37. «Buttalo fuori ora.»

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Taehyung.




Entrai nel mio stabile come una furia, dirigendomi direttamente all'ascensore perché temevo che se avessi preso le scale, le avrei fatto crollare da tanto forte ci avrei sbattuto i piedi sopra.

Ero furioso con Seokjin per aver ferito Hoseok, con Hoseok per aver permesso a Seokjin di ferirlo, con Namjoon per essere tornato e con me stesso perché avevo minacciato di morte uno dei miei più cari amici. Certe volte non riuscivo proprio a tenere sotto controllo quella parte del mio carattere, solo Jungkook era in grado di calmarmi. Jungkook che non mi aveva lasciato neanche per un istante, seguendomi a Save Idra, tenendomi per mano mentre guidavo verso il lavoro e anche ora che stavamo entrando in ascensore per andare nel mio ufficio.

Era tarda mattina ma io ero già stanco e stufo di quella giornata.

Quando Hoseok mi aveva telefonato per chiedermi se poteva non recarsi al lavoro mi ero spaventato, la sua voce mi era sembrata roca, come se avesse pianto e avevo dovuto costringerlo quasi con la forza a spiegarmi cos'era successo. Mi aveva chiesto di non prendere decisioni affrettate, di non intromettermi e aveva pregato Jungkook di tenermi sott'occhio, come se fossi un bambino ma il mio migliore amico stava male ed era stato ferito, aveva fottutamente pianto e dopo tutto quello che aveva dovuto subire a causa di relazioni passate, non potevo semplicemente mettermi di lato e aspettare che quei due risolvessero da soli. Hoseok c'era stato per me nei miei alti e bassi con Jungkook, Hoseok c'era sempre stato in ogni caso, io non potevo abbandonarlo ora.

Le porte dell'ascensore si chiusero ed io mi appoggiai alla parete sospirando.

"Tae-" Le mani di Jungkook furono su di me, mi prese il viso e fece scontrare le nostre fronti. "Stai tranquillo, sono adulti e se la sanno cavare, okay? Nam non è una minaccia."

"Tu sei contento che sia tornato, vero?"

"È mio amico, Tae."

"Lo so...lo so, Guk. E penso sia stato un buon amico per te, non lo odio a priori, odio solo il fatto che la sua presenza qua potrebbe far star male Hoseok. Dimmi che mi capisci."

Si chinò e mi baciò la guancia, chiusi gli occhi e mi beai delle sue labbra sulla mia pelle.

"Capisco perfettamente ma Hoseokie-hyung è adulto, Tae. Jin-hyung pure. Ma tu te lo ricordi com'era quattro o cinque anni fa? Tu lo conosci da ancora più tempo. Era sempre così composto, freddo, duro. E ora guardarlo quand'è con Hobi-hyung, caramelle, miele e unicorni."

Sorrisi a quell'ultima affermazione e avvolsi entrambe le braccia intorno al suo bacino, attirandolo a me.

"Miele, mh? I tuoi capelli profumano di miele." Gli sussurrai, lasciandogli un rapido bacio a stampo.

"Te ne sei accorto? Ho cambiato shampoo. Ti piace?"

"Lo adoro-" Alzai una mano per spostargli i capelli dalla fronte. Li stava lasciando crescere ed io amavo la sensazione dei suoi capelli sulla mia pelle quando ci addormentavamo nudi dopo aver fatto l'amore. "Ho voglia di mangiarti ora però."

"Non puoi." Sorrise, mi stava sfidando.

"Io posso fare qualsiasi cosa." E allungai la mano raggiungendo il riquadro di controllo dell'ascensore, premetti il pulsante di blocco e quella si arrestò immediatamente, a metà tra un piano e l'altro. Jungkook sgranò gli occhi. "Ora girati."

"Tae- ma cos-" Non lo lasciai parlare e mi fiondai su di lui, le mie labbra trovarono le sue, la mia lingua spinse contro i suoi denti e lui immediatamente schiuse la bocca. Gemette piano quando gli morsi il labbro inferiore prima di far scivolare la mia lingua all'interno della sua cavità orale, alla ricerca della sua. Jungkook era la migliore delle droghe per me, bastava uno sguardo, una parola e mi sentivo sempre completamente fatto e ubriaco. Mi staccai senza lasciargli il tempo di approfondire troppo il bacio e lui mi rincorse, seguendo i miei movimenti e prendendomi la testa con entrambe le mani per fare in modo che io non mi allontanassi.

Be my heavenly scenery | taekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora