Capitolo 6

15 1 5
                                    

Il mio eroe

L'ambulanza arrivò dopo 5 minuti la chiamata...

>Jennie<
*Dopo il bacio*
Lo guardai, mi sentì così in imbarazzo e allo stesso tempo felice, diventai tutta rossa, mi copri il viso con le mani e poggiai la mia testa sul suo petto mi sentivo protetta tra le sue braccia, notai che il suo battito era veloce...
Ad un certo punto sentì la tracolla della borsa tirare, mi fece male alla spalla... qualcuno stava cercando di prenderla... la tracolla si ruppe, la borsa era sparita, Jo ed io ce ne accorgemmo subito e iniziammo a guardarci intorno, il ladro non doveva essere lontano, notai che Jo iniziò a correre... senza pensarci iniziai a corrergli dietro, doveva aver visto il ladro.
Continuai a correre ma ad un certo punto iniziai a sentire il mio battito bloccarsi, mi fermai... L'inalatore... iniziai a cercarlo nelle tasche...
Niente!
Io:No! L'ho dimenticato a casa!
Me lo sentivo di aver dimenticato qualcosa, ora cosa faccio, devo dirlo a Jo, prima che sia troppo tardi.
Io:J...o...!
Mi uscì con un filo di voce, non ci riesco... non riesco ad urlare... e ora?...
Joseph: JENNIE!
Alzai lo sguardo verso di lui, vidi un uomo di mezza età con una felpa grigia, disteso a terra, Jo doveva averlo colpito, che strano, non l'ho mai visto picchiare nessuno eppure era proprio lì con la mia borsa in mano.

Gli feci un sorriso,ma poi sentì che il mio respiro si stava affievolendo, poco dopo sentì il mio corpo cedere, prima che io potessi toccare terra sentì di essere caduta tra le braccia di qualcuno, vidi una sagoma, udì una voce familiare...
X: JENNIE...
Dopodiché diventò tutto nero... stavo morendo...? ... poi all'improvviso vidi una piccola luce... lontana e mi accorsi di essere sul fondo di acque che per me erano sconosciute, mi sentivo soffocare... no... stavo affogando... Aiuto... Ho freddo... qualcuno mi salvi...
Tesi la mia mano verso quella piccola luce...
X:JENNIE, TI PROMETTO CHE NON SUCCEDERÀ PIÙ!! PER TE CI SARÒ SEMPRE!
... Jo? Sei... tu?
Sentì qualcuno afferrarmi la mano... la mano di un bambino?... questa iniziò a tirarmi, verso quella piccola luce, iniziai a non sentire più freddo... ma caldo, un calore simile a quello di una mattina d'estate, simile a quello di un abbraccio pieno d'amore... quella piccola mano non smise un attimo di trascinarmi verso di essa, fino a quando ci ritrovammo davanti a una porta... la fonte di tutto quel calore si trovava dietro di essa, il bambino si girò verso di me e mi fece un sorriso... era... Joseph(?)... aprì la porta, mi tese di nuovo la sua piccola mano e mi invitò ad entrare insieme a lui, l'afferrai ed entrammo... per un'attimo vidi una luce abbagliante... poi notai di essere sdraiata... era tutto sfuocato, non avevo le lenti... che strano... nonostante non ci vedessi molto bene... notai che non mi trovavo sul mio letto... ma su un lettino d'ospedale, indossavo un camice d'ospedale e avevo un respiratore, me lo tolsi... e... qualcuno mi stava tenendo la mano sinistra... vidi una persona ma non riuscii a capire chi era.
X: JENNIE!
Aveva una voce familiare, iniziai a riformulare ciò che era successo...
Io: Joseph... sei... tu?... non ci vedo bene.
Quella persona mi abbracciò, mi strinse forte...
X: HO TEMUTO DI PERDERTI! MI DISPIACE! MI DISPIACE COSÌ TANTO!  È STATA TUTTA COLPA MIA! NON SONO RIUSCITO A MANTENERE LA MIA PROMESSA!
Lo sentì piangere, era proprio Jo... sentì le sue lacrime sulla mia maglietta, lo abbracciai a mia volta...
Jennie: Shhh... va tutto bene, sono qui adesso...non è stata colpa tua, è stata colpa mia, non avrei mai dovuto lasciare l'inalatore a casa...
Lo abbracciai e gli accarezzai i capelli, poi mi staccai, gli asciugai le lacrime e lo guardai negli occhi.
Io: Sei il mio eroe, mi hai salvato anche questa volta.
Jo si calmò e smise di piangere... poggiò la sua mano sulla mia guancia e iniziò ad accarezzarla.
Joseph: non mi lasciare mai più.
Io annuì.
Jo si avvicinò al mio viso e mi baciò, le nostre labbra restarono attaccate per un po' di minuti.
Fino a quando sentimmo qualcuno aprire la porta, le nostre labbra si staccarono subito, possibile che non ci vedevo in pratica niente?!
Stropicciai gli occhi, ma niente non riuscì a capire chi fosse.
X: Oh, vedo che si è svegliata Signorina Kim, sono l'infermiera. Sono venuta qui a farle un ultimo controllo, poi potrà andare.
Infermiera: ecco fatto, molto bene.
Io: Mi scusi se glielo chiedo, ma per uscire dall'ospedale non devo avere l'autorizzazione dei miei genitori o un tutore e pagare?
Infermiera: Oh, non gliel'hanno ancora detto? La Sig.ra Choi è venuta qualche ora prima dicendo di essere il suo tutore, si è occupata lei di tutto, quindi non si preoccupi.
La mamma di Jo era venuta?
Io: mi scusi, che ore sono?
Infermiera: Sono le 9:30 PM
Io: Cosa?? Quante ore sono passate da...
Jo mi rispose ancor prima che io potessi finire la mia domanda.
Joseph:3 h e 30 minuti circa.
Infermiera: Mi scusi se le abbiamo dovuto togliere le lenti a contatto, volevamo evitare che potessero succedere eventuali problemi. Mi scuso ulteriormente per le sue lenti, si sono rovinate. Domani sera le manderemo un nuovo paio, ma avrei bisogno di sapere il suo grado.
Io:È **°
Infermiera: La ringrazio.

>Joseph<
*all'arrivo dell'ambulanza, 6:00PM*
Arrivò l'ambulanza, sollevai subito Jennie e l'appoggiai nel lettino che si trovava dentro la macchina... durante il tragitto mi misi le mani in testa e guardai i dottori infilarle una specie ago nel polso suo e altro, mi dissero di stare calmo... feci finta... ma dentro di me stavo scoppiando... l'ansia di poter perdere Jennie... anche un solo pensiero... mi stava dando alla testa...
Arrivammo all'ospedale i dottori cercarono di non farmi entrare, li pregai di farmi entrare con loro, mi misi in ginocchio, ero disperato... non sarei riuscito a sopportare di nuovo 10 minuti della mia vita senza poterla vedere riprendersi... non volevo che accadesse ancora... come in passato... mi fecero entrare nella stanza nonostante fossi minorenne, li vidi sistemare tutto, collegare cavi, portare tubi, le tolsero le lenti... ovviamente evitai di guardarla mentre le toglievano i vestiti per poi mettere il camice... non che non volessi, ma non mi sembrò giusto... dopodiché se ne andarono lasciando un'inalatore sul comodino.
Alle 7 chiamai mia madre per farmi portare del cibo...non volevo lasciare Jennie da sola... e per farle firmare tutti i moduli di autorizzazione per le dimissioni, le dissi che avrei aspettato che Jennie si risvegliasse e che sarei tornato con lei, la mamma mi sorrise e mi disse che lei e papà sarebbero andati per 3 giorni a casa dello zio perché si era rotto un braccio dopo un'incidente a lavoro, mi disse anche che sarebbero partiti tra mezz'ora, allora io la salutai, lei  fece lo stesso, mi disse di prendermi cura di Aira e di Jennie, io annuì e lei se ne andò.
Aspettai 3h e 20 minuti prima che Jennie si potesse svegliare, le tenni la mano per tutto il tempo... quando si svegliò l'abbracciai, iniziai a gridare e piangere, lei mi calmò, mi fece stare meglio... mi disse che ero il suo eroe, che l'avevo salvata di nuovo, dicendo questo mi asciugò le lacrime... eravamo così vicini... non eravamo neppure fidanzati... eppure... d'istinto... la baciai. "Ti amo Jennie", fu il mio unico pensiero in quel momento...
*porta che si apre*
OH... MA DAI... DI NUOVO...
Entrò un'infermiera, era venuta per chiedere il grado degli occhiali di Jennie, perché le sue lenti si erano rovinate e per farle un'ultimo controllo, dopodiché saremmo potuti tornare a casa.
Finito il controllo, vidi l'infermeria dirigersi verso la porta, ma ad un tratto si fermò e si rivolse verso di me.
Infermiera: Si prenda cura della sua ragazza, soprattutto al ritorno.
Ci guardammo a vicenda, i nostri sguardi si incontrarono e diventammo entrambi rossi, Jennie prese l'inalatore e lo uso 2 o 3 volte per poi riappoggiarlo sul comodino.
L'infermiera se ne accorse e rise. Infermiera:Arrivederci!
Disse uscendo dalla stanza con un sorriso ancora stampato sulla sua faccia.
Quando uscì Jennie si alzò subito dal letto, prese i suoi vestiti, andò in bagno a cambiarsi.
*dopo un minuto*
Jennie: Scusa Jo, la mia maglietta è per caso lì? Non ci vedo molto bene, devo averla dimenticata sulla sedia.
Mi chiese dal bagno.
Vidi la sua maglietta sullo schienale della sedia.
Io: Sì, è qui!
***
Ragazzi/e, non so se riuscirò a pubblicare domani il prossimo capitolo, se non ce la dovessi fare lo pubblicherò dopodomani.
Buona serata a tutti😘💫

Neighbor as lover ||COMPLETO|| ||IN REVISIONE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora