6.

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Lasciai quel biglietto sul tavolo e presi qualcosa per colazione.

Mangiai  in fretta e poi corsi a cambiarmi, non potevo farmi vedere con questi vestiti da i fratelli Holland, sopratutto se c'è anche Harry... e Tom.

Indossai i soliti skinny jeans con una maglietta a maniche corte, molto semplice, ma sempre meglio del mio piagiama.

Intorno a l'una feci pranzo, cucinai Italiano.

Il suono del campanello mi distrasse da instagram.
Andai ad aprire e di fronte a me trovai il bel visino innocente di mio fratello.

I 4 entrarono e si diressero in sala.

Harrison continuava a guardarmi con quel sorriso strano, voleva dirmi qualcosa.

"Parla" lo incitai.
"Perchè pensi che io ti debba dire qualcosa" continuò senza cambiare il suo sguardo.
"Harri, dimmi"
"Sta sera vieni con noi!"
"Dove?" Chiesi.
"A ballere, ci divertiamo un pò"
"Harrison, sai che non mi piacciono molto quei posti, c'è molto casino e una puzza di alcool troppo forte" ripetei per l'ennesima volta.
Glielo avevo sempre detto, fin da quando stavano ancora in Italia.
"Non ti sto mica costringendo a bere e ubriacarti, ti sto costringendo solo a venire"
"Sai che..."
"Perfetto, alle 9" mi interruppe.
Mi arresi alla sua decisione. Alla fine poteva essere un occasione per fare nuove amicizie.

I ragazzi cominciarono a parlare e scherzare, mentre io mi misi da parte chattando con Giulia. Gli avevo gia raccontato tutto cio che stava accando: della città, del lavoro, dei fratelli e anche dell'uscita con uno di loro.
Di tanto in tanto notavo le occhiate che mi mandava Harry che ricambiavo volentieri.

Poco dopo alzai lo sguardo sentendo il mio nome.
Era Tom, voleva che lo accompagnassi in bagno.
Io annuii ma Harri lo bloccò per un braccio.
"Tom sai benissimo dov'è il bagno" gli fece notare con uno sguardo un pò teso.
"Harri, non è un problema per me, vieni Tom" gli dissi dirigendomi in corridoio seguita da lui.

Mi fermai poco più avanti, di fronte alla porta del bagno.
Lui fece lo stesso e mi sembrò un pò strano.
"È qui il bagno" indicai.
"Si, lo so"
Lo guardai dubbiosa.
"Ti sei divertita con Harry l'altra sera?" Continuò fissandomi con i suoi occhi nocciola, quei occhi che quasi mi intimorivano ma erano come una calamita per me.
"Te lo ha raccontato?" Chiesi. Lui annuì, aspettando poi una mia risposta alla sua domanda.
"Si, mi sono divertita, è molto dolce"
"Tu non sei attratta da lui, vero?" Chiese come se gia sapesse la risposta.
"C-cosa?"
"Lui ti piace?" Chiese ancora avvicinandosi di più a me.
Così vicino da permettemi di osservare meglio i sui splendidi occhi, così vicino da permettermi di sentire quel dolce profumo di menta che avrebbe fatto scogliere qualsiasi ragazza, così vicino da farmi notare quando fosse bello.
"È m-molto dolce" risposi spingendomi contro il muro, sentendolo sempre più vicino.

Qualcuno lo spinse lontano da me, era mio fratello.
E non capisco se ringraziarlo, o  odiarlo per averlo allontanato da me.
"Che cazzo fai?!" Urlò Harri spingendo di nuovo Tom con forza.

Intervenii subito prima che succedesse un casino, allontanado Harrison da Tom.
"Harrison calmati, non ha fatto nulla di male"
"Sei il mio migliore amico cazzo, ti avevo gia avvertito, ci sono tantissime ragazze la fuori, non avvicinarti a lei!" Gli urlò contro senza ascoltare le mie parole, mentre io continavo ancora a tenerlo piu lontano possibile evitando che lo picchiasse.

Fortunatamente arrivarono anche Harry e Sam che mi aiutarono a calmare le acque.

Spiegai ad Harri che non era successo nulla e non doveva essere arriabbiato con Tom e la tensione tra i due si allentò. Questo non bastò per fargli cambiare idea su sta sera, dovevo ancora andare con loro.

Perfettamente io orario uscii dal bagno e mi diressi all'auto dove gia tutti mi aspettavano.
Indossai un semplice tubino bordò che mi risaltava le forme, lasciai i capelli sciolti e non aggiunsi trucco, solo un semplice lucida labbra.

In auto ero seduta al finco di Harry, che dopo poco mi passò una braccio dietro la schiena e lo lasciai fare.

In 10 minuti eravamo arrivati al locale.
"Sia chiaro! Io non vi aiuterò a tornare all'auto e non guiderò, quindi regolatevi, grazie" mi feci sentire da tutti e quattro.






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