5. «Esci con me.»

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Jungkook.






Venni svegliato all'improvviso dal suono della sveglia e il mio corpo ebbe uno scossone dallo spavento. Non capitava quasi mai che io sentissi la sveglia di Taehyung, solitamente lui la spegneva pochi secondi dopo per non disturbare il mio sonno ma quella mattina la stava lasciando suonare fin troppo.

"Mph Tae-" Mi lamentai senza neanche aprire gli occhi e lo sentii muoversi al mio fianco. Finalmente spense quell'oggetto infernale e tornò a posizionarsi in parte a me.

"Buongiorno." Mi sussurrò facendo passare una mano tra i miei capelli e baciandomi la fronte. "Preparo la colazione anche per te o preferisci restare a letto ancora un po'?"

"Non l'hai spenta subito." Dissi con la voce impastata dal sonno. Volevo rimanere a letto ma volevo rimanerci con lui.

"Che cosa?"

"La sveglia."

"Ieri sera mi hai distrutto, Guk. Non puoi biasimarmi se per una volta sono io quello pigro."

A quel punto aprii gli occhi e incastrai il mio sguardo nel suo. Taehyung era bellissimo, un Dio greco sceso dall'Olimpo e fintosi essere umano solo per trasformare la mia vita in un paradiso. Sarei rimasto a fissarlo per ore, i suoi capelli neri corvini erano soffici al tocco, spettinati e in disordine sulla sua fronte, i suoi occhi erano piccoli da appena svegliato eppure avevano quel taglio particolare che rendeva il suo sguardo caldo e profondo. Per non parlare di quanto mi faceva impazzire il piccolo neo sulla punta del naso e le sue labbra che mi avevano incantato fin dalla prima volta che l'avevo baciato.

Mi avvicinai di più a lui e gli baciai la guancia, accoccolandomi contro il suo corpo e abbracciandolo.

"Non è giusto." Gli sussurrai.

"Cosa non è giusto?"

"Che tu sia così meraviglioso, sublime, particolare, spettacolare, bellissimo. Mi togli il fiato, Taehyung."

Lui rise, potei percepire perfettamente la sua cassa toracica sbattere contro la mia e il mio cuore tremò appena.

"Jungkook?"

"Mh?"

Mi tirai indietro per tornare a guardarlo e lui immediatamente portò una mano in parte al mio viso e cominciò ad accarezzarmi la guancia con il pollice.

"Vorrei che qualcuno inventasse nuove parole per spiegare cos'è l'amore, te le dedicherei tutte quante."

A quel punto fui io quello che rise prima di azzerare quella minima distanza che ci separava e baciarlo piano, lasciando scivolare le mie labbra sulle sue.

"Ora dimmi, vuoi fare colazione?" Mi chiese ed io annuii.

Non appena si alzò, Yeontan cominciò a scodinzolargli tra le gambe, abbaiando di tanto in tanto. Quel cagnolino era perfettamente consapevole che da li a qualche minuto avrebbe ricevuto da mangiare e cercava sempre di ingraziarsi il padrone per averne di più, che viziato approfittatore.

Io mi rigirai e stiracchiai ma quando cercai di mettermi a sedere sul materasso per scendere dal letto sentii una fortissima stilettata di dolore partirmi dal fondoschiena e per poco non urlai. Taehyung si girò di scatto a guardarmi e io strinsi i denti facendo finta di niente.

"Tutto bene?" Mi chiese.

"S-si. Sisi certo ovvio, tutto alla grande." Forzai un sorriso e lui mi guardò interdetto. "Ehm vai a fare il caffè? Io- ehm...io vado un attimo in bagno e poi arrivo."

"Va bene, ti aspetto in cucina."

Annuii vigorosamente e non appena uscì dalla stanza lasciai andare il gemito di dolore che avevo trattenuto fino a quel momento. Non capivo, non avevamo fatto niente di particolarmente strano eppure così tanto male non l'avevo provato neanche dopo la mia prima volta.

Be my heavenly scenery | taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora