7.

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Entrammo nel locale, dove gia la musica era alta.

Harry rimase appiccicato a me mentre gli altri si allontanaronono tra la folla.
Passò un oretta ed eravamo ancora in uno di quei divanetti a parlare.
"Beviamo qualcosa?" Chiesi, dato che non c'era altro da fare.

Mentre aspettavamo i nostri drink, mi girai notando Harri e Sam ballare a finco di alcune ragazze e poco distande vidi Tom baciarne una mentre gli strusciava le sue unghie smaltate ovunque.

"Questa musica mi sta dando alla testa" sottolineò Harri sorseggiando il suo drink.
"Gia, anche a me, usciamo?" Proposi.
Lui annuii e così ci andammo a sedere in uno di quei divanetti al fresco.

"Posso dirti una cosa?" Mi chiese dopo poco.
"Certo" mi girai guardandolo.
"Tu mi piaci un sacco". Fu diretto e mi prese alla sprovvista.

I pensirei mi assalirono, cosa dovevo fare? Dico che anche a me piace? Gli dico che non mi piace? Scappo e cambio di nuovo città?
L'ultima sarebbe stata una buona opzione, solo un pò complicata.
Gli dissi la verità.

"Anche tu mi piaci, Harry"
Il suo sguardo quasi rassegnato si illuminò di colpo.
"Quindi ci proviamo?"
Annuii contenta.

Credo che Harry sia cio di cuoi ho bisogno, è sincero, dolce, premuroso e carino.

Ci baciammo, prima di essere interrotti da una coppia di ragazzi ubrichi che per poco non ci saltarono addosso.

Tornammo nel locale e la musica rintonò di nuovo nelle mie orecchie.
Le luci colorate e le persone che mi sbattevono contro a destra e sinistra mi fecero perdere il senso dell'orientamento ed ormai non riuscivo più a vedere dov'era finito Harry o da che lato fosse il bancone nel quale ci stessimo dirigendo. Maledetta altezza, qualche centimentro in più in questo momento mi avrebbe fatto comodo.

Le persone intorno a me mi continuovano a spingere a destra e sinistra, mentre cercavo di crearmi un passaggio. Sentii una gomitata molto forte dietro la schiena che mi fece sbilanciare in avanti.
Prima di finire con la faccia a terra qualcuno mi sorresse evidando una brutta figuraccia.
"Tom!" Esclamai, non immaginavo fosse lui.
"In persona, vuoi un autografo? Wow, quel vestito ti sta benissimo" disse di fretta.
"Tom sei ubriaco?" Chiesi. Non aveva una bella cerca in volto.
"No tesoro, sto benissimo, e anche tu stai benissime sai?" Continuò.
"Bhe, ti ringrazio" dissi un pò in imbarazzo " ora vado, devo trovare Harry" continuai.
"Lascia che ti accompagni" ribattè lui, avvicinandosi di più a me, più di quando eravamo gia vicini.
Non mi tirai indietro, non mi mossi.
Mi portò una mano dietro la testa facendomi avvicinare di più al suo volto per poi baciarmi.

Era diverso, diverso da Harry, diverso dal mio ex e diverso da tutti i ragazzi che avevo baciato.

Mi lasciò in bocca il forte sapore della vodka.
Si staccò dopo un pò di secondi, mi sorrise maliziosamente per poi lasciarmi sola tra la folla.

Rimasi immobile per qualche secondo per poi ricominciare a guardarmi intorno.

Qualcuno mi afferrò il fraccio.
"Ci siamo appena messi insieme e gia ti nascondi da me?" Scherzò Harry.
Risi con lui un pò imbarazzata, non sapeva cio che era successo, per poi arrivare finalmente in un posto più tranquillo.

La serata finì tardi e la mattina dopo venni svegliata dall'odioso squillo del mio cellulare.

Riposi sensa neanche vedere chi fosse.

"Pronto?"
"Signorina Osterfield, sono Gabriel, la chiamo per ricordarle di oggi, le sto mandando un email con il luogo in cuoi deve recarsi, spero abbia gia diverse idee"
"Certo, la ringrazio della chiamata, buona giornata" risposi educatamente prima di lanciare il telefono sul comodino e tornare sotto le mie calde coperte, ma perchè qua si svegliano tutti così presto?

In orario mi presentai sul set fotografico, si trovava in un parchetto.
Avevano gia deciso dei capi perfetti per la ragazza con cuoi avrei dovuto lavorare. E le mie idee erano perfette. La ragazza sichiamava Allison, era molto bella, tipico fisico da modella, i capelli liscissimi castani e occhi color ghiaccio.

Mi trovai molto bene con lei, mi lasciò anche il suo numero di telefono.

Tornai a casa intorno alle 4 di pomeriggio.
Mi diressi in camera dopo aver preso qualcosa per merenda, e mi sdraiai sul letto per raccontare a Giulia tutto cio che era successo la sera prima, proprio tutto. La sua chat per me era come un diario segreto, potevo scriverci qualcunque cosa e mi arrivavano indietro solo consigni.

La stanchezza vinse su di me e dopo 20 minuti mi ero gia addormentata con il telefono ancora in mano.

Sentii qualcuno scuoremi leggermente il braccio.
"Tom? Ma che cavolo ci fai qui?" Mi alzai subito dandomi una sistemata hai capelli, che in quel momento saranno stati orribili. Non so neanche io perchè mi preoccupo di essere bella in questo momento, non dovrebbe importarmi molto... il fatto è che appena lo vedo il mio cuore quasi esplode.

"Sono venuto da Harrison" affermò facendosi spazio sul mio letto per sedermi affianco a me.
Mi tirai su rimandendo seduta affianco a lui.
"Io non sono Harrison" feci notare.
"No, tu sei katelin" continuò con lo stesso tono di prima.

"Sono venuto per chiederti scusa"
"Per ieri pomeriggio?"
"E anche ieri sera"

Nuova Vita// Tom Holland //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora