Capitolo 12

8 2 0
                                    

Coincidenze

>Jennie<
Entrammo in casa e chiesi a Jason dove fosse il bagno, mi accompagnò davanti alla porta ed entrai.
X: AHHHHH!!!! PERVERTITA!!!!
Notai una sagoma muoversi. Mi spaventai.
Io: AHHHHHHH!!! Non volevo, scusami tanto!
Feci per girarmi verso la porta... ma ci sbattei contro... e caddì all'indietro... ma non mi feci male... non ero caduta per terra.
X: Stai bene? Ti sei fatta male?
Mi aveva preso quello strano tipo.
Io: S-sì! S-sto bene!

Mi alzai di scatto quando mi resi conto di stare tra le braccia di uno sconosciuto.
Io: Scusami ancora.
Mi chinai per chiedergli scusa.
X: Tranquilla, ad ogni modo io mi chiamo George e vengo da Seoul, ma mi puoi chiamare Gio.
Mi tese un braccio... una stretta di mano? ... provai a stringermi la mano... la mancai...
George: Pfft...
Mi guardò negli occhi e nonostante io non lo potessi vedere si notava.
George: Qualche problema?
Io: Scusa... ti conosco a malapena... ma penso di non avere alternative... mi posso fidare se ti dico una cosa?
George: Certo.

Solo a sentire la sua voce mi sentivo al sicuro, doveva di sicuro essere una brava persona, parlammo a bassa voce per non farci sentire.
Io: Ok, vedi... io non ho rivelato questo segreto a nessuno se non i miei due migliori amici... io porto gli occhiali e ieri ho avuto un problema con le lenti... e oggi mi sono arrivate quelle nuove, stavo tornando a casa ma Jason mi ha vista così mi sono tolta gli occhiali e ho recitato la parte di un'anziana signora che aveva bisogno di aiuto così mi ha accompagnato in bagno in modo che io potessi mettermi le lenti ma poi quando sono entrata ho visto una sagoma sfuocata che si agitava e urlava e questo è tutto.

George: Ah ok, tranquilla, di me ti puoi fidare... aspetta... quindi non lo hai visto...
Io: visto cosa?
George: Ehm... niente lascia perdere.
Io: Ok... mi potresti aspettare... non vorrei che Jason fraintendesse.
George annuì.
Mi misi le lenti, sistemai gli occhiali nella tasca della felpa e finalmente riuscì a vedere George con chiarezza... occhiali, occhi color nocciola, capelli ricci, bruni, lentiggini, labbra rosee, al solo vederle sembravano così... soffici... forse alto sui 176... dei muscoli... wow... e un sorriso... a dir poco... magnifico.
Io: W-w-wow... *tossisce*... O-ok P-possiamo andare...
George: Sicura di stare bene?
Io: S-si!
George: Ok.

>George<

Ero appena arrivato in Italia, avevo studiato per qualche anno in America, uno dei corsi che avevo frequentato era quello di Italiano, quindi me la cavavo abbastanza bene nel parlarlo.

La Sig.ra Lee, la madre di un mio vecchio amico mi venne a prendere, avrei frequentato la sua stessa scuola.

Arrivai a casa sua, dopo tanti anni rividi Jason.

Jason: Wow, sei diventato un figo... e quegli occhiali? hahaha da dove escono.

Io: Eh...

Jason: Ti metto la valigia in camera.

Io: Thanks... volevo dire grazie... sai dirmi dov'è il bagno?

Jason: In fondo a destra.

Quando entrai in casa, intravidi una ragazza correre al piano di sopra, sembrava di fretta, sentì Jason chiamare qualcuno... doveva essere lei... non ci feci molto caso e andai in bagno.

Finalmente dopo 8 ore di viaggio ho trovato il tempo di fare pipì... una liberazione, ma poi sentì la porta aprirsi e poi chiudersi... la ragazza di prima?! Iniziai ad urlare, per fortuna avevo finito,urlò pure lei, sembrava... confusa? Si scusò e quando si girò verso la porte ci sbatte contro... stava per cadere, la presi al volo... si alzò subito... devo dire che era molto carina... sembrava così piccola in quella felpa... mi spiegò che non ci vedeva senza occhiali, e che solo altre 2 persone all'infuori di me che lo sapevano... chissà il perché lo nascondeva... si vergognava? Aveva paura di essere presa in giro? Anch'io indosso gli occhiali... non capisco dove sia il problema. Dopo avermi detto il suo segreto, mi chiese di restare per fare sì che Jason non fraintendesse.
Mentre si metteva le lenti a contatto guardai fuori dal bagno per vedere se Jason si trovava lì.
Jason dal soggiorno: George? Dove sei?
Chiusi immediatamente la porta.
Quando la ragazza finì di mettersi le lenti diventò tutta rossa... aveva la febbre?... mi disse di stare bene.
Io: Va bene, vediamo dov'è Jason.
Aprì leggermente la porta e feci sbucare fuori la mia testa... Jason era davanti alla porta.
Jason: Cosa fai? Anche che stai facendo? Ah... hai per caso visto una ragazza carina alta così*indica l'altezza* coreana, capelli tinti di un viola quasi bordeaux?
Io: Ehm...
Non sapevo che fare... aprì completamente la porta.
Jason notò la ragazza che aveva descritto nascosta dietro di me.
Jason: Cosa sta succedendo qui?
Io: Niente.
Jason: Come "niente", un maschio e una femmina in bagno non è NIENTE!
Ragazza: Se magari tu mi avessi avvisato che in bagno c'era qualcuno non sarei entrata.
Jason: Scusa, hai ragione, Gio me lo aveva chiesto prima che ti facessi entrare, me ne ero completamente dimenticato.
Che strano... Jason sembrava diverso... non so come spiegarlo... caldo?... gentile con quella ragazza, aveva le guance dipinte di un rosa pastello.
Jason: comunque siete sicuri di non nascondermi niente?
Io: Sì, non so neanche come si chiama.
Era vero, io mi ero presentato, non sapevo niente se non quel segreto, dall'espressione che aveva fatto la ragazza guardando Jason, intuì subito che Jason non ne sapeva niente...
Jason: Lei si chiama Jennie... Jennie, lui è George, è di Seoul ma ha passato 5 anni a New York, sa abbastanza bene l'italiano perché ha frequentato dei corsi.
Jennie: Wow devi essere bravissimo allora... e forse... Conosci per caso Lee Jay?
Jason: Eh chi sare-
Lo interruppi pensando ad alta voce
Io: Lee Jay... Lee Jay... Lee Jay.... AHHHH... il famoso LJ della Scuola d'Arte a New York, sì che lo conosco... lo stimo molto, siamo grandi amici... ma perché lo chiedi?
Non mi rispose.
Jennie: Mi puoi dare un attimo il telefono?... Fatto. Questo il mio numero.
Io: ma perc-
Mi interruppe.
Jennie: Cercalo su google.
Lo cercai.
Jennie: leggi le informazioni sotto nascita.
Ne rimasi scioccato.

*tra le informazioni di Lee Jay*
Fratelli: Kim Jennie.

Io: Aspetta... c-cosa? Sei SUA SORELLA?!
Jason: COSA?! HAI UN FRATELLO?!

>Jennie<
Gli diedi il mio numero... se era un amico di mio fratello poteva dirmi com'era, non lo vedevo dall'ultima volta in Corea, quando avevo avuto la febbre, potrei iniziare a farci amicizia.
Mi sorrise, aveva gli occhi che luccicavano, doveva ammirare molto il mio Oppa... e poi quel maledetto sorriso... mi aveva stregata... era abbagliante... era perfetto.
Sig.ra Lee: Ragazzi! La cena è pronta!
Tutti insieme: Arriviamo. 

Neighbor as lover ||COMPLETO|| ||IN REVISIONE||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora