Avere una persona con cui confrontarsi durante la gravidanza è sempre utile. Una che ci sia già passata e possa darti consigli ma ancora di più, in realtà, una che stia vivendo le tue stesse emozioni e ansie e che abbia gli ormoni in palla almeno quanto te.
Ho avuto la fortuna di ritrovarmi in gravidanza a poche settimane di distanza da una ragazza che conoscevo e a cui, proprio la gravidanza, mi ha fatto legare ancora di più. Io avevo il termine il 10 dicembre e lei intorno a Natale.
Ricordo che non ci siamo viste spesso perché non abitavamo vicine, ma ci sentivamo quotidianamente per aggiornamenti, sfoghi, confronti o anche solo per farci una risata. Inoltre, durante la mia gravidanza, un po' più complicata, lei fu sempre presente e più volte venne a trovarmi in ospedale.
È stato bello condividere quei momenti con un'altra donna che stava vivendo quello che vivevo anche io, che sapeva come mi sentivo. Eravamo certe che, se anche gli altri non ci avessero, capite in alcuni momenti potevamo contare almeno l'una sull'altra.
Quando eravamo circa al quarto mese lei si iscrisse ad un gruppo privato di Facebook di mamme con il termine a dicembre e mandò l'invito per l'iscrizione anche a me. Io inizialmente non ci avevo pensato ma, in effetti, era un interessante luogo di ampio confronto. Nel gruppo erano presenti mamme di tutta Italia che, all'incirca erano nello stesso periodo di gestazione.
In realtà non avevo molto tempo per seguire tutti i post e i commenti, né ritenevo di dovervi dedicare molto tempo ma, all'occasione, leggevo e scrivevo volentieri.
C'erano mamme già molto informate, organizzate e preparate. Questo devo ammettere che a volte rischiava di farmi crescere un po' d'ansia (quanto poco ne sapevo io?!?) o di farmi sentire in difetto, come una mamma di serie b. Ma lavoravo ancora tanto, avevo poco tempo libero e, inoltre, ho sempre saputo che non sarei stata una madre perfettina o che aspira ad essere tale. La verità è che non mi vedevo come madre in generale e aspettavo quindi che arrivasse realmente il momento per capire cosa sarei stata in grado di fare e per mettermi all'opera cercando di riuscire il meglio possibile. Sapevo che avrei amato con tutto il cuore (anche se non mi rendevo ancora realmente conto di quanto) e avrei dato il massimo delle mie possibilità e capacità per crescere dei figli felici.
Detto ciò preferivo dedicarmi ad altro nel tempo libero, leggevo i post nel gruppo o scrivevo soltanto di rado. Arrivò però il ricovero in ospedale e fu allora che ebbi effettivamente più tempo a disposizione e un fatto particolare da raccontare alle altre mamme del gruppo. Proprio in quei giorni una ragazza del suggerì di creare dei gruppi su Whatsapp divisi per settimana di dpp (data presunta parto). Sul momento pensai che fosse una follia e che si sarebbe riempito il telefono di notifiche senza che riuscissi a seguire il filo di un discorso. Probabilmente in un altro momento avrei evitato in quanto faticavo già a seguire Facebook e avrei avuto il terrore di un gruppo Whatsapp. Invece in quei giorni di ospedale mi dissi "perché no?!", pensando che alla peggio potevo sempre abbandonare in qualsiasi momento.
E fu così che si creò un gruppo in cui, in realtà, non eravamo in molte, e col tempo diventammo ancora meno. Non c'erano mamme "so-tutto-io" o "si-fa-così-e-basta", eravamo tutte molto "easy", tutte al primo figlio e tutte con il desiderio di confrontarci, sfogarci e condividere il momento speciale.
Ebbene questo gruppo esiste ancora, ha resistito nel tempo a discapito delle aspettative. Ognuna scrive quando può e ci sentiamo anche solo per sapere come va. C'è ancora spazio per consigli, sfoghi, e confessioni. Siamo in otto e, nonostante non ci siamo mai incontrate, possiamo dire di essere amiche.
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Sono 2 ✌️!!
Ficción GeneralStorie di una gravidanza doppiamente non convenzionale. "Sono 2" è il racconto della mia gravidanza, un diario, a posteriori, di quello che ho vissuto e provato. È un libro che mi avrebbe fatto piacere leggere durante la mia gravidanza e spero possa...