6. Casa Sua.

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"che ci fai qua?" gli chiedo con tono acido.
Mi fulmina con gli occhi, senza parlare mi dice di stare zitta e calmare il tono della voce con uno sguardo.
"Ehi capo" lo saluta Metthew. Capo? Che significa? Lavora per la sua azienda e poi Stephen ha un'azienda?
"ciao, sono qua per sbrigare delle situazioni con il preside della vostra scuola" risponde guardando Metthew che è appiccicato a me.
"ah ok, ci vediamo più tardi a casa tua" lo saluta Metthew alzandosi e andandosene.
Stephen mi guarda,mi fa un occhiolino e se ne va.
Cerco Metthew con lo sguardo, lo vedo fuori che fuma una sigaretta seduto su un muretto.
Mi avvicino e mi siedo accanto a lui.
"ne avresti una da offrire?" non risponde semplicemente esce dalla tasca dei pantaloni neri i jeans un pacco e me lo porge.
"lavori per Stephen?"
"si" risponde senza guardarmi.
"che tipo di lavoro è?"
"un'azienda di famiglia"
"Quanti anni ha Stephen?"
"perché mi dovrebbe interessare?"ride" a me importa essere pagato"
"Giusto" dico buttando la cicca di sigaretta,scendiamo dal muretto e ci dirigiamo in classe.
"come mai t'interessa?"
"curiosità" rispondo sincera.
"Ho visto come ti guarda Lara, è un uomo pericoloso stai attenta"dice prima che il professore entri in classe.

Dopo interminabili 6 ore, esco nel parcheggio cercando con lo sguardo Jack.
"Ehi" dio cosa vuole ancora.
"ciao ti serve qualcosa?" chiedo
"ti porto io a casa" scoppio a ridere.
"sto aspettando mio fratello"
"se ne già andato" che significa che se ne andato? È stupido.
"gli ho detto che ti portavo io a casa"
"come ti permetti di prendere scelte per me" "lo vuoi questo passaggio o vuoi andare a piedi"
"preferisco andare a piedi che stare con te" dico prima di andarmene.
"Sali in macchina" mi ordina prendendomi per il braccio.
"Io scelgo per me, se voglio salire salgo se non voglio salire non salgo"
"Lara..." I suoi occhi diventano verde scuro quasi nero"ti ho detto di salire in macchina"
"No" lo guardo negli occhi, proprio in quel momento mi carica in spalla, e mi porta in macchina.
"Stephan stai facendo una scenata"
"sei tu che non mi ascolti"mi urta questa persona, solo in quel momento noto che molti ragazzi ci guardavano e le ragazze erano a bocca aperta.

Arriviamo a casa usciamo dalla macchina ed entriamo nell'ascensore.
Non trovo le chiavi.
" Cazzo Jack"
"cos'è successo?"
"Jack ha le chiavi speriamo che è a casa"
L'ascensore arriva davanti al mio portone busso e nessuno mi apre,ma le domestiche? Bussa di nuovo e niente.
"cazzo"
"andiamo nel mio appartamento, vieni"
"ma anche no, aspetto qua"
Prendo il cellulare e chiamo a Jack.
Segreteria.
Dove cazzo è.
Mia madre e George sono a lavoro mi secca chiamarli.
"Lara non farti pregare,vieni e basta"sospira"devo usare le manieri forti?"
"vengo basta che la smetti"
Rientro nell'ascensore.
Apre il portone.
Davanti mi compare una casa quasi spoglia, non ci sono quadri appesi al muro.
Mi fa entrare.
"Vieni andiamo in cucina" lo seguo senza alcun problema.
"Stephen perché tutta questa gentilezza? Dopo che l'altra volta mi hai trattato di merda"
"Facciamo una cosa,tu smetti di dire parolacce e io risponderò alle tue domande"
"va bene" proprio in quel momento si avvicina a me, mi guarda sempre negli occhi senza togliere lo sguardo.
"non so Lara" dice accarezzando il mio viso" c'è qualcosa in te che mi attrae"sussurra portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

Il mio uomo    Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora