Nausee, stanchezza e sintomi vari...

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Nel primo periodo mi sentivo stanchissima, specialmente la mattina appena sveglia. Buttarsi giù dal letto era diventata un'impresa ardua.
Prima della gravidanza, due/tre volte alla settimana ero solita andare in palestra alle 7 del mattino, prima di andare in ufficio. Mi caricava e mi dava energia per la giornata. Da quando ero incinta, però, mi sembrava davvero impossibile riuscire ad alzarmi prima la mattina.
Smisi di andare così presto e iniziai ad andare la sera e durante il weekend, stando attenta, come mi aveva detto il ginecologo, a non saltare, correre o fare addominali.
Quando scadde l'abbonamento smisi di andare, senza sentirmi troppo in colpa e abbastanza felice di potermi impigrire un po'. Ancora non lo sapevo, ma le mie condizioni di salute dei mesi successivi non mi avrebbero comunque permesso di fare attività fisica.
Stanca com'ero, pur avendo cercato di rinunciarvi del tutto, per riuscire a sopravvivere alle giornate in ufficio necessitavo di almeno un caffè al mattino e, qualche volta, anche uno dopo pranzo.
Anche attività normali sembravano richiedermi più energie del solito, continuavo a camminare molto e fare le solite cose ma spesso, subito dopo, mi sentivo completamente K.O.

Oltre alla stanchezza ogni tanto avvertivo dei piccoli crampi all'utero, come quelli che si hanno in fase pre-ciclo. I due embrioni, installati dov'erano, stavano finendo di mettersi comodi e stavano accrescendosi piano piano insieme con i loro "appartamenti".
Tutto nella norma insomma, mi era stato detto di allarmarmi solo in caso di perdite di sangue rosso vivo o fitte intense e prolungate.
Dicono, inoltre, che sentir freddo è un altro sintomo frequente nel primissimo periodo di gravidanza, anche se io non ricordo di aver accusato particolarmente il freddo, se non quando oggettivamente era freddo. Forse sono già abbastanza freddolosa di mio per poter notare la differenza.

Con le nausee sono stata relativamente fortunata. Le ho avute abbastanza costanti per circa tre mesi, ma per lo più solo mattutine.
Dopo un po' si impara a conviverci e ci si organizza di conseguenza.

Avevo messo in atto il mio personale piano "combatti-nausea":
- appena sveglia dovevo mangiare subito qualcosa, prima ancora di lavarmi la faccia, farmi una doccia o anche solo vestirmi, altrimenti sarei corsa subito a vomitare
- i cracker, il pane e le fette biscottate erano diventati i miei migliori amici e li portavo sempre con me, non tolleravo più invece le super colazioni a base di frutta e di avena che ero abituata a fare in precedenza
- in borsa avevo una scorta di sacchetti di emergenza (i "vomitini", come li chiamano tra di loro in gergo gli assistenti di volo) soprattutto per i tragitti sui mezzi pubblici.
Alla fine li ho utilizzati un paio di volte in totale ma averli rappresentava una sicurezza perché anche odori forti mi causavano conati di vomito e in metropolitana si deve sempre essere un po' pronti a tutto.
- la dottoressa inoltre mi aveva consigliato delle pastiglie allo zenzero per alleviare le nausee (senza però esagerare perché altrimenti sarebbero potute risultare dannose).

Nulla di magico, insomma, in questo piano "combatti-nausea". Infatti quando la nausea era forte non c'era nulla che io potessi fare se non tenermela.
Ho poi iniziato anche a soffrire l'auto e il pullman. In caso di viaggi prolungati dovevo guardare sempre davanti e non potevo nemmeno dare un'occhiata al cellulare.
Con queste premesse ma, sentendomi comunque forte e sempre fermamente convinta che "la gravidanza non è una malattia" sono riuscita a cacciarmi in situazioni abbastanza tragicomiche e anche un po' imbarazzanti.
L'episodio del catamarano alle Canarie è stato forse il peggiore di tutti...

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