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-Giuro che la prossima volta Jaeden lo strozzo- disse Sadie salendo nervosa sull'autobus che ci avrebbe portato al centro commerciale.
-Che ha fatto?- le chiesi.
-Io e lui siamo compagni di laboratorio no?-.
-Sì...-.
-Ha fatto esplodere la soluzione nonostante il gli avessi chiaramente specificato che avrebbe fatto un casino, lui non mi ha ascoltata e ora sono obbligata a pulire la classe per tutta la prossima settimana insieme a lui-.
-Caleb sarà contento-.
-Millie, io e lui siamo amici punto-.
-Vaglielo a dire-.
-Sai quante volte l'ho fatto-.
Camuffai una risatina con un colpo di tosse ma Sadie se ne accorse subito.
-Che hai da ridere?-.
-Nulla...diciamo solo che Caleb è un tantino geloso di te-. Lei sbuffò mentre Millie annuiva sorridendo.
-Non importa, lui non controlla la mia vita, se voglio uscire con qualcuno sono liberissima di farlo-.
-Con questo vuoi dirci che ti piace Jaeden?- chiese Millie con sguardo interrogativo.
-Si faceva per dire-.
Alzai le spalle e tornai a guardare fuori dal finestrino.
-Soph, Millie mi ha detto che è riuscita a convertirti ai tacchi!-.
-Solo per questa sera, poi mai più-.
-No carissima, li metterai anche per il ballo della scuola l'anno prossimo, e non ci sono storie-.
-Già pensi al ballo, siamo a gennaio, ergo manca più di un anno-.
-Io ho già iniziato a pianificare il mio outfit, se voi vi sveglierete all'ultimo non è un problema mio- continuò sorridendo.
Io e Sadie ci guardammo scuotendo leggermente la testa, ma poi ridemmo anche noi.
-Eccoci, scendiamo-.

Ci siamo fermate davanti ad ogni vetrina, non trovavamo nulla che però ci piacesse. Ad un tratto ci trovammo davanti ad un negozio che aveva esposti dei tacchi davvero belli, se non mi ci sentissi completamente a disagio li avrei presi di corsa.
-Soph li hai visti?- mi chiese Sadie indicandoli.
-Sono stupendi!- disse Millie.
-Sì sono bell...- non feci in tempo a finire la frase che mi afferrarono per un braccio e mi trascinarono dentro. La commessa me li portò e me li fece provare. Non erano troppo alti ma nemmeno bassissimi, erano aperti sul collo del piede e avevano dei bellissimi contrasti opaco/lucido. Essendo neri li avrei potuti abbinare tranquillamente con tutto quindi non ci pensai due volte e prima di pentirmi li acquistai. Millie e Sadie batterono le mani saltellando e io risi.
-Che cosa mi fate fare-.
-Ti rendiamo una figa, ringraziaci-.
-Eh grazie...- conclusi prendendo la busta e uscendo dal negozio. Continuammo i nostri giri per tutto il pomeriggio e alla fine eravamo piene di buste e sacchetti.
-Frullato?-.
-Millie non potevi fare proposta migliore-.
-Frullato- concordai.
Ci sedemmo nello stesso tavolino dove ci eravamo messi l'ultima volta che venimmo al centro commerciale. Quando c'erano anche tutti gli altri e Finn; quella fu una delle prime volte in cui io e lui non ci siamo insultati o presi in giro ed era stato...bello.
-Adoro il vestito che hai scelto Millie- disse Sadie sorseggiando il suo frappé alla fragola.
-Lo so è fantastico! Soph il tuo ti sta da dio-.
Arrossii, strano...
-Ma cosa dici, voi siete stupende-.
-Siamo tutte delle gran fighe questo è appurato- concluse Millie facendoci ridere.
-Beh allora per la sfilata siamo a posto...veniamo da te sabato pomeriggio così ci prepariamo insieme, e io e te sistemiamo anche questa qua che altrimenti viene con solo il burro di cacao-.
-Ehi! Guarda che se mi impegno posso truccarmi...-.
-Non ti crede nessuno, e comunque sarà divertente, io mi occupo dei capelli e Sadie del trucco-.
-Aiuto...-.
-Non preoccuparti, sei in buone mani- e mi fecero entrambe l'occhiolino.

Spiegare a mia madre il perché io fossi tornata con un mucchio di sacchetti non è stato semplice, ma appena le parlai della sfilata si esaltò e mi chiese di farle vedere cosa avessi comprato. Uscii dalla camera con il nuovo vestito. Era lungo fino alle caviglie, blu scuro. La parte superiore era aderente e di velluto e aveva un'unica manica lunga, l'altro braccio rimaneva scoperto. In vita si stringeva con un cinturino di brillantini argentati, da lì partiva la gonna, di un tessuto leggerissimo. Le scarpe erano perfette per quell'abito e mi sentivo stranamente bella e a mio agio.
-Tesoro sei stupenda- disse mia mamma con la bocca aperta.
-Grazie...-.
-Non è che per caso devi fare colpo su un ragazzo?-.
-No no, cosa te lo fa pensare?-.
-Ti conosco, per James quando sei andata alla festa della scuola ti sei comportata nello stesso modo, e quel giorno ti ha chiesto di fidanzarti con lui-.
-Quella è acqua passata- cercai di liquidare il discorso ma lei continuò.
-In ogni caso gli piacerai moltissimo vestita così-.
-Ti ho detto che non c'è nessun ragazzo!-.
-Ok come vuoi!- disse alzando le mani e tornando in cucina sghignazzando.
Rimisi tutto a posto per bene nell'armadio e mi buttai sul letto. Per il giorno seguente dovevo scrivere un tema di italiano e non avevo la più pallida idea di cosa dire. Era una riflessione su un poeta e in genere non sono molto brava a farle. Preferisco parlare di argomenti che mi toccano da vicino piuttosto che di cose che mi sono completamente estranee. Scrissi quattro cavolate in croce e chiusi il quaderno, non sarebbe stato valutato quindi non era un problema.
Cenai, tornai su in camera e guardai un po' di Neflix prima di crollare dal sonno. Per sistemare il mio viso ci sarebbero voluti non so quanti "riposini di bellezza". Le sfilate mi danneggiano il cervello...

Unexpected lover || Finn WolfhardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora