31. «Andrà tutto bene.»

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Jungkook.






Caffè pronto e un pacco di Gocciole sul tavolo con sopra appoggiato un post-it.

-Buongiorno Jungkookie! Sono dovuto uscire per una commissione ma spero per le 11 di essere a casa così passiamo un po' di tempo insieme, comincia a pensare a qualcosa da fare ; ) –SJ, il tuo hyung preferito-

Mi rigirai quel foglietto tra le mani e quasi sorrisi. Sapevo che era stato lui ad aiutarmi a fermare l'attacco di panico, sapevo mi avesse accarezzato i capelli fino a farmi addormentare perché quello che mi aveva dato era un calmante, non un sonnifero quindi il mio corpo si era letteralmente tranquillizzato ma non mi ero immediatamente addormentato. Li avevo sentiti parlare, avevo ascoltato Seokjin prendere le mie parti, avevo percepito la preoccupazione nel suo tono di voce. E poi si erano allontanati per un po', non saprei direi per quanto, non saprei dire dove erano andati e cosa avessero fatto. La successiva cosa che ricordavo era un bacio sulla fronte e una mano che mi faceva i grattini sul fianco. Poi mi ero addormentato veramente, dormendo fino alle dieci del mattino.

Recuperai il mio telefono e vidi un messaggio da parte di Jimin. Semplice, banale forse ma in quel momento mi fece tremare un po' il cuore e realizzai che per quanto mi sarebbe piaciuto passare la giornata con Seokjin, avevo bisogno del mio migliore amico, in quel momento più che mai.

[JK]: sei a casa? Da Yoongi-hyung?

La risposta arrivò immediatamente, come se stesse aspettando proprio me.

[JM]: sì

[JK]: possiamo vederci?

[JM]: ora?

[JK]: se fosse possibile...

[JM]: ti aspetto Gukkie

Fu grazie a quel messaggio che improvvisamente mi venne voglia di riprendere a vivere e mi preparai alla velocità della luce. Nel giro di appena una quarantina di minuti ero fuori casa di Yoongi e mentre salivo fino all'ultimo piano con l'ascensore, mandai un messaggio a Seokjin per fargli sapere dov'ero e lo ringraziavo per la colazione.

Quando m ritrovai di fronte alla porta di casa non sapevo che cosa aspettarmi, come sarebbe andata a finire, se sarei stato meglio o peggio ma in ogni caso sarebbe stato un passo avanti. Dovevo concentrarmi su una persona alla volta prima di uscire completamente di testa.

Bussai con il cuore in gola e deglutii a fatica quando sentii scattare la serratura, trattenni il respiro ma immediatamente mi ritrovai con due braccia strette al collo. Jimin mi era letteralmente saltato addosso, abbracciandomi ed io d'istinto avevo ricambiato il contatto, avvolgendolo e stringendolo per la schiena. Rilasciai il respiro ed inspirai il suo profumo che mi era sempre piaciuto da quando eravamo bambini e sentii i miei nervi sciogliersi, i miei muscoli rilassarsi e tremai appena.

"Chim-"

Lentamente si staccò e quando i miei occhi incontrarono i suoi, vidi che era sereno, tranquillo ma soprattutto era felice di vedermi. Mi accarezzò la guancia e mi prese per mano, facendomi entrare e chiudendo la porta alle nostre spalle.

"So già tutto." Cominciò mentre ci sedevamo sul divano. "Ho parlato con Hoseok-hyung questa mattina presto. Non devi raccontarmi niente se non te la senti."

"Mi manca da morire, Jimin." Dissi con la voce spezzata.

"Lo so, lo posso immaginare, Gukkie. Vieni qua." Allargò le braccia ed io mi ci fiondai in mezzo, appoggiando le testa sulla sua spalla, sedendomi sulle sue gambe mentre lui riprese ad abbracciarmi. Mi sentivo un bambino ad essere cullato e coccolato in quel modo ma ne avevo estremamente bisogno. "Quando torna? Lo sai?"

Be my heavenly scenery | taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora