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"No, non avere paura
Quando va dormire il sole
Se la stanza sembra vuota
E se senti il cuore in gola
Non avere paura
Mi prenderò cura io di te

Se ti abbraccio così
Se ti stringo così
Se appoggi la tua testa al mio petto
Ci siamo solo noi. Ci siamo solo noi"

Tommaso Paradiso - Non avere paura

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La piccola distesa di lapidi davanti a noi non era immensa, ma era comunque quasi accecante, specie con i raggi del sole che riflettevano sulle loro splendenti superfici marmoree.
A prima vista sembravano tutte uguali, ma in realtà custodivano il riposo eterno di persone completamente diverse, tutte con la loro storia e i loro trascorsi.
In Giappone solitamente i cimiteri non erano imponenti come in tante altre parti del mondo se non per rari casi, perché per lo più veniva prediletta la cremazione e molti sceglievano di tenere le ceneri in casa, ma nei pressi dei templi era di uso comune trovare tombe di famiglia, raramente tombe singole.
Una di quelle tombe di famiglia conteneva ciò che restava dei miei genitori, nello specifico una madre che aveva dato la sua vita per la mia e un padre che si era fatto carico di tutto, senza mai rinfacciarmi di avergli strappato via la donna che aveva scelto di sposare anni addietro.
Quel giorno avevo scelto di recarmi in visita con Mirio proprio lì, così da onorare per l'ennesima volta la memoria dei miei genitori.
Ero infatti solita venire spesso in visita per accendere dell'incenso o per portare dei fiori, ma col mio ragazzo al mio fianco era tutto diverso, decisamente più intenso.
Per ironia della sorte anche la tomba del maestro del ragazzo era posta nelle vicinanze ed eravamo passati anche da lui.
Mirio aveva pianto una volta davanti alla lapide ed io lo avevo immediatamente abbracciato, restando attaccata a lui finché non si era tranquillizzato.
Era stata una scena molto triste e che mi aveva fatto comprendere a pieno il legame con il suo maestro, morto per la nobile missione di sgominare un'organizzazione criminale e salvare la piccola Eri dalle loro grinfie.
Non avevo conosciuto quell'uomo, ma era riuscito ugualmente a guadagnarsi il mio rispetto.
Ci eravamo poi spostati davanti alla tomba della mia famiglia e da qualche secondo stavamo contemplando in silenzio la modesta struttura davanti a noi.
<<Mamma, papà>> dissi poi, trovando finalmente la forza per parlare <<lui è Mirio ed è il mio ragazzo.>>
Pronunciai quelle parole con fierezza, cercando e stringendo la calda mano di quest'ultimo, in modo da trasmettergli quanto fosse estremamente importante per me averlo nella mia vita di tutti i giorni.
Quando ero con lui non davo mai per scontato nemmeno un secondo e mi stava dando la chance di vivere la mia vita a 360 gradi, come mai mi era capitato prima di fare la sua conoscenza.
Mirio stava rendendo i miei ultimi mesi di vita i migliori in assoluto, nonostante il timore del domani e tutta la mia sintomatologia segreta.
Tutte le brutte questioni perdevano valore insieme a lui e restava spazio solo per le cose belle, almeno nella maggioranza dei casi.
Quel giorno in particolare infatti mi sentivo oltremodo triste e con un groppo alla gola difficile da mandare giù.

Fu infatti guardando quella tomba che dentro di me si fece largo un pensiero: "Tra poco ospiterà anche me e Mirio verrà a piangere qui davanti come ha fatto poco prima con il suo maestro".

Bastò quel singolo pensiero a far vacillare nuovamente il mio instabile umore. Strinsi quindi più forte la mano del ragazzo e arrivò il mio turno di iniziare a piangere, seppur silenziosamente.
Chiaramente lui se ne accorse subito e non tardò ad avvicinarmi al suo corpo, così come avevo fatto io poco prima.
<<È troppo per te in questo momento? Vuoi andare via?>> mi chiese lui, accarezzando i miei capelli con gesti lenti e premurosi.
<<No, voglio restare anche per qualche minuto>> risposi sincera <<desideravo davvero venire qui oggi e sono contenta di averti al mio fianco in questo momento, penso spesso che loro mi guardino quando sono qui e ci tenevo a presentarvi. Forse è una cosa stupida ma->>
<<Non è una cosa stupida>> mi bloccò lui, lasciandomi un veloce bacio sulla testa.
Annuii leggermente convinta dalla sue parole, cercando di rilassarmi con il suo calore e con il profumo dei fiori portato dal vento.

𝚄𝚕𝚝𝚒𝚖𝚒 𝚛𝚊𝚐𝚐𝚒 || 𝙻𝚎𝚖𝚒𝚕𝚕𝚒𝚘𝚗 𝚡 𝚁𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora