a wonderful choise of words

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Andi guardò la valigia sul suo letto matrimoniale. Era pieno di vestiti e altre cose necessarie in vista del viaggio a Washingron per il Decathlon, ma pensò mancava qualcosa. Mentre continuava a guardare la grande quantità di vestiti per vedere cosa mancava, un pensiero fece capolino nella sua testa. I suoi occhi si illuminarono immediatamente mentre si girava per uscire dalla sua stanza, ma si fermò nel momento in cui la porta si aprì, rivelando Happy. La guardò, poi guardò la valigia sul suo letto, e ripeté l’azione un paio di volte.

“Dove credi di andare?” le chiese Happy con un sopracciglio inarcato. Tony aveva lasciato Happy a prendersi cura non solo di Peter, ma anche di Andi. Odiava dover utilizzare il suo tempo a preoccuparsi di due ragazzini, ma era anche contento del fatto che, essenzialmente, Andi era l’unica che doveva tenere d’occhio. Andi doveva preoccuparsi di Peter al suo posto, e ciò lo eccitava particolarmente. Peter era troppo da sopportare a volte.

“A cercare il mio costume.”
Andi cercò di superare Happy, ma lui le afferrò il braccio e la fermò.

“A cosa ti serve esattamente il costume?” guardò la valigia sul letto, di nuovo. “E perché stai
facendo le valige?”

Andi ridacchiò e scosse la testa, spostandosi dalla presa di Happy. “Se davvero ti interessase fare il lavoro che Tony ti aveva detto di fare, e se davvero ti importasse di me, sapresti perché sto facendo le valige.”

“Sai che mi preoccupo per te,” Happy alzò gli occhi al cielo. “Solo perché non lo dimostro non significa che è così.”

“Che magnifica scelta di parole, Happy,” borbottò Andi. “Adesso, se non ti dispiace, devo cercare il mio costume.”

Lasciò velocemente la stanza e si diresse verso l’area comune della torre. Il disastro che aveva combinato la notte prima era ancora lì, così come il suo costume, quindi lo afferò e corse di nuovo nella sua stanza per finire di fare le valige. Fortunatamente per lei, Happy se n’era andato, quindi fu capace di finire senza interruzioni.

Dopo che Andi ebbe finalmente finito di fare le valige, afferrò il telefono per chiamare Ned. I due sarebbero dovuti andare a scuola insieme, mentre Peter non era ancora sicuro di cosa avrebbe dovuto fare, al contrario degli altri due. Andi era sicura che Peter sarebbe finito nei guai mentre erano a Washington, ma non lo avrebbe aiutato stando al suo fianco, era fin troppo spaventate di far saltare la sua copertura, nonostante gli incubi di qualche giorno prima.

“Hey, come va?” rispose Ned al telefono.

Andi afferò la sua giacca del team e se la mise sulle spalle. “Come sempre, sto per uscire di casa. Sei pronto o stai cercando di mettere gli ultimi pezzi della Death Star dentro la valigia?”

“Fottiti,” ridacchiò Ned. “Ma si, sono pronto. Hai già sentito Peter?”

“Non ancora, ma sono sicura che sapremo che decisione ha preso quando arriveremo a scuola,” spiegò.

“Suppongo che tu abbia ragione.”

Andi sospirò e afferrò la sua valigia dal letto con facilità, dirigendosi verso l’uscita dalla torre. “Possiamo assicurarci che Peter rimanga lontano dai guai questo fine settimana? Non so quanto sarà pericolosa la situazione in cui cerca di infilarsi, ma ha troppa poca esperienza per occuparsi di una cosa di tale importanza, specialmente da solo.”

“Lo so,” sospirò Ned. “Se solo uno di noi avesse dei poteri come i suoi, allora non dovrebbe farlo da solo.”

“Si,” Andi fece fatica a parlare mentre entrava nell’ascensore. “Se solo li avessimo.”

“Te lo immagini?”

“Immaginare cosa?”

“Tutti e tre dondolando sopra le strade affolate di New York, combattendo il crimine,” sognò Ned. Andi riusciva a dire dal suo tono che aveva un sorriso sul volto. Diventare come Peter era qualcosa che Ned sognava spesso. Era piuttosto divertente per lei.

Andi non poté evitare si ridere, comunque. “Non sarebbe un sogno? Sto arrivando a casa tua, va bene? Ci vediamo dopo, Ned.”

“A dopo, Andi.”

Andi era annoiata, come il resto dei partecipanti al Decathlon. Stava accanto a Ned, che si guardava in giro in cerca di Peter. Andi era al telefono, come sempre, setacciando vari social network. Parte di lei si aspettava che Peter si mostrasse per andare a Washington con loro, ma l’altra parte era entusiasta al solo pensiero di lui lontano da quel posto. Non aveva mai conosciuto così incline a fare idiozie che gli avrebbero costato la vita, e non c’era niente che lei potesse fare per evitare che finisse nei casino come era sicura che sarebbe successo se fosse venuto.

“Hai qualcosa da mangiare?” chiese Ned alla bionda.

Andi alzò lo sguardo dal telefono con un sopracciglio arcuato. “Non ti sei portato niente?”

“No,” Ned scosse la testa. “Voglio dire, si, ma l’ho lasciato a casa e quando me lo sono ricordato mamma mi aveva già lasciato qui.”

Andi ridacchiò e cercò nella sua borsa per tirare fuori un tubo di Pringles. Erano al barbecue, il sapore preferito di Ned. Ciò significava che non le avrebbe più riviste.

“Wow,” gli occhi di Ned si illuminarono di soddisfazione. “Grazie, Andi.”

“Prego, Ned.”

Mentre Andi chiudeva la borsa, sentì Abraham chiamare Peter. Alzò immediatamente lo sguardo per vedere il moro correre verso il gruppo e rilasciò un sospiro. E qui le speranze per la sua non apparenza crollarono.

Andi grunì e guardò Ned. “Speravo che non sarebbe venuto oggi,” disse a bassa voce.

“Perché no?” ridacchiò Ned. “Credevo che tu più di tutti avresti voluto che venisse.”

Alzando gli occhi al cielo, Andi si diresse verso l’autobus, ignorando completamente Ned e Peter. Si era dimenticata che non poteva spiegare perché non voleva che Peter venisse, nonostante non volesse niente di più. Ned e Peter erano i suoi migliori amici, e non potergli dire tutto su di lei la infastidiva parecchio. Stava arrivato al punto in cui non le sarebbe importato ciò che Tony le aveva detto, e la paura di essere sposta crebbe ancora di più. Qualsiasi cosa sarebbe successa, avrebbe dovuto assumersi le responsabilità alla meglio.

Recluse → Peter Parker [Italian traslation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora