☀*NARRATO DA MARTI*☀
Una noia.
Tutto, o almeno quasi tutto, ciò che vediamo quotidianamente, la gente che incontriamo uscendo di casa meritano l'attributo di "noioso". Personalmente, poi, non credo di avere gusti facili: nei miei parametri d'interesse ed attrazione rientrano poche cose, pochi avvenimenti, pochissime persone.
In particolar modo negli ultimi anni, ho l'impressione di essere piombata in un oblio di disinteresse totale. È stato il mio corso di studi a scuotermi ed a riportarmi sulla strada giusta. Sono molti i docenti universitari che tuttora non smettono di domandarmi cosa mi abbia spinto ad iscrivermi alla facoltà di Scienze umanistiche delle comunicazioni, solo uno fra questi mi ha capita senza che io fornissi alcuna spiegazione: miro a diventare redattrice perché ho bisogno di dimostrare a me stessa che nella vita che conduciamo, in ciò che ci circonda, ci sarà sempre qualcosa nel "noioso", come uso spesso definire la realtà, che ci farà dire "caspita, non è proprio come pensavo" ed inevitabilmente catturerà il nostro interesse. E soprattutto, in una situazione apparentemente monotona, si troverà sempre qualcosa degna d'essere riportata su carta, cosicché tutti possano venirne a conoscenza ed esserne arricchiti.
Questa mia filosofia, oltre alle mie compagne di vita, pare l'abbia capita fino in fondo soltanto il professor Morelli, docente di lingua italiana. Proprio un grand'uomo, elegante, sveglio, un tipo ferrato per l'insegnamento, disciplina che determina l'andamento della vita di ogni individuo. Non so se coloro i quali esercitano questa professione siano veramente coscienti dell'enorme responsabilità che hanno. Non lo so...e non mi interessa, ma dico così soltanto perché ho avuto la fortuna di incontrare nel mio percorso scolastico una figura rassicurante ed incoraggiante che ogni studente meriterebbe.
È proprio con il mio professore che mi sono trattenuta al telefono negli ultimi dieci minuti. Se fino a ieri ho creduto di aver chiuso con lo studio per questo anno accademico, mi sono sbagliata. Prima del previsto, infatti, mi è giunta una comunicazione dal presidente del corso. Una buona notizia.
Riporto gli occhiali a reggermi i capelli e rientro in caffetteria cercando di nascondere l'enorme sorriso che sta per spuntarmi sul viso, seppur non riesca a smettere di fischiettare. Resto piuttosto scossa quando non ritrovo Francesca seduta al tavolino che abbiamo occupato dieci minuti fa; ciò che mi sorprende maggiormente è il suo zainetto sistemato sulla spalliera della sedia. Deduco quindi non sia corsa in bagno. I menù sono ancora in piedi, richiusi...ma come? Non ha dato nemmeno un'occhiata?
Mi guardo attorno con perplessità, finché non la vedo seduta su uno degli sgabelli in alluminio allineati dirimpetto al bancone. Le sue gambe snelle, messe piuttosto in risalto dai pantaloni di jeans, si agitano con una certa frenesia sul poggiapiedi. D'improvviso le accavalla: ora un piede picchietta nevroticamente contro il pavimento, l'altro oscilla avanti ed indietro come un'altalena. Ma che le prende?!
Noto come abbia appena depositato il cellulare sul ripiano e, all'avvicinarsi di una ragazza dietro al bancone, stia cercando di nascondere l'evidente stato di agitazione di cui è vittima. Le sorride. Mi porto quindi più vicina, dopo aver dato un'ultima occhiata al nostro tavolino ed aver richiuso per bene le nostre borse.
-Tutto bene? Come mai ti sei spostata? - le domando subito, poggiando una mano sul suo braccio. Mi sistemo sullo sgabello di fianco e mi sorreggo piantando un piede a terra; nell'attesa di ricevere una sua risposta, mi prendo la briga di osservare la ragazza dietro il bancone, intenta ad allineare alcune tazzine da caffè dai colori chiari ed a sistemare i rispettivi sottopiattini.
-Vi conoscete? - le chiedo ancora, per poi fermarmi.
-Si! – interviene Franci sollevando lo sguardo, -Ti presento Shinjae! La ragazza che io e Taehyung abbiamo conosciuto ieri... –
STAI LEGGENDO
Illegirl. |BTS|
FanfictionCosa succederebbe se tre ragazze iniziassero a portare scompiglio nella già caotica vita dei Bangtan? In una storia, che quasi sembra una gara fra ricordi passati e momenti collezionati nel presente, scheletri nell'armadio e nuove conoscenze, scoper...