A pranzo io e i ragazzi tornammo a casa.
Mangiammo velocemente della pasta fredda fatta sul momento, ridendo prepotentemente delle scritte italianizzate su quei pacchi di pasta fin troppo costosi.Dopo aver finito le frasi mezze italiane mezze inglesi, passammo alle istruzioni blasfeme alla cottura:
-Prendi la pasta
-Mettila in una pentola abbastanza grande piena d'acqua
-Accendi il fornello
-Lascia cuocere per circa 15 minuti
-Aggiungi la nostra Marinara Sauce per completare il tutto e servi caldo.«Oh santo cielo, credevo fosse una leggenda.» Disse Dave con lo stesso stupore e disgusto di un Milanese a cui viene offerta l'acqua col caffè.
«Io più che crederci ci speravo.» Fece Silvia.
Asia e Fra sembravano divertiti. Lei era già stata traumatizzata dalla cosa la prima volta che era stata qui, mentre lui sembrava aver visto di peggio nei suoi viaggi in Germania.
Io invece stavo cercando di leggere le scritte sul pacco in modo chiaro, dato che quando iniziavo a ridere come stavo facendo in quel momento, nessuno riusciva più a capire una parola di ciò che dicevo.
Finito il nostro piatto cotto in modo decisamente più tradizionale, andai a prepararmi.
Non sapevo precisamente a che ora sarebbe arrivato Will e la cosa mi metteva una certa Ansia.Non avevo effettivamente pensato a dargli il mio dannato numero di cellulare, abituata alla costante presenza di Tom con lui.
Mi tornò alla mente il fatto che Will lo chiamasse Thomas più che Tom e mi chiesi perché.
Infondo erano amici, no?
Perché chiamarlo con il nome completo?
Rabbrividii al pensiero di chiamare Dave Davide in altre situazioni oltre la rabbia, o di dire Francesco invece di Fra o Franco.Credo di non averli chiamati così nemmeno appena conosciuti.
Ero in bagno a prepararmi ed erano solo le due del pomeriggio.
Ringraziai il mio lato femminile di aver bisogno di diverso tempo, e soprattutto lo Ringraziai di essere tornato. Era raro vederlo così frequentemente e a distanza di davvero molto poco tempo.Verso le quattro del pomeriggio, suonarono alla porta.
Era Will e io ero pronta da un pezzo ormai.
Mi sentii abbastanza a disagio però: mentre io avevo optato per un completo casual, lui era vestito in modo alquanto... Elegante.
In piena estate.
Alle quattro di pomeriggio.
Eppure, neanche un segno di fatica o goccia di sudore.Iniziai a preoccuparmi che potesse non essere umano, ma mi sforzai di sorridergli con nonchalance mentre mi prendeva a braccetto e mi porgeva una rosa.
Per poco non mi punsi prendendola, ma mi fermai ad osservarla. Non era ancora del tutto aperta e mi ricordò quella trovata con la lettera di Tom.
Sorrisi al ricordo di quella sorpresa e inspirai a fondo il profumo di quel fiore, tenendolo con la mano libera.Uscimmo dall'ingresso del b&b e fui sorpresa di ritrovarmi davanti ad una auto nero lucido dai vetri oscurati.
Non essendo una grande esperta d'auto, ne riconobbi solo il marchio BMW e potei soltanto immaginare quanto costasse.
« Perché andiamo in auto?» gli chiesi curiosa.
Voglio dire, il posto dove alloggiavo dava praticamente sul Lungomare. Perché usare la macchina con una così bella giornata?Lui si limitò a fare spallucce e a salire in macchina.
Io feci lo stesso-anche se poco ci mancasse che andassi a sedermi a destra- e tornai con mio grande dispiacere a sentirmi al quanto a disagio con la posizione del sedile del passeggero.Will accese la radio e mise in moto.
Restai accecata dalla quantità assurda di attrezzi tecnologici presenti in quell'auto, e anche un po' assordata dalla quantità di canzoni Raeggeton che il bruno sembrava ascoltare con molto piacere battendo il ritmo sul volante.
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When He Became Mine
ChickLitAnna e i suoi amici hanno deciso di intraprendere un viaggio in Inghilterra, impazienti di lasciarsi alle spalle, almeno momentaneamente, le loro vite scalfite da cambiamenti e delusioni. Un incontro fortuito la aspetta, cogliendola completamente a...