15.

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Il mio collo era pieno di segni violacei che arrivavano fino al seno.

Mi posò a terra, in quel momento la faccia divertita ce l'aveva solo lui.
Come cavolo li nascondo?

"Tom questi mi dureranno per almeno una settimana, come li nascondo?" Chiesi entrando nel panico.
"Calma" disse cincendomi le braccia hai fianchi, il suo contatto mi calmava, davvero.

Mi voltai verso di lui posando le mie mani sul suo petto.
"Loro non possono saperlo, sono stata una stronza, cosa pensarando di me? Che sono una puttana?"
"Potranno pensare cio che vogliono, però tu devi dirlo almeno a Harry, digli che non lo ami, devi dirglielo o sarà difficile vederci spesso"

Restai in silenzio per qualche secondo poggiando anche la mia testa al suo petto.
"Come faccio a dirglielo?" Sussurai.
"Ci sarò io con te, qualunque cosa accada" disse stringendomi forte.

Quella mattina, dopo essermi preparata, mi recai a lavoro.
Era tutto come al solito, finchè non arrivò Tom a rallegrarmi la giornata.
A tutti raccontò che si trovasse li per puro caso.

"Ti accompagno io" si propose Tom.
"Dio, ti ringrazio" sospirai incamminandoci alla sua auto.

Ci stavamo dirigendo all'agenzia perchè quell'idiota che doveva prendere tutto il necessario per il set  aveva dimenticato la maggior parte di cose, spero solo di non prendermi la cazziata al suo posto.

Arrivati sul luogo raggiunsi la solita stanza cercando di farmi notare da meno persone possibili, seguita sempre da Tom.

Presi il mio materiale e, intenda ad uscire, venni bloccata dalla mano di Tom che mi teneva il braccio.

Senza dire sulla mi avvicinò a lui cominciando a baciarmi.
Lasciai cadere le cose che avevo in mano stando a quel bacio, che divenne sempre più passionale.
"Tom, aspetta..." sussirai mentre lui cominciò a baciarmi il collo.
"Non qui, qualcuno puo vederci" continuai.
"Nessuno ci vedrà" disse senza staccare le sue labbra dal mio collo.

Mi spinse leggermente indietro facendomi poi sedere su una scrivania, facendo cadere con il braccio tutto cio che c'era sopra.

Semprò non gli importasse minimamente del rumore che aveva appena provocato, ma a qualcun'altro si.

"Chi c'è qui?" Sentimmo dietro la porta, istanti prima che si aprisse rivelando dietro di essa il nostro capo.

Dopo aver passato 10 minuti nel suo ufficio tra le varie scridate, ci cacciò ordinanfoci di non farci più vedere.

Avevo appena perso il mio unico lavoro, non che ne fossi così dispiaciuta, in realtà non era proprio la mia strada, ma ora come lo dicevo ad Harri. Sarà gia difficile spiegargli il motivo per cuoi ho dormito fuori e non ho neanche avvertito, se ci si aggiunge anche che mi hanno licenziato al lavoro per aver infranto l'unica regola più importante e che il mio collo è pieno di succhiotti abbastanza evidenti, credo mi sotterrerà e con me anche Tom.

"Bhe, mi farò fare le foto da Harry... almeno finchè non mi caccerà anche lui di casa" aggiunse Tom con tono leggermente divertito.

Io non risposi.
"Che ne dici di continuare cio che avevamo iniziato?" Continuò malizioso posando le sue mani sulle mie spalle e avvicinandosi a me da dietro.

"Meglio se ora torno a casa" affermai allontanandomi da lui.

Il suo sguardo divenne più serio, come arrabiato per il fatto che lo avevo appena rifuitato.

Mi passò davanti senza degnarmi di un'altro sguardo, andò verso la sua auto e partì.

Non posso credere che mi abbia lasciato qui, da sola.

Mi incamminai a piedi, in fin dei conti non era lontanissimo, e poi così avevo più tempo per pensare a cosa dire a Harrison.

Arrivata davanti il portome di casa mia feci un grande respiro e lo aprii.

Nuova Vita// Tom Holland //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora