Capitolo 14 - Harry

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Harry non ci stava capendo più nulla, si sentiva leggero ed ubriaco di amore e felicità. Accanto a sé aveva lo studente più carino di tutta Hogwarts che per giunta ricambiava i suoi sentimenti.

Ma evidentemente Malfoy non era così tanto sveglio come tutti pensavano:

"MA QUINDI COSA SIAMO?!?" Chiese quel ragazzo esasperato (ed esasperante)

"Hai proprio bisogno di sentirtelo dire ad alta voce?" Ripose Harry maliziosamente.

"Beh... si!"

"Se sei d'accordo, io e te potremmo definirci fidanzati." Concluse lui, smagliante.

"Ottimo!" Riprese Draco che sembrava un bambino a cui era stato donato il gioco che voleva "Ora io ho una questione urgente che mi attende."

La delusione si propagò in fretta sul volto del grifondoro: "Ma... che... che cosa devi fare...?" Chiese semplicemente, in tono mogio.

"Ovvio, no? Devo andare a dire a quello scemo di Seamus Finnigan di non provare a sfiorarti mai più." "Perché a te non è piaciuto, vero...?" Rispose Malfoy, stavolta diventando lui un po' triste.

"Assolutamente no!" Esclamò Harry indignato. "Ma ti sei bevuto il cervello o cosa? Io non ricambio e non ricambierò mai Seamus Finnigan!"

"Beh, scusa, ma... sai... ero un pochino, va bene forse un po' di più di un pochino... geloso." Balbettò il ragazzo arrossendo, anzi diventando proprio un peperone, prima che Harry gli tappasse (finalmente) la bocca con un bacio.

E così i due rimasero lì, sotto un albero, ad amoreggiare per tutta la notte, come dei perfetti piccioncini. 


La mattina dopo Harry si svegliò all'alba, cosa che non era mai capitata, e ci mise un po' prima di ricordare tutto, svegliare Draco e dirgli di sbrigarsi se non volevano essere scoperti insieme. Sembrava che per ora nessuno dei due volesse svelare la loro relazione, perciò, ormai col sole già alto, dato che si erano attardati a coccolarsi e avevano perso la cognizione del tempo che passava, i due si incamminarono verso i rispettivi dormitori. Prima di varcare la porta del castello, per non avere sorprese, Harry sibilò: "Accio mantello!" e si rese invisibile sotto il mantello di suo padre. E (stranamente) si rivelò una scelta saggia dato che a quell'ora i primi studenti mattinieri iniziavano a girovagare nei corridoi.  Salì in fretta le scale che lo separavano dal dormitorio e, dopo aver salutato la Signora Grassa ed essersi infilato nella sala comune, salì piano piano nel suo dormitorio ringraziando il cielo per il fatto che tutti i suoi compagni di stanza fossero beatamente addormentati "Tutti tranne Seamus, che strano." pensò il ragazzo, notando il letto vuoto, ma non gli diede molta importanza. Harry si cambiò velocemente e prese i libri che gli sarebbero serviti per le lezioni di quel giorno, quando, preso da un attacco di sonno, crollò sul suo letto con ancora la borsa a tracolla.

Fu svegliato mezz'ora dopo da Ron e Hermione che, essendo preoccupati per non averlo visto rientrare nella Sala Comune e avendolo trovato completamente vestito e pronto crollato come un sasso sopra al letto ancora fatto, si erano dati la premura solo ora di sottrarlo dalle braccia di Morfeo e obbligarlo a seguirli per andare a fare colazione con loro in Sala Grande.

Appena entrarono nella sala, ci fu un silenzio di tomba. Harry spostò lo sguardo verso il tavolo dei Serpeverde, che stavano tutti ghignando o ammiccando in maniera non molto convincente, tutti tranne uno. Draco guardava verso il tavolo dei Grinfondoro con uno sguardo assassino rivolto all'unica altra persona in quella stanza che non lo stava fissando, Seamus.

I tre si sedettero e, dopo una decina di minuti, tutto sembrava essere tornato alla normalità, tranne per i fatto che Harry sentiva gli occhi di decine di persone puntati su di lui. 

"Neville, che succede?" Chiese Hermione dopo un po'.

Quello non rispose, guardò invece Harry con uno sguardo strano.

"Oh, andiamo 'Nev!" Continuò Ron.

Harry aveva un brutto presentimento...

"Seamus ha detto a tutti che hai passato la notte con lui, Harry. E in effetti io stanotte non ho visto ne te ne lui, di sopra." 

"Io non ho passato la notte con Finnigan!" Urlò Harry in direzione del bugiardo. Gli sarebbe volentieri saltato addosso, ma sicuramente non in maniera amichevole o romantica. Gli altri due sembrarono accorgersene, perché Ron lo prese per la camicia e lo trattenne, mentre Seamus si alzò e, seguito con lo sguardo da tutti i presenti, se ne andò.

Harry, cercando di non farsi vedere da nessuno, scrisse un veloce messaggio:

"Bagno del terzo piano. Ora."

Sussurrò il nome del destinatario ed un aereoplanino di carta volò in direzione del serpeverde a cui si addolcì l'espressione omicida che aveva e si alzò, incamminandosi.

"Ragazzi io vado, vi raggiungo dopo a lezione."

"Harry, non fare del male a ness-"

"Tranquilla, Herm, non lo farò."

drarry - love is the trueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora