Non mi difinirei una persona che adora i bambini. Nel senso che non sono una che quando vede un bambino si abbassa e inizia subito a parlargli con toni e vocine dolci. Mi piacciono, ho sempre pensato di volerne di miei, ma mi rendevo conto che quando avevo a che fare con bambini soprattutto nella fascia di età 1-5 non ero particolarmente incline alla conversazione o al gioco. Almeno non a primo impatto.
Principalmente perché non sapevo come rivolgermi loro, rifiutandomi di fare di proposito un qualsiasi tipo di vocina e usare "paroline" infantili. Non ci riuscivo, quel modo di parlare non mi veniva spontaneo e sforzarmi non mi andava, mi sarebbe sembrato di prenderli in giro e di rendermi ridicola. Così finiva che facevo due domande con un tono di voce normale, da adulto, risultando un po' asettica e poco interessante e la conversazione terminava con i bambini leggermente intimiditi.
Se capitava però di passarci più tempo allora era diverso perché potevamo interagire giocando, il dialogo non era più l'aspetto focale e si creava intesa. Allora sì che ai bambini iniziavo a piacere, anche molto alle volte, e mi sentivo decisamente a mio agio.
Con l'arrivo delle mie bimbe è cambiato tutto, o forse non proprio tutto, ma qualche vocina intenerita è saltata fuori, senza che nemmeno me ne rendessi conto. Più volte ho pensato che guardandomi da fuori avrei riso di me stessa.
Sì. Quando i figli sono i tuoi viene tutto naturale, saprai come prenderli, lo imparerai giorno per giorno e cercherai interazione e forme di dialogo. Allora anche tutti gli altri bimbi piccoli ti sembreranno meno alieni.Il momento della nascita delle mie bimbe ha cambiato tanto ed è quello che più di tutti mi ha aiutata a realizzare il senso della vita. Io credo che il fine ultimo sia l'amore. Nasci in un gesto d'amore. Per amore faresti di tutto. Le più grandi pazzie si fanno per amore, anche solo della vita stessa. Dare la vita é un atto d'amore meraviglioso, in tutte le sue accezioni.
L'amore più puro, vero e disinteressato che un essere umano può provare per un altro essere umano è quello per un figlio. È un amore per sempre.
Questo tipo di amore non riesci realmente a comprenderlo finché non metti al mondo dei figli. Poi, però, realizzi che sei davvero fregato. Non c'è cosa che non faresti per loro. Il loro bene e la loro felicità sono la tua nuova priorità.
Quando per la prima volta ti ritrovi sotto agli occhi quelle creaturine indifese realizzi che è tutto vero, che sei madre, che devi prendere decisioni per qualcun altro, di cui sei responsabile. Decisioni di cui sentirai il peso più che per quelle che prendi per te stessa.
Più volte ho pensato "Caspita, sono io la mamma di queste bambine, sono l'unica mamma che mai avranno, con tutto ciò che questa figura significa e rappresenta. È una bella responsabilità!".
Scoprendo un nuovo amore ho trovato anche una nuova paura. Una paura che io non ho mai avuto. La paura che possa succedere qualcosa alla piccole ma anche che possa succedere a me, che prima vivevo con una maggior leggerezza, senza pensare troppo a ciò che poteva accadere e al fatto che la vita sia così imprevedibile.
Ecco che nasce quindi una maggior responsabilità verso te stesso perché c'è qualcun altro che ha bisogno di te, e devi quindi cercare di mantenerti sano e al sicuro per loro e per poter dare sempre la parte migliore di te e tutto ciò che si meritano di avere.
Seguire il filo della paura e dei timori porta a riflessioni profonde, alla paura che possa succedere qualcosa di grave, di non esserci più... Perché vorrebbe dire perdersi la loro vita. Vorrebbe anche dire non essere presente nei momenti fondamentali, non poter essere di aiuto, incitamento, consolazione e non poter essere la figura affettiva ed educativa di riferimento.
E poi c'è la paura di non essere all'altezza, di fare e errori, di non sapere come fare, di perdere la pazienza, di sbagliare tutto, di essere troppo impulsiva o nervosa, rovinando ogni cosa.
Quanto lavoro su se stessa deve fare una mamma...Farsi prendere dall'ansia non è il principio migliore, ma queste preoccupazioni per me erano e sono ancora reali. Cerco però di tenerle lì, come promemoria per vivere più consapevolmente, e non come un'ansiosa colonna sonora della mia vita.
Sono così tanti i timori altrimenti, che non si smetterebbe più di elencarli e si rischierebbe di perdersi nello sconforto.
Quando mi è capitato mi sono sfogata, poi ho cercato di fermare il flusso di pensieri e, facendo un bel respiro profondo, ho pensato: "Cercherò di darvi il meglio di me, sbaglierò, ma ogni volta vi verrò a cercare, vi chiederò scusa e vi abbraccerò. Vi mostrerò la mia umanità così che sappiate che nessuno è perfetto e nessuno pretende realmente da voi la perfezione. E vi amerò con tutto il cuore, sempre".Passare da 0 a 2 sconvolge, io mi sono sentita inadeguata e un po' persa.
C'era una volta una vita senza figli, e non ci sarà mai più.
Cambia tutto, tutto si stravolge. Ci sono state bastonate tra i denti sul lavoro e forti delusioni a causa di persone che si sono allontanate di colpo dalla nostra vita perché di fatto le cose non erano più le stesse. E c'è stata, c'è e ci sarà la stanchezza fisica e mentale.
Ma ogni sera, guardando le mie piccole dormire, ho la certezza che non esista nulla di più bello al mondo.
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Sono 2 ✌️!!
Fiksi UmumStorie di una gravidanza doppiamente non convenzionale. "Sono 2" è il racconto della mia gravidanza, un diario, a posteriori, di quello che ho vissuto e provato. È un libro che mi avrebbe fatto piacere leggere durante la mia gravidanza e spero possa...