Corsi nelle braccia di Metthew, quasi cadevamo a terra.
"Piano Lara" disse Stephen tenendo in piedi Metthew.
"Ti preparo un bagno caldo" dissi dandogli un bacio nella guancia, mi avvicinai a Stephen e gli diedi un bacio sulle labbra, era quasi sconvolto da questo mio gesto.
"Sono orgogliosa di te, magari stasera avrai una ricompensa" gli sussurai.
Entrai in bagno, mi appoggiai alla porta e scivolai lentamente verso il pavimento e comincia a piangere, la paura mi aveva invasa, cercai di fermare quei singhiozzi, cercai di calmarmi ma senza risultati... Finché qualcuno non bussó alla porta.
"Lara sono Metthew, posso entrare?" chiese.
Mi alzai dal pavimento,asciugai le lacrime che mi segnavano il viso e aprí la porta.
"Tutto bene?Ti ho sent..."lo abbracciai, avevo bisogno di un abbraccio di qualcuno che mi tratenesse dal piangere.
Metthew chiuse la porta, si appoggiò sul lavandino davanti a me.
"Stephen è uscito é andato a cercare Thomas" disse guardando il pavimento. "Metthew ti senti bene?" lo vedevo che non stava bene, vedevo che era tormentato. Era tornato da poco a casa, ma io lo vedevo il suo sguardo era vuoto, era come se avesse perso una parte di se stesso. "sinceramente no, ho avuto paura, mi hanno torturato" disse togliendosi la maglietta facendomi vedere i lividi, i tagli, le bruciature che aveva sulla pelle . Mi avvicinai a Metthew e lo abbracciai, lui mi allontanò e mi toccò il viso."Lara devi andare via da qua" mi guardò negli occhi. "Non posso, amo Stephan e se io me ne andassi da qua lui diventerebbe ciò che era quando io ero in Italia, e non posso sopportare che gli succeda questo" . "Non capisci Lara, siete tutti in pericolo, Thomas è ossessionato da Stephan vuole il suo potere e tutto ciò che ha lui compresa te" disse quasi gridando, sembrava pazzo. "Metthew ne hai parlato con Stephan?" gli chiesi con un filo di paura nella voce "magari lui potrebbe risolvere la situazione". "Lara dovete andare via da qua, convinci Stephan a scappare dall'America dovete scomparire, sparire dalla circolazione" disse tenendosi la testa tra le mani "se Stephan viene a sapere ciò che vuole fare Thomas si ammazzerebbe, Thomas dalla sua parte ha poliziotti, giudici, avvocati anche il governo" mi spiegò Metthew "è più pericoloso di quello che pens..." ma venne interrotto da qualcuno che bussava alla porta di ingresso.
"Polizia fateci entrare" urlò un agente.
Il panico mi invase, guardai Metthew bianco in viso.
"Stai zitta e non muoverti" sussurrò, dopo pochi minuti la porta dell'ingresso venne buttata giù.Stephen
"Capo la polizia di cerca" mi urlò Cameron al telefono. "Che cazzo significa che la polizia mi cerca?" Urlai contro Cameron"Chiama Alec ho bisogno di lui, ci vediamo al solito posto" dissi nervosamente, e staccai la telefonata.
Qualcosa cresceva dentro di me, non paura ma ansia. Il fatto di avere un uomo imbavagliato nella mia auto non mi aiutava.
Dovevo prendere strade secondarie, evitare i posti di blocco che sarebbero state in qualsiasi incrocio.
Dovevo raggiungere il porto, uccidere Thomas e andare a prendere Lara.La strada per arrivare al porto fu molto tranquilla, non trovai nessuna macchina della polizia.
Posteggiai l'auto in un punto isolato del magazzino di porto.
Scesi dall'auto, e mentre che aprivo il cofano qualcuno mi puntò la pistola alla testa.
Un uomo con la divisa da poliziotto fece uscire Thomas dall'auto,tagliò le corde con cui l'avevo legato e strappò via il duct tape che aveva sulle labbra.
"Povero Stephen" disse con un ghigno sulla bocca "dopo anni che sfuggi alla polizia, ti ritrovi inginocchiato davanti a me con una pistola alla testa" disse girandomi intorno.
"Pensi che io abbia paura di andare in prigione?" dissi serio reggendo il suo sguardo "Oh che io abbia paura di te?" il suo ghigno cominciò a svanire "Non ho paura di voi microbi della società".
"Stai zitto" mi urlò contro, rosso in viso "tu non capisci il microbo sei tu, io faccio solo del bene liberandomi di te" urlò "tu hai ucciso migliaia di persone, faccio un favore alla società" disse sempre serio in viso "É arrivato il momento di liberarsi di un cancro".
Partí un colpo di pistola e successe tutto in un attimo.Lara
"Le offriamo immunità se testimonia contro Stephan" disse per l'ennesima volta la poliziotta davanti a me.
"Come glielo devo dire io non so nulla" risposi.
"Perché menti per lui?" mi chiese il poliziotto appoggiato alla porta "Sei così giovane ti sta rovinando la vita".
"Sono punti di vista" risposi osservandolo attentamente, mi sembra di averlo già visto.
"Sei sicura di non voler testimoniare?" mi richiese la poliziotta.
"Si non ho niente da dirvi" dissi non togliendo lo sguardo dal poliziotto appoggiato alla porta "ci conosciamo per caso?" gli chiesi.
"Non credo" disse prima di sparare alla collega e portarmi via da casa di Stephan.
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Il mio uomo
Roman d'amourDopo che i sui genitori divorziano,la madre costringe lei e suo fratello a trasferirsi a Los Angeles,dal nuovo compagno. Da lì inizia la sua nuova avventura,la sua nuova vita. Inizia a far parte di una vita pericolosa che non avrebbe mai pensato di...