Dopo aver passato la serata a ridere con i miei amici scambiando qualche messaggio furtivo con Tom, decisi di andare a dormire.
Pensavo ci avrei messo di più ad addormentarmi visti i miei problemi di insonnia e il lungo viaggio, ma in realtà quella serata mi aveva rilassata tanto da farmi dormire come una bambina cullata tra le braccia di Morfeo.
Quella sera ero sicura che lui fosse in live sul suo profilo Instagram, ma non mi andava di vederla.
Quelle live erano un'arma a doppio taglio per il mio cuore: Da una parte, era bello guardarlo suonare e ascoltarlo parlare, soprattutto perché guardando dritto nella telecamera era quasi come se parlasse direttamente con me; Dall'altra, invece, ero perfettamente consapevole del fatto che non stesse realmente interagendo con me, quindi...Potete capirmi, ne sono sicura.
Il giorno dopo ci svegliammo di buon'ora per andare al mare.
Mi ricordai di non aver avvisato i miei genitori di aver perso l'altro cellulare e quindi lo feci il prima possibile così da poter lasciare in casa lo smartphone, da brava reduce di un recente furto.
Pronti a partire, ci avviammo verso il lido.Continuavo a guardarmi intorno, cercando Tom tra la folla. La mente mi ripeteva che non l'avrei rivisto, il cuore sperava di sì.
Credo che tutti i miei amici avessero notato la cosa ma, ben consapevoli del rapporto complicato con le mie stesse emozioni, evitarono di pormi domande, limitandosi a sorrisetti compiaciuti qua e là.In realtà ero abbastanza sicura mi avessero notata. Infondo quando mi facevo dominare dai desideri del cuore, perdevo di vista la mia solita razionalità, soprattutto nei gesti, diventando un libro aperto.
Arrivammo in spiaggia e sulle labbra mi si dipinse un sorriso amaro, mentre sul mio volto appariva una scritta immaginaria che recitava "Ovviamente, non avrai creduto sul serio che ti avrebbe raggiunta per rivederti."
Bhe, tanto valeva farsene una ragione e continuare a divertirsi.
Una parte di me ringraziava di aver lasciato il cellulare in camera, ben consapevole che portarlo ora come ora avrebbe significato una giornata passata a prendere il sole controllando i messaggi.Messa la crema soprattutto a quelli con la pelle più chiara (Dave), corremmo in acqua.
Come sempre, la mia visione di relax in acqua era ben diversa da quella dei miei compagni di viaggio, i quali si limitavano a chiacchierare tra loro restando in gruppo, mentre io sparivo continuamente sott'acqua per poi riemergere qualche metro più in là.
« Secondo una leggenda, possiede un castello Marino che visita ogni qual volta si immerga.» ripeteva spesso Dave ridendo, riferendosi al fatto che immergendomi tendevo a toccare il fondale o quasi, sparendo sotto il pelo dell'acqua scura.
Passò almeno un'ora prima che io mi decidessi a riposare sdraiata sul pelo dell'acqua, restando a guardare il cielo e ascoltando i discorsi dei miei amici che tendevano a parlare di tecnicismi videoludici, mentre Silvia faceva finta di capirci effettivamente qualcosa e Asia nemmeno se la sentiva di sorridere e annuire.
Chiusi gli occhi, godendomi il calore dei raggi del sole, e ad un certo punto, sentii la bionda prendere fiato, sorpresa da qualcosa.Li riaprii, osservando il suo volto passare da una espressione che io avrei definito terrore ad una più vicina ad un attacco isterico.
Avendo io brutti trascorsi con le meduse, esse furono la cosa peggiore che potessero venirmi in mente e mi riaddrizzai immediatamente, già pronta ad uscire dall'acqua e a non rientrarci per il resto della nostra permanenza.
Poi la sentii parlare con una voce bassa ma acuta.
Era come se cercasse di trattenersi dallo scoppiare ad urlare per qualche motivo.
« È TOM FELTON QUELLO LÌ?»
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When He Became Mine
ChickLitAnna e i suoi amici hanno deciso di intraprendere un viaggio in Inghilterra, impazienti di lasciarsi alle spalle, almeno momentaneamente, le loro vite scalfite da cambiamenti e delusioni. Un incontro fortuito la aspetta, cogliendola completamente a...