Oro

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Eddie continuò a correre e correre, alla ricerca di un'isola sicura, di un luogo, in quella maledetta scuola, dove poter crollare in ginocchio e piangere.
Si infilò in uno dei bagni al piano terra, quello con i lavandini rotti che non usava piú nessuno, e si chiuse la porta alle spalle.
Scioccamente tentò di forzare un rubinetto perché ne uscisse dell'acqua, ma questo rimase bloccato, e le mani di Eddie divennero rosse per lo sforzo.
Lasciò andare la manopola e si aggrappò ai bordi del lavandino, lasciando uscire le lacrime, il volto devastato dal pianto e dalla corsa riflesso nello specchio spaccato.
Continuò a guardarsi, a contemplare il suo dolore, ripetendosi che era un idiota, che meritava la sofferenza che stava subendo, per essere stato tanto ingenuo da credere di poter incollare i cocci del suo vaso.
Poi la porta si aprí, rivelando gli occhi spaesati dei Perdenti.
Eddie si voltò verso di loro, singhiozzando, le lacrime che gli colavano sul maglione, e gli amici corsero verso di lui. Tutti tranne Beverly, che rimase rispettosamente fuori dal bagno dei ragazzi, appoggiata allo stipite della porta.
Stan gli allungò un fazzoletto.- Prendi.- Gli disse, massaggiandogli una spalla.
Era il primo gesto gentile che riceveva quel giorno. Questo lo fece piangere ancor di piú, ma prese ugualmente il fazzoletto dalle mani dell'amico, e si asciugò il viso con dita tremanti.
-Che ci fate qui?- Chiese, tra un sussulto e l'altro.-Pensavo sareste rimasti con Richie.-
-Non é Richie quello che ha sganciato una granata nella mensa ed é scappato.-Ribatté Ben, stringendogli il braccio.
Eddie si accucciò con la schiena contro il termosifone, di fronte al gruppetto, e si prese la testa tra le mani.
-Avete ancora voglia di parlarmi, dopo quel che ho detto?-
-Eddie!- Saltò su Beverly, avanzando di una mattonella.- Non é cambiato niente! Sei sempre la stessa persona, e ti vogliamo bene.-
Gli altri Perdenti annuirono; Stan andò a sedersi vicino a lui, seppur storcendo il naso all'idea di accostarsi al termosifone impolverato.
Gli mise un braccio attorno alle spalle, dandogli una piccola scossa.-Non esiste nulla al mondo che potrebbe farci avere ripensamenti sull'affetto che proviamo nei tuoi confronti.-
-Copriremmo un omicidio per te.- S'inserí Mike, dicendo una cosa talmente lontana dall'onestà della sua natura, che tutti si voltarono a guardarlo.
Eddie avrebbe voluto sentirsi sollevato da quelle affermazioni - in parte lo era - ma l'angoscia per gli eventi accaduti era piú forte di qualsiasi altro sentimento.
-Che cosa é successo?- Chiese Bill a quel punto, le mani sui fianchi come una madre apprensiva.-Perché vi siete detti quelle cose?-
Al solo pensiero, Eddie riprese a singhiozzare, e Stan tirò fuori un altro fazzoletto.
Il ragazzino si soffiò il naso con violenza, prima di rispondere:-Ci siamo baciati.-
Si levò un coro di esclamazioni sorprese, ma Eddie non perse tempo a raffreddare gli animi, scuotendo il capo con rassegnazione.
-Non so perché Richie l'abbia fatto.- Aggiunse, mentre gli altri continuavano a guardarlo totalmente rapiti.-Posso raccontare le cose solo dal mio punto di vista, e so di amarlo. Lo amo da anni, ma non ho mai avuto il coraggio di ammetterlo a me stesso. Non accettavo di essere gay. E cosí, quando lui mi ha baciato, qualche giorno fa, l'ho respinto.-
Beverly alzò gli occhi al cielo.-Eddie, ma che cavolo...-
-E l'ho offeso.- Completò il ragazzino, stringendo le braccia attorno alle ginocchia, rannicchiandosi come un gatto.- Gli ho detto che non sono come lui, facendogli pensare che mi disgustasse.- Portò una mano al naso, stringendo l'osso tra pollice e indice.-E prima che avessi il tempo di spiegarmi, lui si é buttato su Rebecca. Come se nulla fosse. Come se non avesse tradito entrambi.-
-Non l'ha tradita.- Era la voce di Mike, che si era appoggiato al lavandino, le braccia conserte, i bicipiti che sfidavano le fibre del maglioncino.
Gli occhi dei presenti si spostarono su di lui, come calamite verso un polo magnetico.
-Tu che ne sai?- Chiese Bill, le dita che ormai affondavano nel bacino.
Mike si morse il labbro inferiore. Forse aveva parlato troppo, ma era stato Richie a fare la frittata, quindi tanto valeva vuotare il sacco - Eddie l'avrebbe scoperto comunque prima o poi.
-La notte di Capodanno, ho visto Rebecca baciare un altro ragazzo.- Rispose.
Beverly sgranò gli occhi.-Chi?-
-Credo fosse Nick.-
-Nick l'ex di Susie?-
-Sí.- Mike si accigliò.- Ma non é questo il punto. L'ho detto a Richie, informandolo di un supposto tradimento, e lui mi ha risposto che con Rebecca era finita da mesi, ormai.-
Tutti i Perdenti fecero per parlare all'unisono, chi per chiedere, chi per giudicare, ma Mike li bloccò sollevando una mano.-Mi ha detto che si sono lasciati a settembre, e che hanno portato avanti la relazione per darsi conforto a vicenda, dato che entrambi stavano vivendo un amore non corrisposto.-
Beverly lanciò un'occhiata truce a Bill, che ricambiò con uno sguardo ancor piú affilato.
Per un po' tacquero tutti, mentre assimilavano le informazioni fornite da Mike.
La mente di Eddie viaggiava all'impazzata, quasi vorticando, riassemblando le parole, i discorsi, intere scene che in quel momento si svuotavano e riempivano contemporaneamente di significato.
Era stata tutta una messinscena. I baci tra Richie e Rebecca, le carezze, i sussurri all'orecchio, gli sguardi inteneriti. Avevano preso in giro prima loro stessi, fingendo di amarsi per non ferire l'altro, e poi tutti loro.
-Ma che cazzo!- Sbottó Stan all'improvviso, alzandosi come se le mattonelle fossero diventate incandescenti.-Ci hanno preso per culo!-
-Io non me la sento di giudicarli.- Mike lasciò ricadere le braccia lungo i fianchi.-Stavano soffrendo entrambi, erano confusi, che c'é di male in quel che hanno fatto?-
-C'é di male che hanno mentito!- Esclamò Beverly.
-Beh, la relazione era loro, mica nostra.-
A quel commento, il bagno sprofondò nuovamente nel silenzio.
Poi Eddie chiese, timidamente e quasi sussurrando:-Credete che l'amore non corrisposto di Richie fossi io?-
-Assolutamente sí.- Fu la risposta repentina di Ben.
Stan si portò una mano alla fronte:-Non dirmelo, anche tu sei a conoscenza di qualcosa che noi non sappiamo.-
L'altro si strinse nelle spalle.-So spesso cose che gli altri non sanno.- Ribatté con naturalezza, come se avesse appena constatato che i rubinetti erano rotti.- Ma stavolta si tratta di un mio pensiero, nulla che Richie mi abbia detto privatamente.-
Eddie si sfregò con vigore le ginocchia, in attesa.-Come fai ad esserne sicuro?-
-Perché é palese.- Ben fece scorrere lo sguardo sui suoi amici.-Credevo ve ne foste accorti tutti, ormai. Richie ha determinati comportamenti solo con Eddie.-
Stan si stava dondolando sui talloni.-Tipo?-
Ben iniziò a tenere il conto sulla punta delle dita:-Gli presta sempre i suoi fumetti.- Esordí, sollevando il pollice, e Stan fece una smorfia.- É la prima persona che saluta quando ci incontriamo, a volte finge che la macchinetta gli abbia dato due pacchetti di Skittles per potergliene offrire uno...-
Bill aggrottò la fronte.- Quando l'hai vista questa cosa?-
-...se pensa di non essere osservato, gli annusa i capelli...-
Eddie fece scattare indietro il capo, quasi sbattendo contro il termosifone.-Che cosa?- Urlò.
-...si volta sempre a guardare se Eddie stia ridendo alle sue battute, inizia a pensare al suo regalo di compleanno tre mesi prima...-
-E al nostro quando pensa?- S'intromise Stan, risentito.
-Un giorno prima, al massimo.- Gli rispose Ben, interrompendo il suo elenco, ma continuando a tenere le dita sollevate.
Eddie le fissava con incredulità, il cuore palpitante in petto.
Aveva trattenuto il fiato per tutto il tempo, cercando di ricordare almeno una delle cose che Ben aveva detto, ma non ci era riuscito. Perché non ci aveva mai fatto caso. Non aveva mai creduto che Richie avrebbe potuto innamorarsi di lui, quindi perché preoccuparsi di raccogliere i suoi possibili segnali?
-Ma allora perché é tornato da Rebecca quando l'ho rifiutato?-
-Perché era ferito.- Bill scostò una ciocca di capelli ramati dalla fronte.- Ma credo che dovresti parlarne con lui, se vuoi piú spiegazioni.-
-Senza aggredirlo.- Aggiunse Beverly, lanciandogli un'occhiata ammonitrice.
Eddie guardò i suoi amici, lasciò vagare gli occhi umidi di pianto sui loro volti speranzosi, sulle espressioni risolute, e trasse forza dalla loro energia, dalle parole che gli avevano detto, dall'amore che gli avevano dato.
Ricordò tutte le rassicurazioni della zia Pat, le volte in cui gli aveva ripetuto che i suoi amici avrebbero capito, che non l'avrebbero abbandonato, e sentí di potersi finalmente fidare di lei, perché aveva avuto ragione.
Infine, ricordò il discorso che gli aveva fatto alcuni giorni prima, seduta davanti alla porta del bagno.
Che le persone fanno cose orribili quando si sentono orribilmente, che per risolvere un problema doveva parlarne.
Ed era quello che avrebbe fatto.
Asciugò le ultime lacrime e si alzò.

White Lies - ReddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora