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La porta ovviamente non si aprì. Una voce mi chiamò ripetutamente continuando ad abbassare la maniglia.

Avrei potuto riconoscere quel accento britannico da 10 kilometri.

"To...hhm" cercai di urlare il suo nome ma Marco mi chiuse nuovamente la bocca con la mano.

Fu a quel punto che Tom iniziò a prende a spallate la porta.

"Chi cavolo è?" Mi chiese incazzato nero Marco.

"Hhmhm" mugugnai, non capì cosa io abbia detto, ma era un semplice insulto nei suoi confronti.

Ancora arrabbiato, il ragazzo sopra di me, mi afferò per il collo stringendo molto forte.
L'aria cominciava ad essere poca e stavo per perdere i sensi prima di sentire un forte rumore provenire dalla porta.

Vidi Tom entrare e lanciarsi addosso a Marco, togliendomelo finalmente di dosso.

Ripresi fiato tirandomi su con la schiena.

Di fronte a me i due ragazzi non sempravano affatto contenti della situazione.
Tom tirò per primo un pugno all'altro, seguiti da altri, era in netto vantaggio nonostate qualche cazzotto in faccia lo aveva preso anche lui.

Non ci capii molto di cio che stava accadento, la testa mi girava e continuavo a riprender fiato.
Mi dovetti stendere sul letto senza prestare attenzione a cio che accadeva nella stanza.

Tom arrivò affianco a me poco dopo.
"Stai bene?" Mi chiese frettolosamente poggiando la sua mano sulla mia, mi era mancato il suo tocco che mi faceva espoldere il cuore.
"Si... si sto bene"
In quel momento mi resi conto di essere ancora completamente nuda.
All'ungai una mano per prendere il primo appiglio della coperta che mi passava per le mani, ma Tom mi precedette.

Prese l'estremità della coperta e me la tirò fin sopra il collo per poi portare le sue mani sulle mie gance.
"Mi dispiace, non dovevo allotanarmi, non dovevo dar retta agli altri, non dovevo ascoltarli... ma sai che c'è? Non mi importa nulla, non è vero che non sono in grado di amare veramente, ma non lo dimostrerò a loro, io lo dimestrerò a te, solo a te, perchè... perchè ti amo"
"Tu non devi dimostrarmi proprio nulla, so che ne sei grado Tom, io lo so e ti amo anche io".
Mi tirai con le spalle su, e mentre con una mano reggevo le coperte, l'altra la posai dietro il suo collo per avvicinarlo a me e azzerare del tutto la nostra distanza.

*il giorno dopo*
Tom era rimasto a dormire qui, dormì nel mio letto. Fu una notte di fuoco, potete immagginarlo, ma la mattina dopo mi spiegò meglio come mai era venuto e lo presentai a Giulia.

Quel famoso messaggio non letto era da parte sua, diceva le stesse cose che mi disse ieri sera e che avrebbe preso il primo aereo per vedermi.
È stata una fortuna che avessi parlato di Giulia a Tom, e ubriaca com'era avrebbe mandato il suo indirizzo a chiunque.

"Non possiamo restare qui molto, dobbiamo tornare a casa" cominciò Tom mentre con il braccio mi stringeva a lui in quel caldo letto.
Inclinai leggermente la testa verso il basso, ma potevo sentire ancora il suo cuore battere sotto il mio orecchio.

"Cosa c'è?" Chiese.
"Io non torno Tom... qui è casa mia" affermai.
"M-ma come? Io non riusc..."
"Tom" lo interruppi "io ho gia preso una mia decisione, qui è casa mia e qui resterò"
"Quindi tu non vuoi stare con me?" Disse con aria triste.
"Non dirlo neanche per scherzo! Io ti amo e non sarà la distanza a separarci, nessuno ci separerà... e poi noi ci rivedremmo... te lo prometto"
Non rispose, ma sono sicura avesse un sorriso sul volto.

"Tom?" lo chiamai qualche minuto dopo.
"Mh"
"Promettimi che farai pace con Harrison e gli chiederai di non odiarmi per essermene andata, e la stessa cosa per Harry"
"Te lo prometto"

Nuova Vita// Tom Holland //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora