20. Damiano Carrara direbbe sciangommoso

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«Questo pomeriggio parteciperò alla gara di torte» esclama Ginni, facendomi quasi strozzare con il muffin.
Tossisco un paio di volte, prima di riprendere fiato e l'unica cosa che la mia migliore amica fa è ridere.

Stavo per morire soffocata.

Ho sentito bene? Gara di torte... Genelle?
Ma da quando sa fare i dolci?

«È uno scherzo, vero?» domando, guardandola come se avesse tre teste.
Non può essere seria.
Il suo sguardo però mi dice il contrario, così assumo un'espressione composta.

«Perché me lo hai tenuto nascosto fino all'ultimo?» le chiedo, pulendomi le briciole dalle labbra.

È davvero una cosa fantastica, potrò farmi preparare tutti i dolci che voglio, gratis.
Non potrei chiedere di meglio.

«Non lo so, mi sembrava una cosa...» sospira, distogliendo lo sguardo dal mio, come se si vergognasse, «Stupida» conclude, incupendosi.

È la prima volta che la vedo così.
Genelle non è mai stata una ragazza insicura, o almeno, questo è quello che vuole far vedere agli altri.
Ma ora... sembra davvero a disagio, come se mi stesse confessando qualcosa di imbarazzante.

«Perché dici così?» le chiedo, aggrottando le sopracciglia.
Mi alzo, prendendo posto vicino a lei sul divano.
«Non devi assolutamente sentirti in imbarazzo, sinceramente la trovo una cosa davvero fantastica» ammetto, sorridendole per convincere anche lei.

Nessuno si dovrebbe vergognare per la propria passione, indipendentemente da quale essa sia.
Anzi... ci sarebbe da camminare a testa alta, come Beyoncé, anche se a lei viene naturale data l'ingente massa di capelli pesanti, ma non è questo il punto.

«Insomma... io non so nemmeno cucinare un uovo» ridacchio, strappandole un sorriso. «Sarò più che felice di sostenerti, anche se avrei tanto voluto fare da giudice» borbotto, stringendo le labbra in una linea sottile.

È davvero importante per me che lei senta il mio appoggio, perché è così che facciamo da quando ci siamo conosciute.
Ci supportiamo a vicenda, indipendentemente da quanto banale e fallimentare un traguardo ci sembri.

Che gusto c'è, se non si rischia?

«Grazie» sussurra, racchiudendomi in un dolce abbraccio.

Adoro la mia nuova cake star.


~•~


Ammetto che non pensavo avrebbero partecipato così tanti concorrenti.
Genelle deve fare i conti con moltissime altre torte, dall'aspetto magnifico, quasi maestoso.

Mi sembra di essere in paradiso.

«Ma hai mai mangiato da quando sei nata?» domanda Froy, guardandomi divertito.
Lo trucido con lo sguardo, ritornando ad ammirarmi intorno con occhi sognanti.
Non mi farò distrarre da uno che non capisce quanto il cibo sia importante.

Sento che questo è il mio habitat naturale.
Perché scopro l'esistenza di questi eventi solo dopo diciotto anni di vita?
È ingiusto.

Le più svariate torte sono messe in mostra su ripiani alti, che appoggiano a tavolini ben decorati e ognuno di un colore diverso.
Sembra di essere immersi in un arcobaleno, vivo e carico di allegria.

«Tu hai mai assaggiato la torta al cocco della signora Cox?» chiedo, guardando l'anziana donna mentre ammira la sua opera d'arte.

Dopo Genelle, tifo per lei.
Quella torta è divina.

«Ehm... dovrei?» sussurra, facendomi spalancare le labbra, completamente incredula.
Questo ragazzo non ha vissuto veramente se non ne ha mai assaggiata una fetta.

PATENTE E LIBRETTO, SIGNORINA.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora