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Iniziare il primo giorno di scuola con la sveglia che non è suonata non è stato il massimo. Avevo esattamente un quarto d'ora per vestirmi, truccarmi, sistemarmi i capelli e uscire di casa. Presi le prime due cose che ho trovato nell'armadio ovvero un jeans e una maglietta. Mi misi solo un velo di fondotinta, il mascara e mi passai sulle labbra il burro cacao. Cercai di dare una sorta di ordine ai miei capelli che per via del mosso non potevano essere spazzolati e mi fiondai fuori, con una scarpa slacciata e l'altra in mano, che tentavo di mettere saltellando su un piede solo.

Entrai in classe appena in tempo e tirai un sospiro di sollievo. Vidi Sadie seduta in un banco da sola così andai ad occupare quello affianco al suo.
-Soph, come mai in ritardo?-.
-La sveglia non è suonata- dissi lanciando lo zaino sul banco e buttandomici con la faccia sopra. La sentii ridacchiare.
-Sadie per una volta non dire nulla sul mio aspetto. Già è difficile così- continuai, poi la guardai e la vidi fare finta di cucirsi la bocca.
-Ragazzi, buongiorno. Iniziamo subito che non ho tempo da perdere-.
Fantastico...
-Oggi parleremo della dinamica rotazionale, avete presente quando...-.
Le parole del professore si persero nella mia testa in mezzo ai tanti altri pensieri che avevo. Onestamente fisica era l'ultimo dei miei problemi, non che ne avessi molti ma sicuramente quella materia non stimolava il mio interesse. A un certo punto mi arrivò un bigliettino da Sadie con scritto: Millie mi ha detto che Finn è venuto da te ieri, quando pensavi di dirmelo? La guardai e vidi stampato sul suo viso un sorrisetto malizioso. Le scrissi: Sì ma niente di che, abbiamo fatto i compiti insieme. Poi glielo rilanciai lei lo lesse e rise piano mentre rispondeva.
E a chi vuoi darla a bere scusa? Ti sembro stupida? Secondo te non mi sono accorta dell'intesa che c'è tra voi due?
-Non c'è nessuna intesa- le dissi sottovoce.
-Shhh!- ci rimproverò il prof.
Lo guardammo entrambe come se non fosse appena successo nulla e ritornammo con la testa china sul libro.
-Sophie, so di non essere la prima a dirtelo, ma Finn con te è diverso, anche rispetto a come si comportava con Iris all'inizio-.
-Non è vero...-.
-Fidati, è evidente, se ne sono accorti tutti, pure Caleb che di solito non brilla di intelligenza-.
-Ailey, Sink, se continuate a disturbare la lezione vi spedisco immediatamente fuori dalla classe-.
-Scusi prof...- rispondemmo in coro.
-È l'ultimo avvertimento. Ora tornando a noi quando il momento torcente...-.
Cercai di continuare a prendere appunti ma dovetti soffocare una risata, provocata da Sadie che si era messa a scimmiottare il professore.

-...Il test sarà mercoledì prossimo e ricordate cosa ci siamo detti oggi sulla puntualità nella consegna dei compiti, ora potete andare-.
Quasi non aveva finito di parlare che io ero già fuori dalla porta. La prossima lezione era letteratura, l'ora perfetta in cui dormire.
Entrai in aula e vidi con mia grande sorpresa che il mio orario coincideva con quello di Wyatt, Iris e Finn. Loro due erano seduti vicini ovviamente, o meglio lui era seduto e lei gli stava sopra le gambe. Appena mi vide sorrise leggermente dietro alle spalle della ragazza, io ricambiai senza dare troppo nell'occhio e mi andai a sedere vicino a Wyatt, che invece era dal lato opposto della stanza. Mentre camminavo sentivo lo sguardo di Finn addosso e mi piaceva pensare che avesse occhi solo per me.
-Posso sedermi?- chiesi all'altro ragazzo riccio.
-Certo- rispose lui togliendo lo zaino dalla sedia, evidentemente non era abituato a richieste di questo tipo.
-Come mai sei qua da solo?-.
-Quando Finn sta con lei è praticamente circondato da oche accaldate- disse lui sottolineando con disprezzo il 'lei' -È impossibile trovare un banco libero-.
Mi voltai e non potevo far altro che constatare che Wyatt aveva ragione. Iris civettava in mezzo alle sue adulatrici, che però sembravano aver molto più riguardo verso il ragazzo.
Come biasimarle...
-Sì penso che tu abbia ragione-.
Una professoressa bassina e rotondetta fece il suo ingresso in aula. Si sedette alla cattedra e iniziò l'appello. Era praticamente impossibile interromperla, una volta che partiva a spiegare non la fermavi più. Inspiegabilmente però l'argomento di oggi catturò la mia attenzione.
-...quindi ragazzi l'amore cortese è proprio questo, è un desiderio incolmabile, è mancanza, un perenne stato di ricerca di un amore impossibile, instabile, mai definitivo. In un certo senso si può dire che sia la concezione moderna di amore romantico-. Quanta verità c'è in questo sentimento. Spesso siamo più attratti da quello che non possiamo avere, piuttosto che da occasioni che ci si presentano su un piatto d'argento. Finn era la mia idea di fin'amor o "amore perfetto", un amore che implica la distanza e quindi l'impossibilità di una consumazione fisica del desiderio, destinato a rimanere irrealizzabile, quindi infinito. Guardai il ragazzo, vidi che anche lui si era voltato verso di me. Quante emozioni, quante parole non dette in un solo gioco di sguardi. Puoi mentire con queste, ma gli occhi sono lo specchio dell'anima e sono, e saranno sempre, sinceri. Da lì capii veramente quanto l'amore possa coglierci alla sprovvista; può essere anche meschino a volte, ma animerà il nostro cuore di desiderio, poi sta a noi cercare di soddisfarlo o rimanere indifferenti. Io ho scelto di andar contro anche a cose che ritenevo sbagliate e forse non è stato giusto, ma per una volta in tutta la mia vita, ho messo davanti la mia felicità.

Appena suonò la campanella io e Wyatt ci dirigemmo subito in mensa, dove trovammo Millie, Noah e gli altri ad occupare il nostro solito tavolo. Ci sedemmo vicino a loro e dopo un po' arrivarono anche Finn e Iris. Lui si sedette di fianco a me, cosa che mi fece guadagnare un'occhiataccia da Iris, che si sedette di fronte. Feci finta di tossire per camuffare un sorrisetto.
-Sì mi hanno buttato fuori- stava dicendo Jack.
-Perché?- chiese Gaten.
-Perché Jaeden e Noah mi hanno tirato una pallina e io gliel'ho ributtata indietro, ovviamente il prof ha visto solo me-.
-Certo che sei sfigato-.
-Finn stai zitto che sei riuscito farti mettere in punizione nell'ora di ginnastica-.
-Ma per caso Caleb qualcuno ha chiesto il tuo parere?-.
Caleb rise e così anche Finn, che inizialmente aveva una faccia impassibile.
Iris che era stata zitta fin troppo a lungo intervenne:- Finn avrebbe dovuto accompagnarmi a fare uno shooting fotografico quel pomeriggio, invece si è fatto punire e ora mi tocca andarci con qualcun altro-.
-Bingo- disse sottovoce Finn. Feci finta di tossire una seconda volta, in realtà se non ci fosse stata lei sarei scoppiata a ridere. Vedendomi, anche a Finn venne da ridere e per poco non si strozzò con l'acqua.
-Cosa ti faranno fare?- domandò Wyatt.
-Non lo so, l'ipotesi più accreditata è che mi facciano riordinare i libri della biblioteca-.
-Non ci entrerei mai in quei posti!- disse Iris con la sua voce acutissima.
-Non avevo dubbi...- peccato che parlai un po' troppo forte e mi sentì.
-Cosa hai detto?- chiese spostandosi dalle spalle i lunghi capelli dorati.
-Ho detto, non avevo dubbi- ripetei scandendo parola per parola.
-Beh io passo il mio tempo in maniera diversa, ho un sacco di cose da fare, non spreco i miei pomeriggi su degli stupidi libri. Da te non mi aspetterei altro, basta guardarti-.
-Tranquilla anche io passo i miei pomeriggi in maniera diversa- continuai con aria indifferente mentre addentavo una mela.
Millie davanti a me ridacchiò e Sadie mi mimò con la bocca un "Ah si?".
Finn si schiarì la gola e poi disse:- Bene, a parte tutto, Sabato cosa facciamo?-.
-Finn è lunedì- fece notare Jaeden.
-Sabato sera c'è la mia sfilata Finn, non dirmi che te ne eri dimenticato!-.
Wyatt a fianco a me sospirò.
-No...figurati...-.
-A proposito, siete tutti invitati!-. Il suo sorrisetto e la sua voce irritante mi spingevano a rifiutare gentilmente l'invito, ma il fatto che Finn dovesse andarci mi convinse ad accettarlo.
-Va bene-.
-Brava Millie, voi altri? Ailey tu puoi rimanere a casa, non sei portata per quei posti-.
-Mi sa che invece ci farò un salto- le risposi.
-Bene, sarò felice di vederti- concluse lei con aria di sfida. Anche gli altri dissero che sarebbero venuti e il pranzo continuò in maniera tranquilla.
La lezione successiva era biologia così, finito di mangiare, io e Noah andammo insieme in laboratorio.

Unexpected lover || Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora