo anno che studiavano. La mano di Hermione di era aggrappata al suo mantello appena aveva varcato la soglia la porta della sala grande, dopo aver indossato il mantello dell'Invisibilità. Lo seguì silenziosa nella sua camera, guardandosi intorno. Era la prima volta che entrava nella sala comune dei Serpeverde ed era esattamente come l'aveva immaginata e come le avevano raccontato Harry e Ron. La stanza era enorme, il verde e l'argento erano i colori principali accompagnati dal nero. La luce era fioca, data solo da poche candele accese lungo le pareti, a differenza della sala comune dei Grifondoro dove la luce era molto più forte. Il camino era accesso ma la sala era comunque gelida, umida. Un gruppo di ragazzini del primo anno era raggruppato sul divano davanti al camino, con dei libri tra le mani. Draco non salutò nessuno dei presenti, anche perché nessuno si preoccupò di guardare chi fosse entrato. Lo seguì fino alla sua stanza, che come la sua era una stanza singola. Quella di Draco, però, era molto più grande della sua. Il letto matrimoniale era ricoperto da lenzuola verdi ed Hermione, anche senza toccarle, capì che era qualche materiale sicuramente molto costoso. Il camino della stanza fu subito acceso ed affianco era posizionato un divano di due posti ed una poltrona in pelle nera. La scrivania era molto più ampia di quella nella camera di Hermione, così come l'armadio che aveva quattro ante in più. La camera era perfettamente in ordine, c'erano pochissimi oggetti personali e se non fosse per dei libri sulla scrivania avrebbe addirittura potuto pensare che Draco non fosse mai entrato in quella stanza. Mentre si guardava intorno non si rese conto che il ragazzo aveva iniziato a spogliarsi..
«Malfoy!» urlò quando notò il pantalone scendere lungo le sue gambe, voltandosi di spalle imbarazzata. Lo sentì ridere alle sue spalle, mentre continuava a spogliarsi.
«È la mia camera, Granger. Ho bisogno di una doccia. Vuoi seguirmi anche lì?» chiese ancora ironico, prima di chiudersi porta alle sue spalle. Hermione si voltò di nuovo con le guance che andavano in fuoco, notando che i vestiti del ragazzo erano stati sistemati sulla poltrona. Prese un respiro profondo prima di spogliarsi del mantello dell'Invisibilità e cercare nella borsa di Draco, per recuperare il libro incriminato. Prese posto sulla scrivania e tirò fuori la sua pergamena e la piuma, per poi riprendere a leggere e scrivere, proprio come se fosse in camera sua.
Note:
Buonasera ragazzi.
Come state?
Spero che il capitolo vi piaccia, ma oggi voglio dedicare questa inutile nota ad un argomento fin troppo più grande di me.
Sapete cosa sta succedendo in America? Se la risposta è no, per favore informatevi. È importante informare ed informarsi, su questa questione che è importantissima.
Se avete notizie, petizioni o qualsiasi altra cosa potete commentarla qui.
Vi prego, davvero, non lasciamo le cose passare senza che ci tocchino.
Per piacere, è importante prendere parte a questa cosa, che tocca tutti noi.
Il razzismo e qualsiasi altra forma di discriminazione sono atti stupidi, mossi dall'ignoranza.
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The truth about monsters; Dramione.
FantasyHermione Granger ha deciso di tornare ad Hogwarts per terminare gli studi, insieme a Ginny Weasley. Le due sono profondamente scosse dalla guerra e sentono l'enorme peso sulle spalle, aspettandosi di concludere l'anno in tranquillità, ma niente va c...