Capitolo 11

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Michael Prout, il ragazzo alto, muscoloso, sui venticinque anni, dai capelli mori, completamente pieni di gel e gli occhi marroni come una montagna, lo scrutò attentamente alzando un sopracciglio meravigliato.

"Tu vorresti lavorare qui come cameriere?"

A quella domanda Harry si irrigidì. Nella voce di quel giovane infatti, c'era una certa nota di sarcasmo.

"Perché no?!" Chiese ringhiando.

Michael appoggiò i palmi delle mani sul piccolo, nero e stretto bancone del bar.

"Andiamo, hai la faccia troppo per bene per essere uno che lavora in mezzo a persone di un certo tipo."

"Quali persone?"

Michael sorrise.

"Persone che potrebbero essere invadenti." Rispose facendo il vago. "Sei sicuro di volerlo?"

"Se è solo questo il problema, beh, perché non mi metti alla prova? Sono sicuro che non te ne pentirai!"
Disse con grande tenacia.

All'improvviso Michael guardò un altro ragazzo che in quel momento stava pulendo la grande sala da ballo.

"Tu che ne dici, Alfred?"

L'uomo a quel punto alzò lo sguardo su Harry che lo ignorò completamente continuando a fissare Michael.

"Per me la bella presenza ce l'ha. Vedi tu!"

Michael annuì.

"D'accordo, se questo è quello che desideri, beh allora ok, ti metterò alla prova! Di là, nell'altra stanza ci sono gli spogliatoi dove troverai la divisa da cameriere. Tra dieci minuti ti voglio vedere servire tutti i clienti ai tavoli. Voglio proprio vedere di che cosa sei capace!"

A quel punto Harry gli fece un sorriso ed annuì, dandogli poi le spalle ed avviandosi verso la stanza.

Nel frattempo, Ron e Viktor, si erano appena smaterializzati al San Mungo per fare dei controlli.

Ebbene si, il rosso da circa due mesi sapeva di aspettare un bambino, il loro terzo figlio: la coppia infatti, negli anni aveva avuto già altre due bambine, Arlen di undici anni ed Astrid di appena sette.

Quella mattina Ron oltre ad essere parecchio agitato, era anche molto felice!

"Buon giorno signor Weasley! Venga, si accomodi!"
Disse un'infermiera dai capelli biondi e lunghi.

Viktor in tutto quell'arco di tempo, invece era rimasto fuori in sala d'attesa.

Era troppo nervoso per entrare, esattamente come accadde negli anni precedenti per gli altri due suoi figli.
Era più forte di lui.

Decise quindi di mettersi a sedere invece di camminare per la stanza avanti e indietro e cercare di mantenere la calma necessaria prima di fare un bel buco sul pavimento!

All'improvviso qualcuno che l'uomo dai capelli scuri non vedeva da molto tempo, si parò davanti a lui: una giovane donna dai capelli color oro, una ragazza che durante il sesto anno di suo marito era stata diciamo importante: Lavanda Brown.

"Ciao Viktor! Come stai? E come sta Ron-Ron?"

L'uomo la riconobbe al volo, proprio per quel soprannome che ai tempi scolastici aveva odiato tanto, nonostante negli anni fosse cambiata molto.

"Lavanda?!" Disse iniziando a scrutarla con attenzione, notando poi il modo in cui si era vestita: un look decisamente fuori dal comune.

"Sono io! Non mi avevi riconosciuta?"

"Ehm, no, francamente no. Mi dispiace, ma come stai?" Chiese tanto per smorzare la tensione di quel momento.

"Bene! Ma che ci fai qui?"

Improvvisamente Ron uscì e Viktor rimase immobile, come se fosse stato scottato in pieno.

"Ron! Allora? Tutto ok?!" Disse andandogli incontro, facendo così voltare la bionda che si emozionò.

Tutto si aspettava tranne sapere con certezza che l'uomo dei suoi sogni si era sposato con il suo rivale in amore.

"Ron!" Disse avvicinandosi.

"Ci conosciamo?"

Il rosso non la riconobbe.

"Sono Lavanda!"

Ron sbiancò dalla sorpresa.

"Lavanda, sei tu? Non ti avevo riconosciuta." Disse facendo un piccolo sorriso. "Come stai?"

"Bene! Beh, è stato un piacere rivedervi! Adesso però devo andare via. A presto!"

Lavanda quindi scappò via, mentre Viktor guardò suo marito alzando un sopracciglio.

"Ho come l'impressione che gli piaci ancora Ron, nonostante siano passati tantissimi anni! Hai visto il modo in cui se n'è è andata? E come ti guardava, oltretutto!"

Ron sorrise emozionato: Viktor geloso era una meraviglia!

"No, non ci ho fatto caso, sai, ero più attento ad un altro uomo che sta per darmi il terzo figlio. Ti viene in mente qualcuno?"

Viktor sorrise pentito. "Scusa Ron!"

"Ti amo, Vik! Non ti devi scusare.

"Allora? Novità?" Chiese con gioia.

"Tutto ok! Il nostro bambino sta benone e niente, la prossima ecografia sarà tra due mesi. Lì scopriremo il sesso del nascituro." Ron sorrise emozionato. "Non vedo l'ora!"

Viktor sorrise. "Anche io. Andiamo?"

"Sì!"

In quel momento appunto i due uomini andarono in un angolo appartato per smaterializzarsi e tornarono alla Tana da Molly ed Arthur.

Intanto Harry uscì dallo spogliatoio vestito da cameriere avvicinandosi quindi al bancone del bar osservando la sala, in particolare guardava la porta d'uscita.

Ma come mai si era soffermato ad osservare proprio la porta?

Harry in quel momento infatti, stava immaginando, o meglio stava sognando che lì in piedi impalato, difronte a lui, ci fosse Draco che lo stava fissando.

Pochi istanti più tardi però, Harry prese a fare il suo nuovo lavoro e Michael iniziò ad osservarlo notando come Harry sapeva approcciarsi ai clienti.

Ma perché Harry voleva fare un lavoro extra? Ma soprattutto, perché proprio il cameriere?

"Complimenti! Davvero, non credevo che tu fossi così pieno di talento!"

Harry gli sorrise. "Mi stai dicendo che sono assunto?!"

Michael sorrise sincero. "Sì! Sei dei nostri! Ti aspetto domani alla solita ora. D'accordo?"

Harry sorrise emozionato. "D'accordo! Grazie mille!"
Disse parecchio entusiasta.

"Qual è il tuo nome?" Chiese con curiosità.

"Harry!" Disse senza nessuna esitazione.

"Piacere Harry, io sono Michael!" Disse allungandogli la mano, che Harry non esitò a stringere. "Da oggi lavoreremo insieme." Disse il venticinquenne.

Nel frattempo, qualcuno da lontano, aveva origliato ed osservato tutta la scena.

Drarry ~ The man of my life [MPREG]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora