Come un topolino in trappola

98 9 17
                                    


🌸*NARRATO DA MINNIE*🌸

Esattamente, com'è potuto accadere, nell'arco di soli venti secondi, che io mi ritrovi in preda all'ansia a percorrere la superficie della mia nuova camera come una trottola, da sola in casa con Jimin che, a momenti, uscirà dal bagno? Come hanno potuto, le mie due amate sorelline, improvvisare una sceneggiata, fingendo addirittura manchi del latte in frigo, così da sgattaiolare furbescamente fuori dall'appartamento e lasciarmi qui? E, soprattutto, come ho potuto spingere Jimin a fare la doccia da noi? Avrei dovuto immaginare che quelle due volpi mi avrebbero tirato uno scherzo simile. Ed ora, ansia...mangiami pure.

Spalancando la porta di casa per poter sistemarmi sulle poltroncine della veranda e medicare il morso alla gamba, bisognoso del suo quotidiano trattamento nonostante abbia deciso di sgonfiarsi e lasciarmi camminare normalmente, non avevo certo previsto di sorprendere il biondino sulla soglia, con una mano protesa verso il campanello ed intenzionato a citofonare. –Buongiorno...- ho detto piano, facendo trasparire l'immensa sorpresa dal mio tono affievolito.

 -Non mi aspettavi, scusami-, ha risposto impacciato, ritirando il braccio e portandoselo dietro la nuca, -ma ho finito poco fa in agenzia. Ero solo, gli altri arriveranno fra qualche ora, perciò sono venuto qui...-. Detto questo è tornato a guardarmi e mi ha regalato un sorriso piegando le labbra.

 -Non devi preoccuparti, è casa tua...– l'ho rassicurato, facendomi poi da parte così da lasciargli libero il passaggio. Solo quando si è fermato in corridoio ed ho richiuso il portone, mi sono presa del tempo per osservarlo, notando il retro della sua maglietta nera inzuppato di sudore.

 -Ehi ma...sei completamente sud-

 -Sì, lo so. – mi ha preceduta, passandosi entrambe le mani fra i capelli, -sono una zuppa. Ho un caldo tremendo...-. Ho ridacchiato per il suo modo di definirsi una minestra, poi non ho potuto fare a meno di impietrirmi, perché lui ha preso a sventolarsi sollevando ed abbassando la maglietta, mettendo in bella vista i suoi addominali e mostrandomi un ghigno. Quale momento migliore per smontare, almeno un po', le sue sciocche convinzioni riguardo la mia poca spigliatezza quando si tratta di lui? In un momento di pura pazzia, mi sono quindi fatta avanti con passo sicuro e, una volta di fronte a lui, ho passato le dita fra le sue ciocche castane piuttosto umide, con l'intento di rimetterle in ordine. Potevo certo aspettarmi che lui avrebbe posato una mano sulla mia guancia? Ho premuto allora contro le sue dita e vi ho strofinato sopra il viso.

Proprio in quel momento, mentre lui osservava stupito la mia espressione serena, Franci e Marti sono sopraggiunte sull'entrata, cogliendoci in un momento di inusuale prossimità. Inusuale, perché fin troppo spontanea. Senza scomporci troppo, ci siamo distaccati ed, irrimediabilmente, le mie gote hanno preso colore.

 -Ehilà! – ha esclamato Franci, entusiasta. Marti, dopo aver salutato anche lei, ha incrociato le braccia e: -Beh, che facevate? – ha chiesto, evitando di sorridere troppo, lasciando comunque trasparire quel pizzico di malizia che non riesce a far a meno di tirar fuori in ogni occasione.

Jimin ha sollevato le sopracciglia in quella sua tipica espressione di divertimento. Poi ha preso a fissarmi incuriosito, restio a fornire alcuna risposta. -Lui è venuto per fare la doccia! – ho detto, cominciando a spintonarlo in corridoio, nonostante opponesse resistenza trattenendo i piedi al pavimento, -Puzza come una pesca rancida! -. E dopo il mio annuncio e l'aver ricevuto la sua occhiata risentita, mi sono ritirata in veranda, così da poter medicare la gamba in santa pace. È questione di pochi istanti, prima che il caos si scateni.

 -Oh no... - ho sentito piagnucolare dalla cucina, -come abbiamo potuto non accorgerci del latte! Non ne abbiamo, ragazze...come prepareremo i muffin per domani? –.

Illegirl. |BTS|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora