Capitolo 3

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"Il signor Potter rapito? Ma quando?" Domandò un Auror che lo conosceva bene, rimasto completamente senza parole.

Hermione e Ron, assieme a Viktor, Pansy e Ginny erano andati alla polizia; dovevano assolutamente farsi aiutare nel ritrovare Harry, che era scomparso da più di ventiquattro ore e i suoi rapitori non avevano dato più notizie della sua situazione.

"Ci hanno chiamato più di cinque ore fa, hanno parlato con me e mi avevano detto che avrebbero richiamato per il riscatto, ma non lo hanno fatto più."

L'Auror era sempre più sconcertato.

"Riscatto? Ma insomma, Potter per quanto sia un uomo famoso e conosciuto da tutti per l'aver sconfitto l'Oscuro Signore, non è certamente ricco sfondato!"

"È la stessa cosa che ci stiamo chiedendo noi, signore! Chi può essere stato?"

"Ma Harry negli ultimi tempi ha per caso ricevuto lettere minatorie, qualcosa che possa portare a pensare ad un sequestro?"

Pansy, Viktor, Ron, Hermione e Ginny si guardarono per vari istanti per poi posare lo sguardo su Ginny che li guardava terrorizzata.

"No! Ce ne avrebbe parlato!" Rispose la rossa cercando di mantenere la calma necessaria per non scoppiare di nuovo in un pianto isterico e disperato.

"Va bene, signorina Weasley, cerchi di restare calma. Lo troveremo sano e salvo! Ve lo garantisco!" Disse con serietà.

La donna annuì solo con il capo, mentre Ron, Viktor Pansy ed Hermione sorrisero più rincuorati.

"Grazie!"

"Dovere!" Rispose con un sorriso impaurito.

L'uomo si alzò dalla sedia della sua immensa scrivania con un verbale fra le mani e dopo aver fatto uscire i tre signori si diresse verso alcuni uffici per mettere in atto le ricerche. Harry doveva essere assolutamente ritrovato!

Nel frattempo, quella mattina, Draco ed Harry avevano cambiato stanza.

Harry era stato portato in una sala tetra, sporca e fatiscente che un tempo poteva benissimo essere stato un salotto.

Il moretto si trovava seduto su di una sedia, mentre le proprie mani erano legate dietro la schiena da delle corde magiche strette.

In quel momento Harry lo stava guardando in cagnesco, mentre Draco lo ignorava bellamente, in quanto il biondo era impegnato a guardare fuori dalla finestra.

"Il tuo complice che fine ha fatto?!"

A quella domanda Draco grugnì. "Non sono affaracci tuoi, Potter!" In quel momento Draco posò lo sguardo verso di lui. "Chiaro?!"

Dopo quella domanda il biondo platino riprese a guardare fuori dalla finestra: quel paesaggio aveva il potere di calmarlo in un momento del genere.

Quel bastardo era fuggito lasciandolo solo con Harry, affermando di non volerne più sapere di loro.

"Perché non ti arrendi, Draco?! Non ha senso questo rapimento. Tu mi hai sequestrato perché vuoi che io mi innamori di te! Non ha logica!"

"Non rinuncerò mai a te!" Disse stringendo poi i pugni, come se volesse mettergli paura, come se la sola idea di lasciarlo andare via, di perderlo ancora una volta, fosse una cosa insostenibile. "Intesi?"

Harry sospirò.

"Senti Draco, io avrei fame, ma ho bisogno di essere slegato. Non voglio essere imboccato da te!"

A quelle parole, il biondo si irrigidì per qualche istante, ma poi acconsentì. Conseguentemente si avvicinò al moro e dopo vari minuti, lo privò delle corde bianche.

Nel mentre era intento ad appoggiare le funi per terra, Harry però si alzò di scatto dalla seggiola e corse più velocemente che poteva verso la porta d'uscita.

Draco quindi gli corse dietro e dopo varie falciate, lo raggiunse afferrandolo per i fianchi e spingendolo verso il muro, imprigionandolo così con il proprio corpo.

"Dove diavolo credevi di scappare, eh?!"

Nei suoi occhi grigi, sempre in tempesta c'era un fastidio immenso: Draco era veramente arrabbiato.

Harry allo stesso tempo, si mostrava forte e coraggioso, non gliela avrebbe mai data vinta!

"Lasciami immediatamente! Non hai nessun diritto di tenermi qui, segregato in questo posto di merda!"

Harry iniziò a tirargli dei pugni sul petto, fino a che Draco non lo condusse di nuovo sulla sedia e non lo legò nuovamente.

Questa volta senza nessuna eccezione.

"Da adesso ti arrangi Potter! O ti fai imboccare da me, o digiuni! Non me ne frega niente!" Disse urlando.

Ma Harry non si fece assolutamente intimorire da quello sguardo argentato.

"Ah sì? E come farai poi, Malfoy, eh?! Mi vuoi tutto per te, dici che non rinuncerai mai a me! Se mi vuoi vivo, dovrei pur sempre mantenermi in vita, non credi?"

A quella domanda Draco si avvicinò a lui.

"Non ti azzardare a provocarmi! Chiaro?" Ringhiò ed Harry allora lo guardò attentamente.

"Draco, io non ti riconosco più! Tu non eri così. Ti ricordi al nostro settimo anno? Mi hai protetto, hai detto a tuo padre che non ero io quel ragazzo nonostante lo sapessi benissimo! Draco perché ti comporti così? Tu non sei così!" Disse urlando.

Una lacrima scese dalla guancia del biondo; forse perché lui stesso sapeva bene di non essere cattivo infondo.

"Stai zitto, Potter!"

"Draco, ti prego, io."

"Non fiatare!"

A quel punto Harry sospirò avvilito, nel mentre Draco usciva dalla stanza sbattendo poi la porta con forza alle proprie spalle lasciando così da solo il moretto che pianse sommessamente tutte le sue lacrime.

Ce l'avrebbe mai fatta ad uscire prima o poi da quella dannata situazione?!

Drarry ~ The man of my life [MPREG]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora