(13) Capitolo Tredici

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Draco's pov

TW: autolesionism*

Dopo aver raccontato a Pansy tutto ció che è accaduto in questi giorni, esco dalla Sala Comune dei Serpeverde per farmi una passeggiata notturna.

Non mi dispiacerebbe imbattermi nelle cucine per rubacchiare qui e là qualche prelibatezza.

Mentre mi dirigo verso i sotterranei mi ricordo delle caramelle che abbiamo preso a Mielandia io ed Harry.

Mi viene voglia di mangiarle al solo pensiero.

L'unico problema è che ce le ha ancora lui.
Cambio totalmente direzione per giungere verso la Sala Comune dei Grifondoro.

Per fortuna hanno spostato la Signora Grassa perchè aveva bisogno di riposo, era insopportabile.

Varco la soglia dell'imponente sala sotto lo sguardo di tre Grifondoro, probabilmente del quarto anno. Mi soffermo su uno, mi sembra di averlo già visto ma non ho idea di dove posso averlo incontrato.
"Se cerchi Potter è di sopra" mi dice uno dei ragazzi dai ricci capelli corvini.

"Grazie" rispondo in tono amichevole.

Salgo la scalinata per poi trovarmi davanti al suo dormitorio. Cerco di aprirla ma la porta è chiusa.

"Sfregiato, dai fammi entrare, non costringermi a usare un Alohmora" dico io scherzoso.

"Voglio stare da solo, Malfoy" mi risponde dall'altra estremità della porta.

'Malfoy' Cazzo, cosa ho fatto?

Non ne sono certo ma credo che stia piangendo. Devo scoprire qualcosa in più, non voglio vederlo soffrire.

"Ma per caso stai... piangendo?" Chiedo cambiando totalmente tono.
"No, stai tranquillo. Sei venuto per qualcosa in particolare?" Chiede tirando su col naso.

Stava palesemente mentendo, stava piangendo eccome.
Però se vuole stare solo preferisco non disturbarlo troppo.
"In realtà ero venuto per le caramelle di Mielandia, avrei voluto proporti di mangiarle insieme e magari scambiare quattro chiacchiere, però se stai piangendo e vuoi stare solo..." dico con un unico scopo in mente; quello di farmi raccontare il perchè di quelle lacrime, alla fine lui ha sempre cercato di farlo con me.
Sento la porta aprirsi di scatto, mi giro nella direzione di Harry.

Penso di potergli saltare adosso da un momento all'altro.
Ha solo una parte dell'uniforme, la camicia, oltretutto semi sbottonata che evidenzia il fisico scolpito, I capelli gli ricadono in modo disordinato sulla fronte donandogli un'aria selvaggia. Le labbra sono rosee e piene come al solito. Le guance sono più rosse a causa delle lacrime. Alzo la visuale per guardare gli occhi.

Dannazione.

Quegli occhi.

Sono arrossati, più chiari e penetranti del solito.

Mi ci perdo dentro, ed è come se il tempo si fermasse, non posso fare a meno di sorridere.

Perdo un battito.

La faccia confusa del ragazzo mi risveglia dai miei pensieri. Credo di averlo fissato un po' troppo, ritorno in me e spezzo il silenzio che si era appena creato.
"Quindi, accetti la proposta?" Chiedo sperando in una risposta positiva.
"Dovrei controllare la mia agenda..." dice facendo finta di avere un quadernino in mano.
"Oh ma guarda un po' tu, mi si è liberato uno spazio proprio ora!"

Aggiunge per poi farmi scoppiare in una fragorosa risata ricambiata.

È bellissimo tornare a sorridere di nuovo, soprattutto se la causa del mio sorriso è lui.

"Allora sfregiato, come mai piangevi?" Chiedo diretto.

Preferisco non girarci attorno, non cambierebbe le cose.

"Non stavo piangendo" dice leccandosi il labbro inferiore.
"Hai le guance rosse e gli occhi rossi. Per di più ti sei leccato il labbro, e lo fai sempre quando menti, per cui, o sei fatto, o stavi piangendo"
dico senza pensare che così possa sembrare ossessivo.

"Sai, ci ho fatto caso solo poco tempo fa. Mi conosci più di quanto si possa pensare. Come fai? Cioè, pensandoci non abbiamo mai avuto alcun tipo di contatto prima d'ora, eppure sembra che tu sappia tutto ciò che c'è da sapere su di me" dice curioso.

"Sai, noi ci siamo sempre dovuti detestare. Dovevo odiarti.
Eppure nei tuoi confronti non sono mai riuscito a provare altro che invidia. Cercavo di essere come te, per quello ti conosco meglio di quanto si possa credere. Tutti ti amano. Tutti ti ammirano. Sei coraggioso e non ti lasci abbbatterre da nulla.." dico. Prima che possa ribattere continuo dicendo.
"Però nonostante tutto ciò credo che tu non sia solo il ragazzo che è sopravvissuto" Dico, guardandolo negli occhi.
"In che senso?" Mi chiede sorpreso

"Penso che tu sia pieno di conflitti interiori, tu non avresti mai voluto fare ciò che hai fatto, avresti preferito vivere una vita normale piuttosto che essere il salvatore del mondo magico. Credo anche che la gente pensi che tu non abbia emozioni e invece io riesco a vedere un lato sensibile che è celato sotto una finta maschera di totale sicurezza" rispondo convinto per poi addentare una caramella gommosa al limone.

Harry's pov

Sono totalmente spiazzato. Non avrei mai pensato che in così poco tempo possa aver capito così tanto cose.

Rimango a scrutarlo senza trovare risposta.

"Tranquillo, non devi sforzarti per dire qualcosa" dice come se potesse leggermi nel pensiero.

Dopo questa lunga chiacchierata lo vedo sfinito.

"Sfregiato sto per addormentarmi qui sul pavimento, dimmi per cosa piangevi o altrimenti non riuscirò a dormire stanotte" dice sbadigliando.

"Nulla di importante" dico abbassando lo sguardo.

"Harry" mi dice il biondo per poi tirarmi su il mento con due dita per guardarmi dritto negli occhi.

"Si?" Chiedo distogliendo lo sguardo, imbarazzato.

"Dimmi la verità" chiede ghignando.

"Per il filo che non si è collegato a nessuno" mento.

Dall'espressione che fa dopo deduco che abbia capito ma non vuole creare tensione, perció si allontana appoggiando le mani sul pavimento.

Peccato.

"Vuoi dormire qui?" Chiedo arrossendo leggermente.
"Certo" risponde immediatamente.

***

Draco si è addormentato. Ho bisogno di riflettere su tutto ciò che è successo.

'L'ho visto baciarsi con la Parkinson.

E allora?

Non c'è nulla di male.

Eppure non ce l'ho fatta a rimanere lì. Ho addirittura pianto.

Ma perché? Io e Draco siamo solo... amici, niente di più, giusto?'

Mentre penso ciò mi giro a guardarlo.

I capelli biondo platino sono disordinati più che mai.

Gli sono tornati belli come al terzo anno quando non metteva tutto quel gel.

I lineamenti del suo viso si sono fatti più duri.

Sinceramente non ho mai fatto caso a quanto potesse essere... attraente.

Abbasso la visuale è noto che il suo fisico e cambiato tantissimo, è molto più smilzo.

Poi purtroppo i miei occhi cadono sul braccio che pende dal letto.

Il Marchio è sbiadito, ma non è quello che mi da fastidio. Non quanto i tagli.

Credo che ora non lo faccia più, ma odio sapere che si sia fatto del male.

Davanti a questo capolavoro riesco a trovare pace, così sporgo il braccio fino a sfiorare le sue dita e mi addormento, felice.

Angolo autrici
Finalmente un nuovo capitolo, ce l'abbiamo fatta. Diteci cose ne pensate, alla prossima!
-C&D💚🐍

//The red threat that binds me to you//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora