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"Ti lascerò andare
Ma indifesa come sei farei di tutto per poterti trattenere.
Perché dovrai scontrarti con i sogni che si fanno
Quando si vive intensamente la tua età"

Fausto Leali & Anna Oxa -
Ti lascerò

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Quando aprii gli occhi per un secondo o due ebbi l'impressione di trovarmi in paradiso.
I deboli raggi del sole che entravano furtivi dalla tenda non perfettamente tirata stavano infatti illuminando il viso addormentato del mio ragazzo, donandogli un aspetto totalmente innocente ed angelico. In effetti perfettamente in linea con la realtà; Mirio era davvero un angelo ed io avevo avuto il privilegio di intrecciare la mia vita con la sua.
Era un dono che non mi stancavo mai di apprezzare e di ammirare, sentendomi sempre immensamente fortunata.
Il destino mi aveva messo davanti una montagna di bibliche dimensioni, ma mi aveva dato anche i mezzi per scalarla in qualche modo, così da farmi arrivare verso la cima in tempo per assistere almeno una volta ad un'alba.
Con Mirio mi sentivo esattamente così: lui era quella persona che mi aveva permesso di realizzare tutti i miei desideri e quella corda che mi impediva di sprofondare nel punto più basso e profondo del precipizio della mia malattia.
Prima di conoscerlo mi ero costantemente sentita scivolare verso il basso ed avevo accostato la morte ad una discesa inesorabile che conduceva ad un esito impossibile da evitare. Poi era arrivato lui, con il suo sorriso e la sua voglia di mordere la vita nonostante le difficoltà, e non ci aveva messo molto a convincere anche me. Da quando era al mio fianco non avevo più visto i miei ultimi mesi di vita come un peso capace solo di farmi scendere giù, piuttosto era diventata tutta una salita; decisamente faticosa, ma con la promessa di una vista mozzafiato all'orizzonte.
Ero riuscita finalmente a raggiungere il punto più alto e quello davanti a me era davvero il più incredibile degli spettacoli: il suo viso sereno e rilassato che dormiva accanto a me, mentre sul comodino troneggiava la mia lista ormai completamente depennata.
Non c'era nulla di meglio al mondo, nulla.
Decisi quindi di accoccolarmi maggiormente contro il suo corpo incredibilmente caldo, nudo ad eccezione dei boxer frettolosamente rindossati prima di mettersi a dormire.
Il petto del ragazzo era quanto di più liscio e rassicurante al mondo e non esitai a strofinare debolmente il viso contro la sua pelle, ben attenta a non svegliarlo.
Era ancora leggermente distinguibile il profumo del bagnoschiuma usato la sera prima nella vasca idromassaggio e quello mi spinse a chiudere a mia volta gli occhi per qualche secondo, così da poter respirare al meglio quell'odore decisamente buono ed invitante.
Tuttavia tornai ad aprirli subito dopo, perché i miei occhi erano ancora troppo avidi e desiderosi di guardare ogni suo singolo tratto mentre riposava accanto a me.
Era uno spettacolo imperdibile per il mio cuore profondamente innamorato e non riuscivo a distogliere lo sguardo da lui.
Era ancora molto presto e mancava ancora un po' alla colazione in camera prevista per quella mattina e che mi era costata giusto un piccolo extra, quindi ne approfittai per godere ancora un po' del suo calore e delle sue braccia avvolte dolcemente attorno a me, quelle che non mi avevano mollata nemmeno per un secondo durante quella lunga notte.
Passai quindi il tempo ad accarezzare debolmente la sua guancia o i suoi capelli, sempre con la massima delicatezza e la massima calma, così da non correre il rischio di svegliarlo o di disturbare il suo riposo.
Mi decisi a svegliarlo solo quando non mancavano che dieci minuti all'orario pattuito per la consegna della colazione da parte di un cameriere autorizzato.
Quando lui aprì gli occhi mi ritrovai a sussultare leggermente mio malgrado, trovandoli ancora più belli che nelle volte precedenti. Forse per lo sguardo assorto che sostituì immediatamente quello leggermente appannato dal sonno appena interrotto.
<<Buongiorno>> mi sussurrò lui, senza distogliere nemmeno per un secondo gli occhi da me.
Io non gli risposi a parole, ma piuttosto con un sorriso radioso ed estremamente sincero. Successivamente trovai rifugio nell'incavo del suo collo, contemporaneamente alla sua mano sinistra che iniziava ad accarezzare i miei capelli, trovando di tanto in tanto qualche piccolo nodo che non esitò a districare.
<<Tra poco arriverà la nostra colazione. Hai fame?>> gli chiesi io, senza allontanarmi minimamente da lui.
<<Sinceramente sì. Non ho mai fatto la colazione in camera, deve essere buona>> rispose lui.
<<E soprattutto comoda>> aggiunsi io <<prima però vado un secondo a darmi una rinfrescata, vuoi venire anche tu o preferisci prima mangiare qualcosa?>>
<<No, vengo anche io>> disse lui, iniziando ad alzarsi subito dopo di me.
<<Dì la verità: hai paura di farti vedere scomposto da una possibile bella cameriera>> lo stuzzicai io col sorriso, iniziando a camminare in direzione del bagno con lui al seguito.
<<C'è solo una ragazza nella mia vita della quale temo il parere... ed è qui davanti a me in questo momento>> rispose lui, scompigliandomi leggermente i capelli.
Al suono di quelle parole non riuscii a trattenermi e mi ritrovai ad arrossire fortemente, anche se non era la prima volta che mi rivolgeva simili dichiarazioni, anche se la notte prima ci eravamo uniti completamente.
Mirio era sempre capace di portare il mio cuore a frequenze irraggiungibili da altri, nonostante lo scorrere dei giorni in sua compagnia. Non mi ero ancora abituata nemmeno minimamente e mi andava bene così, perché amavo quelle prese al petto che solo lui era in grado di scatenare.
Io lo amavo sopra ogni cosa.

𝚄𝚕𝚝𝚒𝚖𝚒 𝚛𝚊𝚐𝚐𝚒 || 𝙻𝚎𝚖𝚒𝚕𝚕𝚒𝚘𝚗 𝚡 𝚁𝚎𝚊𝚍𝚎𝚛Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora