Capitolo 19 - Draco

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Quella mattina Draco si svegliò presto e dovette prendersi circa un minuto per collegare i neuroni e ricordare tutto. 

Potter. Genitori. Cazzo.

Avrebbe dovuto incontrare i genitori di Harry? O il ragazzo non glieli avrebbe presentati? Era talmente tanto preso da quei pensieri che non pensò minimamente a che ora fosse. Appena se lo chiese un orologio gli comparì davanti agli occhi e lui sbiancò: erano le 11.00.

"Harry, su, ti devi svegliare, muoviti."

"Non ho voglia, lasciami in pace." Rispose lui sbadigliando.

Svegliare Harry Potter, non aveva mai nemmeno osato sognarselo, figurarsi se avesse mai immaginato di poterlo fare.

"Su, cretino, svegliati che sono le undici." Gli disse tirandogli un cuscino in faccia.

"Datti una mossa, Harry!" Il moro finalmente si alzò e cercò i suoi vestiti, non prima di avergli restituito il cuscino molto gentilmente.

"Draco?"

"Si, Harry?"

"Cosa mi metto? Non possiamo tornare con i vestiti di ieri sera, no?"

Come se la Stanza lo avesse ascoltato due paia di felpe e due jeans apparvero davanti agli occhi dei ragazzi stupiti. Una era verde, l'altra rossa. Non ci fu nemmeno bisogno di spiegazioni.

"Draco?"

"Si, Harry?"

"Mi accompagneresti sulle rive del Lago?"

"Certo occhi-verdi."

"Grazie furetto."


Il biondo lo aveva accompagnato fino al portone, poi si era bloccato con le dita ancora intrecciate a quelle del moro.

"Tutto bene?" Gli chiese quello stupito.

"Dovresti andare da solo. Deve essere un momento solo vostro. Io intralcerei solamente."

Harry sembrò pensarci su un pochino, poi annuì brevemente.

"Io ti aspetto dentro, fa con calma." Lo salutò Draco in un tono che non ammetteva repliche.

Mentre vedeva il suo fidanzato allontanarsi così insicuro, Draco provò una fitta al cuore.

"Non lo lascerò solo." Si disse risoluto. Si nascose dietro ad un albero e allo scoccare dell'ora vide molte figure materializzarsi davanti ad Harry. Non aveva mai pensato a quante persone il moro avesse perso nella sua vita e Draco si promise di non lasciarlo mai e poi mai. Li vide tutti, uno ad uno: Silente, Piton, Remus, Tonks, Dobby, Sirius e per ultimi... loro. Non faticò a riconoscerli: il padre di Harry era esattamente come lui si sarebbe immaginato un moro più grande e Lily, lei era stupenda. Aveva gli stessi occhi del figlio, quegli occhi che Draco tanto amava.

Harry non riusciva a parlare, ma nessuno se lo aspettava. Abbracciò tutti, per ultimi i suoi genitori, che come lui avevano il volto rigato dalle lacrime. 

Lo strano gruppo restò in silenzio per un po', poi Sirius ruppe il silenzio:

"Avete tutti una faccia da funerale." Disse in modo molto serio.

Tutti scoppiarono a ridere e anche al biondo scappò un sorriso.  

"Felpato, non cambi mai!" Risposero in coro gli altri due Malandrini. 

I tre si strinsero in un abbraccio da fratelli e l'atmosfera si fece meno tesa.

Iniziarono tutti a tempestare Harry di domande, primi fra tutti James e Lily. 

Dopo circa un'ora sembrava che nessuno di loro se ne fosse mai andato e il moro appariva come un normalissimo ragazzo di diciotto anni. 

E poi arrivò il terrore. Tonks fece la domanda che lui temeva più di tutti:

"Harry, ti vedi con qualcuno?" Chiese maliziosamente.

"Ehm... ecco.. io..., ma... dipende..." 

Draco era immobile, il suo sguardo saettava tra tutti i presenti, quando si rese conto che Piton stava guardando Lily. Alzò gli occhi verso di lei e vide che lo stava guardando, sorridente, come a volergli dare il permesso di fare quello che si sentiva. 

Lui non se lo fece ripetere due volte, camminò piano verso un Harry ormai zitto che si stava guardando le scarpe, gli arrivò alle spalle, lo abbracciò da dietro, coccolandolo con la sua felpa e il suo corpo e lo baciò delicatamente sul collo pallido.

"Beh, direi proprio di si!" Concluse la maga metamorfa divertita.

Solo allora i due, che si erano per un attimo estraniati dal mondo, felici di essere di nuovo insieme, alzarono lo sguardo e videro diversi tipi di visi, quasi tutti sorridenti. Tutti tranne uno, quello di James.

Come Harry si accorse, gli occhi nocciola del padre erano furiosi.

"Tu?" Ringhiò.

"TU?!?" Ripeté urlando.

"Tuo padre ha tentato di ucciderlo, sei un Mangiamorte, sei uno dei seguaci del Signore Oscuro! Non hai mosso un dito per salvarlo nemmeno quando era in fin di vita e ora osi stare con lui?"

Draco stava sfilando il braccio con il Marchio Nero dall'abbraccio, ma Harry lo trattenne.

"Sta fermo." Gli disse sottovoce.

"Papà... non lo fare. Te ne pentiresti. Anche Severus aveva il Marchio ed ha passato la vita a proteggermi. Draco è stato costretto a fare quel che ha fatto, non è stata una sua scelta. E non è vero che non ha mai mosso per me, mi ha salvato non riconoscendomi quella notte a Malfoy Manor e mi ha salvato nella Stanza delle Necessità quando avrebbe potuto uccidermi se solo avesse voluto." Fece una pausa sentendo una lacrima bagnargli il collo, una lacrima di Draco.

"Perciò" riprese con più determinazione "se non vuoi che io debba scegliere tra te e lui, rovinandomi la vita, non andare avanti con il tuo discorso. Perché a me non lui non piace." Draco si sentì morire dentro, mentre un sorriso trionfante si allargava sul volto di James.

"Io lo amo." Concluse Harry. Girandosi verso il biondo che era ancora abbracciato a lui e sorridendogli.

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Ok, amici. Non potevo non presentarmi dopo aver sganciato questa bomba ;). Ringrazio chiunque abbia deciso di prendersi del tempo e leggere questa storia. Tranquilli, non è assolutamente finita qua. Al prossimo capitolo.

Ciao ciao

drarry - love is the trueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora