Piccoli Problemi Di Cuore

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"Hey, piccola. Va meglio?"

Stavo fissando l'anteprima di quel messaggio di Tom da una buona mezz'ora, insicura sul da farsi.
Non avevo molta voglia di rispondergli, perciò mi limitai ad ignorarlo e a non visualizzarlo.

La sera prima la cena era andata avanti in modo alquanto strano. La tensione poteva tagliarsi con un coltello.
Smisi di parlare con i due inglesini, concentrandomi sui miei amici, pur restando cordiale e cercando di continuare ad avere perennemente il sorriso sul volto.

Il bruno fissava i suoi occhi su di me ogni volta che prendeva un boccone della sua tagliata, il biondo si comportava come se nulla fosse, pur gettando delle occhiate furtive che non ero in grado di vedere, avendolo accanto.
Probabilmente non immaginava che io avessi intuito quale fosse il loro piano originale.

Dopo cena, chiesi ai miei amici di tornare a casa dicendo loro di non sentirmi troppo bene, ed ecco spiegato il motivo di quel messaggio.

Erano circa le 9:30 del mattino, e io stavo sdraiata su un fianco, nel letto, a fissare il cellulare mentre litigavo con il lenzuolo che mi si era praticamente arrotolato intorno.
Ero ferita e arrabbiata.
Non ne conoscevo neanche il motivo.
La mia parte razionale mi ripeteva che non aveva senso essere arrabbiati.
Prima di tutto anche noi avevamo preparato una specie di piano per poter attirare l'attenzione dell'attore, e poi non avevano fatto nulla di male, infondo.

Presi un respiro profondo e ringraziai che mancavano solo quattro giorni al rientro in Italia.

Wow. Quattro giorni.

Sentii bussare delicatamente alla porta della camera da letto.

« Sono sveglia, entra.» dissi a chiunque fosse.

Ad aprire la porta fu Dave che entrò e si richiuse la porta alle spalle.
Io mi misi a sedere a gambe incrociate e lui imitò la mia posizione sedendomisi di fronte. Immaginai che volesse parlarmi.

«Sono pronti gli altri?» lo anticipai io, dato che stavo aspettando che tutti finissero di prepararsi per mettere il costume e andare con loro al mare.

Di certo non avrei lasciato che una delusione mi rovinasse il resto della vacanza!

« Si, credo manchi poco. Mi dispiace che non abbia funzionato il piano di Francesco.» mi disse lui, tenendo la voce bassa e tranquilla.

Io feci spallucce, sorridendo amaramente. «Oh, andiamo Dave. Quante possibilità c'erano che andasse bene?»

« Tante quante quelle di incontrarlo. Eppure è successo.» Mi freddò. Come al solito era la mia voce della ragione.

«... Non hai tutti i torti. Ciononostante però, i fulmini non cadono due volte nello stesso punto.»

« Quando ieri siamo tornati e ci hai raccontato la cosa dell'appuntamento sinceramente ci sono rimasto male.»

«Immagina me.»

« Più che altro perché non c'è nulla di male in quello che hanno fatto, ma speravo che funzionasse con Tom!»

« Esattamente ciò a cui pensavo. Non che la cosa possa sorprenderti dopo tutti questi anni.»

« No, in effetti non mi sorprende. Comunque sia, questa cosa te la dico solo perché ti voglio bene, ma credo stiano preparando un dolce per tirarti su di morale.»

« Davvero?» chiesi divertita

« Si. E se posso dire la mia... Non mi fido di Will. Sembra il tuo ex.»

Ed eccola lì, la bastonata definitiva sulla schiena.
Ecco perché ero arrabbiata.
Era il mio magnifico subconscio che cercava di dirmi qualcosa senza che io lo ascoltassi. Come al solito.

When He Became MineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora