Capitolo 10

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Una volta che "la colazione" fu pronta e i ragazzi ebbero consegnato ai loro genitori il nuovo pasto, tutti gli adulti iniziarono a lamentarsi in quanto i giovani gli avevano cucinato una serie di schifezze acrobatiche arrivando a mescolare i croccantini per gatti con la Nutella ed il cacao sfuso.

I ragazzi infatti a differenza degli adulti si divertivano da morire e trovavano  quell'esperienza terribilmente stupenda pensando che sarebbe durata ancora per molto tempo.

Durante la giornata però, Seamus si sentiva sempre più in imbarazzo per tutta quella situazione e in un momento in cui c'era molto caos, perché tutti parlavano fra di loro l'uomo attirò l'attenzione dei presenti volendo appunto dire due parole.

"Scusatemi un secondo. Vorrei dire una cosa importante. Innanzitutto Dean ed io vogliamo scusarci con voi per questa strana faccenda e nel mentre attendiamo di essere liberati vorrei che stabilissimo delle regole."

"Mhh..." Disse Thomas senza farsi sentire e alzando gli occhi al cielo non sopportando le iniziative del marito.

"E quindi se qualcuno qui ha bisogno di parlare, o dire la sua."

"Scusami Seamus." Disse ad un certo punto Blaise per poi avvicinarsi a lui facendo un sorriso timido, non da lui dato che era sempre stato un uomo coraggioso e diretto quando voleva qualcosa o qualcuno.

"Sì?"

"Non è che, cioè questo più che altro è un mio bisogno personale, ma non è che tenete delle sigarette qua sotto?"

"No! Non voglio e non permetto a nessuno che si fumi in casa mia!"

"Ecco lo vedi?!" Disse ad un certo punto Theo con aria nervosa. "Ma quand'è che ti toglierai di dosso questo maledetto vizio? Non ti fa bene Blay!"

"Sta zitto Theo!" Ringhiò con rabbia. "Questi non sono affaracci tuoi intesi?"

Sentendo quelle parole Nott gli rivolse un'occhiata di puro odio e proprio in quel momento Zabini si rese conto della sua reazione spropositata e se ne pentì immediatamente.

"Theo, scusami, io..."

"Vattene, lasciami solo!"

Il cuore di Blaise cessò di battere.

Lo sguardo incazzato e ferito del marito era davvero una pugnalata per lui, Merlino!

"Theo tesoro, io..."

"Lo vuoi lasciare in pace Blaise?"

All'improvviso ed altrettanto in maniera inaspettata, Pansy si mise in mezzo difendendo Nott.

"Che cosa vuoi tu Parkinson?! Non mi sembra che Theo abbia chiesto la tua approvazione o un aiuto!"

"Però sono sua amica e il modo in cui lo hai trattato non mi piace, intesi?!"

"Quindi?" Domandò in tono glaciale. "Che cosa vuoi?"

"Voglio che lo lasci in pace! Non ti basta il male che gli hai fatto? Certo, dimenticavo il fatto che voi uomini siete tutti uguali, vero?"

Riferendosi ad Eduard Hill, il padre di sua figlia e al male che le aveva fatto anni prima.

"Non so di che cosa tu stia parlando, ma se il tuo ex ti ha mollato perché sei una gatta morta non è colpa mia chiaro?!"

Pansy a quel punto senza più ragionare dato che si sentiva offesa nell'orgoglio gli tirò un ceffone bello potente su una guancia rendendola poi di un colore rosso fuoco e solo a quel punto Blaise arrabbiato più che mai fece un passo in avanti, verso la donna, come se volesse picchiarla. Ma era davvero così?

Dunque in quell'istante per fare in modo che tutto ciò non accadesse, Harry, Draco, Ron e Robert li fermarono appena in tempo, nel mentre Theo stesso assieme a Daphne, Hermione, Seamus e Dean rimasero fermi ad osservare la scena rimanendo del tutto scioccati.

"Ma che ti salta in mente Blaise?!"

In quel momento Daphne lo guardò allibita. L'uomo infatti non aveva mai perso così il controllo.

"Lasciatemi stare tutti, d'accordo?" Domandò per poi andarsene da lì per riprendere la calma necessaria.

Nel frattempo, nel mentre Zabini stava cercando di tranquillizzarsi, Michael tornò a casa dalla biblioteca e con una nuova idea in mente.

Il giovane infatti per aiutare tutti i genitori a ritrovare la serenità perduta, aveva in testa un piano ben studiato e preciso ma per realizzarlo a fondo ci voleva John; esperto in informatica.

Sì, più ci pensava e più Michael Finnigan/Thomas concludeva che una terapia di gruppo li avrebbe aiutati a superare i loro problemi anche se non avevano i requisiti per fare una cosa del genere.

Ma come avrebbero reagito tutti gli altri ragazzi? Sarebbero stati d'accordo?

Mic doveva provare, era l'unica soluzione!

Deamus ~ Rinchiusi in casaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora