"Non è colpa mia, come dici tu, se di notte sogno poco
Di giorno sognerò di più"Ultimo - Colpa delle favole
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<<Ciao Mirio, sei solo oggi?>> chiesi al ragazzo, non notando per la prima volta nessun altro con sé, quando di solito veniva sempre in reparto con Izuku Midoriya.
Ormai erano passate più di due settimane dal nostro primo incontro e lui non aveva saltato un giorno di visita, fermandosi sempre a chiacchierare a lungo con me, soprattutto quando lasciava la stanza della bambina.
Ogni giorno gli affidavo un palloncino da regalare alla piccola Eri e all'uscita mi raccontava sempre della faccia stupita della bambina davanti al dono sempre diverso. Stando alle sue parole adorava quei palloncini con le fattezze di vari animali ed io ero ben più che felice di dilettarmi con forme e colori sempre diversi, solo per portare un po' di gioia dentro quella stanza sempre chiusa e inavvicinabile.
<<Oggi Midoriya aveva un impegno importante con la scuola e non è potuto venire. Io però non volevo mancare e mi sono presentato da solo>> mi spiegò il ragazzo.
Ayato arrivò proprio in quel momento, aggrappandosi alle mie gambe, per poi rivolgere uno sguardo truce in direzione di Mirio.
<<Cosa vuoi da T/N? Sei sempre qui che parli con lei e non va bene. Lei è la mia futura fidanzata>> disse il bambino.
Aveva una leggera cotta per me dal primo giorno e non tollerava molto quando davo troppe attenzioni agli altri bambini o semplicemente quando parlavo con un ragazzo della mia età, come ad esempio ero solita fare con quelli del personale o visitatori vari.
<<Non sei un po' troppo piccolo per lei? Sei un bambino precoce>> commentò divertito il ragazzo davanti a me, non perdendo occasione per scherzare ancora con lui. Siccome non era la prima volta che assisteva a una sceneggiata da parte del bambino.
Ayato per tutta risposta gli fece la linguaccia. <<Non vai bene per lei.>>
<<E perché?>> chiese Mirio, decidendo di dare corda al bambino.
<<Ehm, ecco... perché... ehm...>> disse il piccolo, chiaramente in difficoltà, forse non aspettandosi una domanda simile <<...perché i tuoi capelli sono troppo biondi, sì.>>
Mi morsicai la lingua per non scoppiare a ridere e non offendere la sua innocenza di bambino, ma Mirio non fu dello stesso avviso.
<<I miei ... capelli sono troppo... biondi?>> chiese tra le risate, facendo comparire un broncio sul viso di Ayato.
<<Sei un brutto pesce lesso puzzolente>> rispose piccato il bambino, additandolo.
<<Non si dicono queste cose>> lo rimproverai io, essendo in qualche modo responsabile del suo comportamento <<non bisogna offendere.>>
Non ero una persona severa, ma ero decisa ad indicare la strada giusta a quei bambini. Erano piccoli e avevano bisogno di essere guidati nel miglior modo possibile da più figure adulte, così da crescere nel modo giusto.
Lui sembrò rendersi conto di star esagerando con i capricci e fece sparire un po' del suo broncio.
<<Va bene, chiedo scusa>> disse infine, ottenendo una carezza sulla testa da parte mia, che lo fece sorridere felice.
Mirio si chinò all'altezza del bambino, con la sua solita espressione gioiosa. <<Sei un valoroso avversario, lo sai? Ruberai il cuore di tante ragazze un giorno.>>
Ayato lo guardò torvo, ma notai un piccolo accenno di soddisfazione dentro ai suoi occhi verdi.
<<E tu forse non puzzi poi così tanto>> commentò infatti, mostrandosi meno ostile nei riguardi del ragazzo. Poi si allontanò per tornare a giocare con gli altri bambini, lasciandoci nuovamente da soli.
<<Gli piaci, ma non lo ammetterà mai>> commentai io, guardando brevemente Ayato, per poi tornare con lo sguardo su Mirio.
<<Tu dici?>> chiese lui.
<<Certo, ne sono sicura>> confermai.
<<E tu piaci ad Eri, anche se ancora non vi siete mai viste prima d'ora.>>
<<Credi che potrò mai? Vederla intendo...>>
<<Certo, anche perché io ed Izuku abbiamo convinto i suoi responsabili a farla uscire per il festival culturale della nostra scuola, in modo da reinserirla lentamente nella società. Perché non vieni anche tu?>> chiese lui.
<<Davvero posso? Non mi stai prendendo in giro?>> chiesi emozionata, trattenendomi dalla voglia di iniziare a saltellare come una bambina euforica.
<<No, non ti sto prendendo in giro. Puoi venire davvero, sempre se vuoi...>> rispose Mirio.
<<Mi chiedi se voglio? Certo che sì! Ho sempre sognato di partecipare al festival e inoltre voglio davvero conoscere Eri. Ci tengo tantissimo.>>
Mirio mi sorrise, ottenendo di conseguenza in risposta un sorriso da parte mia.
Non potevo farne a meno, il suo sorriso mi piaceva davvero tantissimo e per di più era molto contagioso.
<<Allora è deciso, vado a dirlo anche a lei adesso, non lo sa ancora .>>
<<Grazie di cuore>> dissi infine, guardando la schiena muscolosa del ragazzo sempre più lontana.
Lui alzò semplicemente un pollice in risposta, poi sparì dietro la porta della stanza.
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𝚄𝚕𝚝𝚒𝚖𝚒 𝚛𝚊𝚐𝚐𝚒 || 𝙻𝚎𝚖𝚒𝚕𝚕𝚒𝚘𝚗 𝚡 𝚁𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛
PoetryMirio Togata era apparso nella mia vita come una stella cadente. All'improvviso, senza nessun preavviso. Così come una stella cadente aveva realizzato i miei sogni. Così come una stella cadente la sua luce era destinata a sparire presto dalla mia...