La scelta dei nomi

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Una volta saputo il sesso, potevamo finalmente stabilire i nomi.
In realtà, nel caso fossero stati due maschi o un maschio e una femmina i nomi erano già decisi. Fu la doppietta femminile che richiese un po' più di riflessioni.
Io avevo già i miei due nomi preferiti, ma sapevo anche che non potevo imporre tutto. Il papà aveva il diritto di decidere un nome.
A me piaceva molto il nome Ginevra, ma lo avevo accantonato da tempo perché c'era già una Ginevra nella famiglia di Fra e perché stava avendo un po' troppo popolare e io, personalmente, finisco per non amare i nomi inflazionati.
Dopo un'attenta riflessione, ancor prima di restare incinta, il nome che prediligevo in assoluto era Letizia.
Mi piaceva molto il suono e anche il significato che voleva anche essere di buon augurio per la bimba, per una vita lieta e che emani felicità verso chi la circonda.
Il secondo nome che avrei scelto sarebbe stato "Beatrice". Un nome dal suono importante, nobile e letterario. In realtà anch'esso leggermente inflazionato negli ultimi tempi, ma comunque degno di essere preso in considerazione.
A questo punto freno (forse) qualsiasi vostro pensiero, o almeno ci provo!
Quello che avrei, infatti, voluto rispondere a tutti coloro che mi domandavano i nomi prescelti e si sentivano poi in dovere di commentare (e non sempre in modo positivo), sarebbe stato: "Per quanto apprezzi la tua sincerità non ti ho chiesto di esprimere un giudizio, se dovessimo accontentare tutti con la scelta dei nomi finiremmo per non trovarne nessuno e non esserne felici noi". Per quieto vivere e per non far rimanere male nessuno ho sempre evitato di farmi sfuggire questa frase ma, complici anche gli ormoni della gravidanza, molto spesso l'ho pensata.
Alcuni genitori proprio per questo motivo decidono di non comunicare a nessuno il nome prescelto fino alla nascita, cioè fino al fatto compiuto, quando il nome viene registrato all'anagrafe,in modo che nessuno si senta in dovere o pensi di poter far cambiare idea. Probabilmente non hanno tutti i torti.
Come dicevo, la scelta dei nomi per due bambine fu più impegnativa in quanto, nelle altre casistiche avevamo già le idee chiare. Se fossero arrivati due maschi, infatti, avremmo optato per "Sebastian" (scelto da Fra, in ricordo di suo nonno) e "Leone" (scelto da me, in onore del mio, venuto a mancare circa un mese prima che restassi incinta).
Se fossero stati un maschio e una femmina si sarebbero, invece, chiamati "Sebastian Leone" e "Letizia Beatrice".
Ma tornando a due nomi per due bimbe...
Se la mia scelta fu da subito chiara (e ammetto che tentai comunque più volte di far accettare entrambi i nomi scelti da me!), quella di Fra non lo fu da subito e devo dire che ancora adesso non so esattamente che percorso abbia seguito.
Inizialmente sembrava piacergli molto il nome "Zoe" e devo dire che anche a mio parere non era male.
I commenti di alcuni amici e conoscenti in merito a questo nome furono: "sembra un nome da cane" e "suona come zoo".
Non credo che questo lo abbia influenzato nella decisione (difficilmente si fa condizionare da qualcuno) ma probabilmente non era convinto del tutto.
Io invece ero già quasi certa che sarebbero state "Letizia" e "Zoe" quando mi propose una serie di nuovi nomi: "Asia", "Micol", "Iris", "Noemi". Non ero assolutamente convinta di nessuno di questi e li contestai tutti, ma un giorno mi guardò e mi disse "Ho deciso: Noemi!".
In realtà il suono non mi dispiaceva e il significato era molto bello, ma temevo che Fra avrebbe nuovamente cambiato idea. Non lo fece.
E alla fine, quando le bimbe nacquero, ne fui certa: i nomi che avevamo scelto erano perfetti per loro.
Ho sempre pensato che avrei dato anche un secondo nome ma nel momento decisivo la semplicità ha avuto il sopravvento. Niente complicazioni, niente toni importanti, soltanto loro.
Mi interrogai anche sul doppio cognome, ma quando i cognomi in questione sono entrambi lunghi forse questa scelta non verrebbe troppo apprezzata dai figli.

Alcuni genitori di gemelli preferiscono scegliere due nomi che abbiano la stessa iniziale, la trovavo una cosa carina ma forse al limite dell'eccessivo, dal momento che i gemelli già condividono moltissimo e spesso sono già visti dai più quasi come un tutt'uno.
Non mi sono mai nemmeno preoccupata anche solo vagamente del fatto che i due nomi scelti dovessero stare bene insieme. Non la trovavo una cosa rilevante su due persone distinte.
In realtà alcuni genitori lo fanno con i figli in generale, anche se non sono gemelli. Un modo per coordinarli e creare un senso di armonia probabilmente. Un perfezionismo che non è troppo nelle mie corde ma che si addice spesso a chi lo ricerca.

La nostra scelta definitiva era per i nomi "Letizia" e "Noemi" ma, a quel punto, come decidere chi era chi? Avremmo dovuto deciderlo prima o una volta nate?
In realtà più che sceglierlo lo capii.
Sul momento (ero circa di 18 settimane) stabiliti i nomi decidemmo di rimandare quella valutazione a più avanti.
Il giorno in cui feci l'ecografia morfologica però non ebbi dubbi: la dottoressa mi disse che la gemella posizionata più in basso non stava ferma un secondo, era agitata e infatti stava facendo fatica a rilevare le varie misurazioni, mentre la gemella posizionata più in alto era tranquilla e si muoveva molto più lentamente ("questa bimba invece potete pure chiamarla 'Angelica'"mi disse).
Quella fu una rivelazione che non mi lasciò spazio a valutazioni alternative!
Ero con mia sorella e ci ridemmo sopra, anche lei aveva avuto la mia stessa intuizione: la gemella agitata probabilmente aveva preso tutto dal papà e quindi sarebbe stata "Noemi", mentre la gemella più in alto era più tranquilla come la mamma e il nome "Letizia" le si addiceva.

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