Entro dentro l'ascensore senza dire nulla.
"Buongiorno Lara"
"Buongiorno"penso che il colorito del mio viso sia bordò.
"già sveglia a quest'ora del mattino?"
"non riuscivo più a dormire"rispondo.
"dove stai andando?"
"in libreria,George mi ha detto che c'è ne una pochi isolati da qui"
"Io sto andando a fare colazione da Starbucks,magari vieni a fare colazione e poi ti porto io in libreria"
"Em...tranquillo penso che tu debba andare a lavorare" da quando stiamo parlando non ha tolto neanche un secondo il suo sguardo da me.
"Se ti ho invitato significa che non lavoro oggi"
"va bene"rispondo guardandolo.
Scendiamo nel garage e davanti mi compare una Chevrolet Camaro nera.
Mi apre lo sportello del passeggero,mi siedo nel sedile e chiude lo sportello.Entra anche lui nella macchina,allaccia la cintura,e usciamo dal garage.
Solo ora noto dei tatuaggi che compaiono da sotto la camicia.E' un uomo bellissimo.
"Quindi da dove vieni?"solo ora mi accorgo che mi sta osservando,smetto subito di osservarlo. Diventando rossa.
"Brooklyn"rispondo arrossendo
"tu invece?non sembri Americano"
"infatti non lo sono"confessa "vengo da Hammersmith"
"capito".Subito dopo arriviamo davanti Starbucks,scendo e mi ritrovo Stephen vicino.
Arriviamo davanti alla cassa lui ordina un semplice caffè,mentre io prendo un Salted Caramel Mocha Frappuccino.
Ci andiamo a sedere all'ultimo tavolo della sala.
"quindi in che scuola andrai?"
" andrò alla Venice High School"
"Ah bella scuola"
"Non lo so,mi ha iscritta George"
"Ti sta simpatico?"
"Sembra un brav'uomo rende felice mia madre io sono apposto"
"Si è un brav'uomo" risponde sicuro di sé,come se conoscesse George da una vita.
"Quanti anni hai?"
"18,tu?"
"Pensavo diciassette. Non dovresti essere al college?"
"Sono stata bocciata"rispondo.
"Non studiavi?"
"Avevo problemi con la classe"sospiro e abbasso la testa "acqua passata"
"Ho capito,tu invece quanti anni hai?"nello stesso momento in cui gli faccio questa domanda,lui si alza per andare a pagare.
E' la seconda volta che glielo chiedo,e la seconda volta che lui cerca di deviare il discorso.Mi alzo e mi avvicino a lui che sta facendo la fila,prendo i soldi dal portafoglio.
"Che stai facendo?"chiede,guardando con disapprovazione i soldi che ho in mano.
"sto pagando"rispondo con sicurezza.
"Credo proprio di no"risponde "Pago io,tieni i soldi per comprare i libri"
"Signor James"
"Ho già detto che pago io non voglio discutere"risponde con tono autoritario.Dopo che ha pagato ci dirigiamo verso la macchina,e inizia a squillargli il cellulare.
"pronto?"sento una voce femminile dall'altro capo del telefono
"Margot ti ho già detto..."la voce femminile lo interrompe "Non mi interrompere,io parlo solo una volta,ti avevo avvertita ora sono cazzi tuoi"la voce stridula femminile ricomincia a parlare "Ti ho detto che sei licenziata,sai che dovrei fare di peggio quindi non rompermi più i coglioni"gli stacca la chiamata.
"scusami,problemi lavorative"
"tranquillo" Passiamo l'altro tragitto di strada in silenzio finché non arriviamo in libreria.
Dopo aver preso il libro che mi interessava,esco dalla libreria e vedo che Stephen è ancora dentro la macchina ad aspettarmi."Ehi Stephen io vado a piedi avrai qualcosa da fare" "ok,comunque non ti ho invitato per piacere,me l'ha chiesto George mettiamo le cose in chiaro"dice prima di andarsene via.
Io rimango allibita davanti alla piccola libreria.
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Il mio uomo
Storie d'amoreDopo che i sui genitori divorziano,la madre costringe lei e suo fratello a trasferirsi a Los Angeles,dal nuovo compagno. Da lì inizia la sua nuova avventura,la sua nuova vita. Inizia a far parte di una vita pericolosa che non avrebbe mai pensato di...